Eurolega vs Nba, differenze e analogie

Eurolega vs Nba e una domanda intrigante: potrebbe una squadra europea battere una squadra Nba in una serie a sette partite?

Domanda secca. Se il Real Madrid campione d’Europa, o il Fenerbahce di Obradovic e Datome trionfatore dell’Eurolega nel 2017, affrontassero i Golden State Warriors o i Cavs di LeBron James o un’altra squadra di alto livello Nba in una serie di sette partite, sarebbero capaci di spuntarla? E’ naturalmente una domanda senza risposta, quasi distopica, perché probabilmente una serie del genere non si vedrà mai e le amichevoli tra squadre europee e Nba, proprio perché prive di un contesto agonistico, non si avvicinano nemmeno a dare una risposta credibile. E’ però uno spunto interessante per una serie di riflessioni di natura tecnica e regolamentare per entrare in un argomento che spesso diventa esoterico nella contrapposizione di chi non farebbe mai a meno della Nba e chi giura che non esista niente di più intenso ed emozionante del basket europeo di alto livello. E naturalmente è possibile farlo solo analizzando il basket contemporaneo, perché farsi la stessa domanda solo cinque anni fa avrebbe portato a conclusioni probabilmente molto diverse.

Regolamento

E’ vero che il basket Fiba, e in particolare il regolamento dell’Eurolega, si stanno avvicinando sensibilmente non tanto al basket Nba quanto alla sua filosofia. Maggiore numero di possessi equivale a punteggi più alti e potenzialmente spettacolo più gradevole per gli spettatori nelle arene e davanti ai televisori visto che anche da noi i diritti televisivi iniziano a fare la differenza per come influenzano il mercato e il tetto degli ingaggi. In questo senso il passo zero sul terzo tempo e il reset a 14 secondi del possesso offensivo dopo un fallo subito hanno almeno in parte avvicinato il basket che si gioca in Eurolega a quello della Nba. E’ vero che nei parquet americani mettere le mani addosso a un attaccante porta spesso a un fallo e che il vantaggio dato a chi ha la palla in mano rimane più ampio rispetto a quanto si vede in Europa, con atletismo e fisicità che fanno il resto della differenza. La Nba di oggi è uno sport prettamente offensivo, l’Eurolega sta tentando di diventarlo ma è una transizione in corso. Dall’altra parte dell’oceano è una tendenza affermata dopo un paio di decenni di assestamento, né possiamo dimenticare come a metà degli anni Novanta la Nba tentò di risolvere il problema dei bassi punteggi avvicinando la linea dei tre punti senza particolare successo. In questo contesto le altre tre grandi differenze tra Eurolega e Nba sono il tempo di gioco (40 minuti contro 48), la distanza della linea da tre punti e i falli personali (5 contro 6). Ma sono differenze marginali rispetto a un tempo e crediamo che in una serie tra una squadra Eurolega e una Nba farebbero sì differenza, ma non sostanziale. Il che ci porta al punto successivo.

Evoluzione tecnica

Nell’ultimo decennio la Nba si è abbassata in termini di centimetri in campo perché il concetto di spaziature si è evoluto, i Warriors hanno rivoluzionato il concetto di buoni e cattivi tiri e in campo vuoi sempre giocatori capaci di essere pericolosi nei primi secondi dell’azione e da qualsiasi distanza. Un lungo che non ha un gioco frontale credibile o un range di tiro affidabile non può più fare lo specialista come un tempo. Si segna tranquillamente da otto metri, nella Nba ma anche in Eurolega, per questo la differenza nella linea da tre punti non sarebbe un fattore in grado di spostare gli equilibri. Così come la durata superiore delle partite Nba. Gli atleti di oggi possono tranquillamente giocare ogni due giorni una serie a sette partite di 52 minuti. Diverso il discorso parametrato alla stagione, con la Nba che cerca di preservare i suoi giocatori con un calendario meno compresso mentre l’Eurolega da due stagioni ha varato il format della extra regular season che la rende un vero e proprio campionato continentale nel quale si giocano anche tre partite in cinque giorni, più i campionati domestici delle varie squadre. E’ chiaro che giocare una partita con un minutaggio più alto richiede la possibilità di spendere un fallo in più e questo potrebbe forse essere l’unico elemento nel quale una squadra europea potrebbe tatticamente fare più fatica ad adattarsi.

Eurolega vs Nba

Non potendo fare un discorso di carattere di cultura sportiva e differenze filosofiche tra ciò che noi europei intendiamo per intrattenimento rispetto agli americani (basterebbe citare il concetto di promozioni e retrocessioni rapportato alle leghe chiuse statunitensi per entrare in un romanzo senza fine), la cosa più vicina a una sfida tra una squadra Nba e una di Eurolega è stata la finale Nba 2015. I Warriors di Curry e Thompson, ancora privi di Durant, contro i Cavs di LeBron James e allenati da David Blatt, allenatore di estrazione europea capace di vincere tutto con il Maccabi Tel Aviv e di affermarsi agli Europei con la nazionale russa. Quei Cavs nelle Finals non ebbero Irving e Love infortunati e dovettero dare molto spazio a gente come Mozgov e Dallavedova, esempi di giocatori che possono stare in certi contesti Nba contemporanei ma che potreste tranquillamente vedere anche in una Final Four di Eurolega. Senza citare la difficoltà e la necessità che ha l’Eurolega di trattenere i propri giocatori più promettenti dalle sirene e dai dollari Nba, un trend che sta rallentando ma che non impedirà mai ai Luka Doncic del futuro di andare dall’altra parte dell’oceano, quella serie sembrò proprio una squadra Nba opposta alla filosofia di una squadra europea. I Cavs pressavano, erano meglio organizzati in difesa, limitavano le palle perse proprio come si vede in molte partite di Eurolega di alto livello. Alla lunga però prevalsero il talento, la lunghezza e l’approccio offensivo dei Warriors che si imposero 4-2. Potremmo ipotizzare che le prime tre partite di una serie tra una squadra di Eurolega e una di Nba potrebbero essere le più equilibrate ma che alla lunga il maggiore atletismo e predisposizione a giocare un basket veloce che impedisce alla difesa di adattarsi e prendere punti di riferimento avrebbe la meglio. Questo senza stabilire a priori con quale regolamento si giocherebbe e quali arbitri dovrebbero arbitarla. E’ una domanda che rimane senza risposta, ma la risposta è appunto nelle modifiche strutturali e regolamentari che l’Eurolega sta apportando negli ultimi anni. Che vanno decisamente in direzione Nba rispetto al basket Fiba che abbiamo conosciuto fino a pochi anni fa.