Gp Arabia Saudita 2023, Verstappen sembra già imprendibile, Ferrari già in crisi?

Gp Arabia Saudita 2023 pronostici, Verstappen dopo il successo all'esordio sembra già imprendibile ed è il favorito per la vittoria

Gp Arabia Saudita 2023 – La F1 torna in Arabia Saudita per la terza edizione della gara sul tracciato cittadino di Jeddah e l’esordio in Bahrain ha raccontato la storia che tutti si aspettavano, con Verstappen e la Red Bull imprendibili in gara e il rischio concreto di una stagione nella quale l’inno olandese sul gradino più alto del podio verrà ascoltato con costanza da marzo a novembre. Vediamo protagonisti e quote.

Il circuito

Anche il Geddah Street Circuit è stato progettato da Hermann Tilke ma si tratta di un tracciato urbano non permanente con la caratteristica di essere affrontato in senso antiorario. Si tratta di un circuito che si percorre intorno a 250 km/h di media il che lo rende il tracciato cittadino più veloce presente nel calendario ed è lungo 6174 metri, secondo soltanto a Spa. Presenta 27 curve, 16 a sinistra e 11 a destra, il numero più alto tra i circuiti presenti attualmente nel calendario, con tre zone dedicate al Drs e due parti distinte, la prima più guidata dopo la linea del traguardo che somiglia alla famosa S di Silverstone con Copse, Maggotts e Becketts e la seconda più veloce ricordando per certi versi il disegno di Hockenheim prima delle modifiche nell’ultimo settore. Con una velocità media altissima e praticamente senza vie di fuga, come a Singapore, ci sono alte probabilità che la gara possa essere condizionata dall’ingresso della safety car e le qualifiche da bandiere gialle e rosse come successo nella scorsa stagione.

 

Albo d’oro

Terza edizione della gara e la prima lo scorso anno è stata vinta da Lewis Hamilton davanti a Verstappen e Bottas dopo che le due Mercedes avevano conquistato la prima fila in qualifica, risultato che aveva permesso al britannico di giocarsi il mondiale nell’ultimo appuntamento ad Abu Dhabi con il titolo vinto dall’olandese. Nel 2022 successo di Verstappen vincitore del duello ravvicinato con Leclerc in una gara emozionante e ancora una volta decisa dal DRS.

Protagonisti

Cosa ha detto la prima gara della stagione? Che la Ferrari nel 2022 faceva la pole position per poi scontare problemi di affidabilità della power unit in gara e nel 2023 sacrifica la pole position per poi scontare problemi di affidabilità della power unit in gara. Ironia a parte, a Maranello sapevano che a Sakhir sarebbe stato un fine settimana in difesa e a Jeddah, su un tracciato veloce che potrebbe modificare almeno in parte gli equilibri, dovrà arrivare una risposta sulla consistenza delle rosse che nella prima gara hanno ingoiato solo bocconi amari. Il ritiro di Leclerc con la power unit ammutolita è coinciso sinistramente con le prime sessioni in cui il motore è stato fatto girare a pieno regime e anche se il problema è stato elettrico e probabilmente causato dalle forti vibrazioni sull’asfalto, l’Arabia Saudita servirà a capire se i problemi della scorsa stagione sono stati risolti e intanto il monegasco avrà un fine settimana in salita con almeno dieci posizioni di penalità sulla griglia visto che le due centraline che per regolamento devono coprire la stagione sono già saltate e bisognerà montare la terza. Ma la Ferrari paga un degrado delle mescole, sorprendentemente anche la hard oltre alla soft, che rispetto allo scorso anno non è stato risolto e nel quadro complessivo dall’introduzione della TD39, che ha penalizzato più delle altre una monoposto nata per girare bassissima, il divario con la Red Bull sul passo gara è aumentato dall’estate in avanti e non solo in inverno non è stato accorciato, ma sembra anche aumentato. E’ una conseguenza inevitabile del cambio ai vertici, e se a luglio interrompi lo sviluppo per programmare il 2023 e contemporaneamente inizi a delegittimare Binotto, il rischio che il nuovo progetto non venga fatto progredire correttamente da un gruppo di lavoro che si sente il terreno ballare sotto i piedi non è più un’ipotesi da evitare ma una certezza che difficilmente si può correggere. Nell’ultima settimana sono saltati Sanchez, non uno qualsiasi ma il responsabile aerodinamico della F23, Rosato, Giacobazzi e altri andranno via, il che non è la conseguenza ma la causa dei pezzi di monoposto che si sono visti saltare in Bahrain, dalle ali di gabbiano all’alettone posteriore monopilone ballerino, sulle rosse. Il monegasco ha parlato della scuderia austriaca come di ‘un altro livello’, voci di frizioni tra Vigna e Vasseur si sono accavallate negli ultimi giorni e dare mezzo minuto in tranquilla gestione al resto del gruppo all’esordio non aiuta a credere a un campionato incerto. Al netto dell’enfasi con cui la stampa soprattutto italiana e Domenicali a capo della F1 devono vendere altre 22 gare provando a dichiararle combattute, il vantaggio di Verstappen e forse anche Perez non sembrano dettagli in grado di essere bilanciati dagli avversari grazie agli aggiornamenti nel corso della stagione o a scelte illuminate di setup nei singoli gran premi. Una verità con la quale la Ferrari deve fare i conti in una primavera nella quale fatica a guardare gli avversari che sono davanti ma deve prendere consapevolezza che quelli che stavano dietro, ovvero la Aston Martin, quel divario non l’ha colmato (facendo shopping di tecnici pregiati da Mercedes e Red Bull, pratica che a Maranello dall’epoca di Marchionne non hanno mai voluto approfondire e le poche volte che ci hanno provato si sono sentiti rispondere di no, del resto chi vuole lasciare l’epicentro tecnico e tecnologico della F1 per andare in una periferia motoristica per quanto ricca di storia nella quale non sai mai se domani sarà il tuo ultimo giorno di lavoro?) ma dimezzato sì e che il vero pepe della stagione potrebbe essere capire chi sarà la seconda forza del campionato. Alonso ha dimostrato all’esordio che sul passo gara avrebbe conteso anche a Leclerc un podio che per Sainz non è mai stata una possibilità concreta e una scelta intrigante potrebbe essere puntare sulla sua presenza tra i primi tre anche in Arabia Saudita, con la Mercedes di Hamilton e Russell che come pronosticato da Toto Wolff è al momento la quarta potenza della stagione. Perciò bisognerà semplicemente verificare le quote del campione del mondo e scegliere se ne vale la pena, considerando che la percentuale di successi da agosto in avanti è tale che rischia di essere un affare giocarlo a prescindere. Con i primi due posti che sembrano ipotecati e con l’Aston Martin che su un tracciato front limited potrebbe essere meno a proprio agio, l’opzione di vedere una Ferrari sul podio può essere un’alternativa realistica con Sainz a 4.00 se non si vuole credere alla rimonta di Leclerc che comunque potrebbe essere facilitata dalla presenza di una o più safety car su un tracciato cittadino con rare via di fuga. In pochi hanno notato le parole di Marko dopo la gara in Bahrain (‘abbiamo scelto un assetto pensando esclusivamente alla gara mentre Verstappen ne aveva chiesto uno più orientato alla qualifica’) ma se fosse vero potrebbe significare che anche al sabato la Red Bull potrebbe avere un vantaggio più ampio di quanto abbia detto la prima qualifica della stagione e in quel caso si può puntare sulla pole position dell’olandese intorno a 2.00.

Quote massime dei piloti principali

Le quote sono relative alle 12:45 del 16.3.2023 e potrebbero essere soggetto a variazione, consultare sempre il book di riferimento.

Gara

Pilota Bet365.it Snai
Verstappen 1.50 1.50
Perez 5.50 5.50
Alonso 8.50 7.50
Leclerc 17.00 10.00
Sainz 13.00 10.00
Hamilton 26.00 25.00
Russell 34.00 33.00
Stroll 67.00 50.00
Ocon 501.00 500.00
Gasly 501.00 500.00
Bottas 501.00 500.00