Il Brasile proprio non riesce a convincere: già retrocesso dal lotto delle favorite alla vittoria finale, penalizzato da una lunga serie di infortuni e spuntata in avanti a causa dell’assenza di Neymar, all’esordio contro l’Ecuador non va oltre uno scialbo pareggio 0-0. Al Rose Bowl di Pasadena, dove nel 1994 proprio Dunga aveva sollevato la Coppa del Mondo, i verdeoro giocano una partita incolore. Qualche spunto di Coutinho nel primo tempo, poi nella ripresa è proprio l’Ecuador a rischiare di passare in vantaggio: Bolanos dalla linea di fondo fa partire una traiettoria velenosa sulla quale il futuro portiere della Roma, Alisson, commette una papera imbarazzante. L’arbitro Bascunan annulla perché la palla aveva oltrepassato la linea, l’episodio resta dubbio, il Brasile strappa almeno il pareggio ma i dubbi sulla sua consistenza rimangono.
E’ invece Paolo Guerrero, che con la rete ad Haiti diventa con 27 gol il miglior marcatore nella storia del Perù, a trascinare la sua nazionale al primo posto nel gruppo B. Haiti tiene solidamente fino al 60′, si salva con un palo colto da Flores, va sotto e poi in pieno recupero sfiora un clamoroso pareggio con Belfort, che a porta vuota di testa spedisce a lato.
Infine altro pareggio 0-0 tra Costa Rica e Paraguay. A Orlando, quaranta gradi di temperatura, i ritmi sono soporiferi e di occasioni da gol se ne vedono poche. L’unico soddisfatto di questo risultato è Klinsmann, ct degli Stati Uniti, che rimane in corsa per la qualificazione dopo la sconfitta contro la Colombia e che proprio martedì affronterà Costa Rica.
