Chi di voi ha giocato a basket in età molto giovane, minibasket e tornei Propaganda, forse vagamente ricorderà partite con finite con uno scarto enorme. Succedeva quando si incontravano squadre particolarmente forti contro squadre particolarmente deboli, ma principalmente riguardava una differenza di taglia e di altezza che a quell’età può essere anche drammaticamente differente da bambino a bambino. Anche chi ha giocato nelle minors vanta ricordi del genere, partite leggendarie giocate in campi leggendari nei quali quasi sempre la squadra di casa aveva un netto vantaggio conoscendone le caratteristiche, ignote a chi veniva da fuori. In certe palestre uno dei due canestri era un po’ più alto di 3.05, altrove si scivolava che Holiday On Ice spostati, si poteva morire dal caldo o dal freddo oppure il campo era talmente piccolo che non c’era spazio per fare le rimesse dietro le linee laterali, oppure il tetto era talmente basso che una tripla con una parabola troppo arcuata ci sbatteva puntualmente se tentata dagli angoli. Magie e nostalgie delle serie inferiori. A livello professionistico è raro trovare scarti con oltre cinquanta punti o più, ma non impossibile. Questa è una piccola lista di partite finite tanto a poco nelle leghe maggiori o nei campionati più famosi sparsi per il mondo. Gli scarti più ampi mai registrati, che è anche un modo più carino per raccontare in maniera differente le sconfitte peggiori della storia.
Partite con lo scarto più ampio
I campionati asiatici sono una piccola meraviglia quando si va alla ricerca di situazioni insolite e di scarti particolarmente ampi, non solo nel basket ma soprattutto sul parquet perché in certi paesi, vedi Taiwan e le Filippine, l’amore per la pallacanestro è inversamente proporzionale con l’altezza media della popolazione locale. Proprio di recente, il 23 febbraio mentre in Italia scoppiava l’emergenza coronavirus, nella Tajik National Liga, ovvero il campionato nazionale del Tagikistan, si è visto il Dushanbe battere lo Zuhro con l’incredibile punteggio di 150-47. Ci sarebbero anche estremi opposti, tipo una gara tra due licei dell’Alabama, Bibb County e Brookwood, che nel 2015 finì 2-0 e non è un refuso. Un solo canestro realizzato dopo un rimbalzo offensivo dopo 15 secondi di gioco ed esattamente nessun altro punto realizzato nel resto della partita. La storia finì su tutti i siti e le televisioni nazionali e il bello è che non fu nemmeno il punteggio più basso mai realizzato, ma solo un record eguagliato. Era finita 2-0 anche Durham-Roxboro del 1977.
In Italia la vittoria con lo scarto più ampio appartiene all’Olimpia Milano, che il 28 gennaio 1973 targata Simmenthal vinse il derby contro la Robur Varese 117-44, ovvero con 73 punti di scarto. La partita con il punteggio più basso invece fu un Virtus Bologna-Reyer Venezia del novembre 1948 finita 16-11 per i felsinei e gli 11 punti segnati dai veneti sono tuttora il record negativo della serie A.
In ambito internazionale il Dream Team di Barcellona nel 1992 frantumò diversi record tra cui punteggio più alto segnando due volte 127 punti e scarto massimo battendo 116-48 Angola all’esordio per 68 di divario. Record che sono stati battuti nel 2012 a Londra dalla squadra allenata da Mike Krzyzewski e proprio contro un’altra nazionale africana, la Nigeria, sconfitta 156-73 per 83 punti di scarto. In quella partita gli statunitensi fecero registrare altri due record, ovvero più punti segnati in singola partita e punti segnati in un singolo quarto con 41.
Nella Nba il record appartiene ai Cleveland Cavaliers, che di solito stanno dalla parte sbagliata delle statistiche prima e dopo LeBron James, capaci di vincere 148-80 contro gli appena nati Miami Heat il 17 dicembre 1991 in quello che rimane con 68 punti il più ampio scarto in una partita Nba. In sequenza, 65 punti di scarto si videro in Pacers-Blazers 124-59 nel febbraio 1998, 63 in Lakers-Warriors 162-99 nel marzo 1972, 62 in Warriors-Kings 153-91 nel novembre 1991 e 61 nella gara più recente di questa striscia, Hornets-Grizzlies 140-79 del marzo 2018.
