La metamorfosi di Sarri, l’uomo che snobbava le coppe e che vince l’Europa League

La metamorfosi di Sarri, l'allenatore andato via dal Napoli perché snobbava le coppe che al Chelsea trionfa in Europa League

Diciamoci la verità. Se il Napoli e Sarri hanno rotto nel 2018 non è stato per lo scudetto perso contro la Juve imbattibile di questo spicchio di secolo. E’ stato perché De Laurentiis mal digeriva l’approccio dell’allenatore toscano nelle coppe europee. Nel 2017 era stato eliminato agli ottavi di Champions dal Real Madrid e si era beccato le critiche del presidente. L’anno dopo aveva sacrificato all’altare del campionato una possibile Europa League facendosi eliminare ai sedicesimi dal Lipsia dopo avere perso 3-1 in casa all’andata. Fu a quel punto che i rapporti si incrinarono.

In estate arrivò Ancelotti e il motivo principale fu proprio che l’uomo delle tre Champions League doveva dare una dimensione internazionale più definita al Napoli. Intanto Sarri andava al Chelsea, accolto dallo scetticismo generale dell’ambiente e dei tifosi. Prima esperienza all’estero per l’uomo di provincia. Risultato, gli azzurri sono stati eliminati prima dalla Champions ai gironi e poi ai quarti di Europa League dall’Arsenal con una brutta figura totale. E i Blues invece, allenati dall’uomo di provincia che veniva esonerato dal Sorrento nel 2011, si sono ripresi la Champions League arrivando terzi in Premier League, hanno perso ai rigori la finale di coppa di Lega contro il Manchester City e trionfato nella finale di Baku in Europa League proprio contro l’Arsenal. Ovvero l’uomo delle coppe che chiude a bocca asciutta e l’uomo che le coppe le snobbava che alza il suo primo trofeo continentale.

Lo si giudica per certi atteggiamenti fuori dalle righe, vedi il cappello preso a pedate nella rifinitura della finale dopo un litigio tra Higuain e David Luiz, per le tute indossate, la barba non fatta, la maglietta sudata nel momento di alzare la coppa, gli integralismi, le lamentele con la stampa. Però da questa girandola, nella quale dimostra di essere un grande allenatore indipendentemente dal paese in cui allena, è Sarri a uscire vincitore. L’uomo che veniva accusato di snobbare le coppe che incastra il proprio nome nell’albo d’oro dell’Europa League e del Chelsea. Il Chelsea che peraltro dagli allenatori e dai giocatori italiani continua a trovare linfa da oltre venti anni, prima Vialli, poi Zola, Ranieri, Ancelotti, Di Matteo, Conte. Adesso Sarri. Che rimane il nome più accostato alla Juve, ora che tecnicamente ha vinto più coppe europee di Allegri, adesso che non si potrà più dire che è un allenatore da campionato ma non da coppe. Va a finire che alla fine la Juve la Champions la vincerà grazie a un tecnico che non incarna nessuno dei suoi ideali.