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Scommesse sulle corse di cavalli italiane e inglesi. Le grandi Classiche internazionali. Analisi e commenti.
Soprattutto pronostici su ippica italiana e inglese. Ma anche le grandi corse francesi del Meeting d'Hiver e le più importanti competizioni internazionali. Questa è una sezione frequentata da tanti appassionati di lunga data, veri ippici, che c'erano già quando anche da noi questo sport era ancora una cosa importante. Rispetta questo luogo virtuale e sarai benvenuto.
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Messaggioda Il Web » 27/08/2004 - 10:40
Benvenuto Luca ..
E' una materia complessa ...l'handicapper attribuisce i veri pesi per cercare di equilibrare la corsa tenendo conto di certe regole. Però .. capita che alcuni concorrenti abbiano corso diciamo sottotono un paio di gare prima per arrivare 'in forma' al grosso handicap con un bel gruzzolo per il vincitore ...e magari qualche kg in meno ...
Poi ci sono le quote (vorrei dire prima) ...
In un handicap con 20 partenti e una scala di pesi che va da 60Kg a 50Kg ...avremmo cavalli a 7/1 e cavalli a 50/1 ..per cui chi fa le quote non ritiene affatto che il lavoro dell'handicapper abbia reso la corsa equilibrata in assoluto, ma solo più equlibrata di quanto sarebbe stata con tutti i cavalli a pari peso...perchè a condizioni di corsa diverse avremmo quote diverse ...
La Quota esprime, alla fine, il vero 'handicap' ..e ormai siamo in un mercato quasi al 100% anche nell'ippica ...in quanto stabilisce (prima della corsa, prima di averla vista ..dopo è un'altra storia) quanto dovresti essere remunerato per ogni centesimo puntato al fine di partecipare (tu scommettitore) equamente al gioco. Qui ..entrano in scena vari fattori ..chi entra all'ippodromo con gelato e bambini al seguito ..si accontenterà di partecipare 'meno equamente' ...etc etc ...
Questo solo per dire che alla fine i ns sforzi dovrebbero cercare una via per capire quante possibilità ha questo cavallo, quante quest'altro ..e a che quota vanno giocati. Il resto secondo me fa parte di un altro discorso ...la passione per lo sport in se ..e via discorrendo.
So che nell'ippica questi discorsi hanno meno presa ...a mio parere perchè le variabili sono troppe, ed anche il miglior sistema perderà sempre qualcosa per strada ....per cui pensare nel solito modo per molti risulta più difficile ...
un saluto !
Web
E' una materia complessa ...l'handicapper attribuisce i veri pesi per cercare di equilibrare la corsa tenendo conto di certe regole. Però .. capita che alcuni concorrenti abbiano corso diciamo sottotono un paio di gare prima per arrivare 'in forma' al grosso handicap con un bel gruzzolo per il vincitore ...e magari qualche kg in meno ...
Poi ci sono le quote (vorrei dire prima) ...
In un handicap con 20 partenti e una scala di pesi che va da 60Kg a 50Kg ...avremmo cavalli a 7/1 e cavalli a 50/1 ..per cui chi fa le quote non ritiene affatto che il lavoro dell'handicapper abbia reso la corsa equilibrata in assoluto, ma solo più equlibrata di quanto sarebbe stata con tutti i cavalli a pari peso...perchè a condizioni di corsa diverse avremmo quote diverse ...
La Quota esprime, alla fine, il vero 'handicap' ..e ormai siamo in un mercato quasi al 100% anche nell'ippica ...in quanto stabilisce (prima della corsa, prima di averla vista ..dopo è un'altra storia) quanto dovresti essere remunerato per ogni centesimo puntato al fine di partecipare (tu scommettitore) equamente al gioco. Qui ..entrano in scena vari fattori ..chi entra all'ippodromo con gelato e bambini al seguito ..si accontenterà di partecipare 'meno equamente' ...etc etc ...
Questo solo per dire che alla fine i ns sforzi dovrebbero cercare una via per capire quante possibilità ha questo cavallo, quante quest'altro ..e a che quota vanno giocati. Il resto secondo me fa parte di un altro discorso ...la passione per lo sport in se ..e via discorrendo.
So che nell'ippica questi discorsi hanno meno presa ...a mio parere perchè le variabili sono troppe, ed anche il miglior sistema perderà sempre qualcosa per strada ....per cui pensare nel solito modo per molti risulta più difficile ...
un saluto !
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I miei articoli scritti per il nostro blog: https://www.infobetting.com/blog/author/ilweb/
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Messaggioda luca11 » 27/08/2004 - 12:58
D'accordo su tutto, si potrebbero aggiungere ancora altre considerazioni per arrivare al punto che volevo sottolineare e cioè che quando si guarda un programma la prima cosa da fare è scartare gli handicap, parlo da puntatore tralasciando trading e banco sistematico a percentuali favorevoli.
Quando si parte con un favorito a 4|1 o più, difficilmente negli Handicap non è cosi, significa che la corsa di per se è difficilissima da pronosticare, ritengo inutile e al limite dell'ingenuità cercare di risolverla speculando sui pesi.
In Inghilterra si corrono mediamente 3-4 convegni e quindi dalle 20 alle 30 corse al giorno, quando la sera ci si stampano i programmi la prima cosa da fare è tirare una croce sulle corse dove i pesi sono diversi, a quel punto ti rimangono poche corse da valutare pochissime da "studiare" e non più di un paio alla settimana da puntare.
Questa è la mia esperienza, poi ci saranno persone che adottano metodiche diverse con migliori risultati magari, personalmente però ancora non ho incontrato chi mi mostrasse come cavarci le penne puntando gli handicap.
Saluti
Luca
Per Bhera:
Non mi occupo di linguaggio o traduzioni, forse il post è venuto piuttosto corretto solo perchè mi sono impegnato a non fare brutte figure all'esordio.
Quando si parte con un favorito a 4|1 o più, difficilmente negli Handicap non è cosi, significa che la corsa di per se è difficilissima da pronosticare, ritengo inutile e al limite dell'ingenuità cercare di risolverla speculando sui pesi.
In Inghilterra si corrono mediamente 3-4 convegni e quindi dalle 20 alle 30 corse al giorno, quando la sera ci si stampano i programmi la prima cosa da fare è tirare una croce sulle corse dove i pesi sono diversi, a quel punto ti rimangono poche corse da valutare pochissime da "studiare" e non più di un paio alla settimana da puntare.
Questa è la mia esperienza, poi ci saranno persone che adottano metodiche diverse con migliori risultati magari, personalmente però ancora non ho incontrato chi mi mostrasse come cavarci le penne puntando gli handicap.
Saluti
Luca
Per Bhera:
Non mi occupo di linguaggio o traduzioni, forse il post è venuto piuttosto corretto solo perchè mi sono impegnato a non fare brutte figure all'esordio.
Parlà non è fatica, è faticà che è fatica.
Filosofo Anconetano.
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Messaggioda pier0 » 27/08/2004 - 14:55
Questo solo per dire che alla fine i ns sforzi dovrebbero cercare una via per capire quante possibilità ha questo cavallo, quante quest'altro ..e a che quota vanno giocati. Il resto secondo me fa parte di un altro discorso ...la passione per lo sport in se ..e via discorrendo.
So che nell'ippica questi discorsi hanno meno presa ...a mio parere perchè le variabili sono troppe, ed anche il miglior sistema perderà sempre qualcosa per strada ....per cui pensare nel solito modo per molti risulta più difficile ...
E' assolutamente vero...nell' ippica, molto piu' che in altri sport, la maggioranza degli scommettitori cerca di trovare un vincente senza dare valore alla quota.
Questo pero' rende il mercato aperto a tutta una serie di valutazioni, sicuramente non convenzionali, che permettono di "difendersi" senza uniformarsi al solito modo di giocare.
Messaggioda luca11 » 27/08/2004 - 16:03
Non per contraddire, ma sempre per capire. Non potreste spiegare meglio nel concreto che cosa intendete?
Il mio modo di puntare è forse grezzo, ma credo facilmente comprensibile.
Seguendo il più possibile le corse cerco con una ferrea disciplina di ridurre le puntate solo sul "sicuro", utilizzando un range da 1 a 10 punti da scegliere di volta in volta. Senza approfondire il come si arriva al "sicuro", per il resto mi sembra facilmente intuibile la metodica, cerco un cavallo che vincerà !
A questo punto inizio ad analizzare la quota, passo quasi sicuramente se la quota è sotto 1\2 altrimenti inizio a pensare a quale quota riesco a prendere e come fare per ottenere il massimo, e qui inizia il difficile!
Indovinare l'andameto di una quota spesso è complicatissimo, perchè se bastasse mettere in rapporto le probabilità del cavallo di vincere con la sua quota sarebbe relativamente semplice, un po come accade nel calcio dove se la quota varia sarà di qualche decimo di punto, ma nell'ippica la quota può raddoppiare triplicare senza diretta relazione con l'arrivo, perchè ciò avviene? la quota che si dimezza cosa significa? che il cavallo ha il doppio di probabilità di vincere rispetto a mezz'ora prima? è assurdo pensarlo.
Faccio un esempio concreto, è difficile che io possa essere convinto che il Milan vincerà 4-0 una partita di campionato ma se cosi fosse la quota sarebbe attorno a 1.2 e se qualche buon'anima la mattina te lo offre a 2.0 sei sicuro di fare un buon affare, mentre capita che io sia convinto che un cavallo vincerà di 6 lunghezze, il problema è che se mi affretto a puntarlo la mattina a 2.0 non sarò mai sicuro che la quota poi arriverà a 1.3 1.5 ma nell'imminenza della corsa si potrebbe scambiare anche a 2.5 2.8 e questo indipendentemente dall'esito della corsa.
Nelle Yorkshire oaks dopo il ritiro di Ouja board mi sono affrettato a giocare Quiff a 5|2 perchè ero convinto che avrebbe vinto e la quota sarebbe scesa, la quota è salita fino a 7/2 e la cavalla ha vinto di 11 lunghezze, si ha torto anche quando si ha ragione e vi assicuro che non è un caso isolato.
Insomma per me fare dei pronostici sulle corse è possibile, ma azzeccare l'andamento delle quote è complicatissimo, per questo mi interessava il vostro parere.
Luca
Il mio modo di puntare è forse grezzo, ma credo facilmente comprensibile.
Seguendo il più possibile le corse cerco con una ferrea disciplina di ridurre le puntate solo sul "sicuro", utilizzando un range da 1 a 10 punti da scegliere di volta in volta. Senza approfondire il come si arriva al "sicuro", per il resto mi sembra facilmente intuibile la metodica, cerco un cavallo che vincerà !
A questo punto inizio ad analizzare la quota, passo quasi sicuramente se la quota è sotto 1\2 altrimenti inizio a pensare a quale quota riesco a prendere e come fare per ottenere il massimo, e qui inizia il difficile!
Indovinare l'andameto di una quota spesso è complicatissimo, perchè se bastasse mettere in rapporto le probabilità del cavallo di vincere con la sua quota sarebbe relativamente semplice, un po come accade nel calcio dove se la quota varia sarà di qualche decimo di punto, ma nell'ippica la quota può raddoppiare triplicare senza diretta relazione con l'arrivo, perchè ciò avviene? la quota che si dimezza cosa significa? che il cavallo ha il doppio di probabilità di vincere rispetto a mezz'ora prima? è assurdo pensarlo.
Faccio un esempio concreto, è difficile che io possa essere convinto che il Milan vincerà 4-0 una partita di campionato ma se cosi fosse la quota sarebbe attorno a 1.2 e se qualche buon'anima la mattina te lo offre a 2.0 sei sicuro di fare un buon affare, mentre capita che io sia convinto che un cavallo vincerà di 6 lunghezze, il problema è che se mi affretto a puntarlo la mattina a 2.0 non sarò mai sicuro che la quota poi arriverà a 1.3 1.5 ma nell'imminenza della corsa si potrebbe scambiare anche a 2.5 2.8 e questo indipendentemente dall'esito della corsa.
Nelle Yorkshire oaks dopo il ritiro di Ouja board mi sono affrettato a giocare Quiff a 5|2 perchè ero convinto che avrebbe vinto e la quota sarebbe scesa, la quota è salita fino a 7/2 e la cavalla ha vinto di 11 lunghezze, si ha torto anche quando si ha ragione e vi assicuro che non è un caso isolato.
Insomma per me fare dei pronostici sulle corse è possibile, ma azzeccare l'andamento delle quote è complicatissimo, per questo mi interessava il vostro parere.
Luca
Parlà non è fatica, è faticà che è fatica.
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Messaggioda Il Web » 27/08/2004 - 16:31
Concordo con Piero ..le cose stanno un pò in questo modo in realtà .
Secondo me è giusto anche quanto affermato da Luca ..cioè che è difficilissimo nell'ippica ..capire e prevedere tutto questo ..sia per il particolare approccio che gli scommettotori in genere hanno ..sia perchè in effetti ..qui le variabili sono tantissime ..e non controllabili ..
E poi ..anche questo è stato detto mi pare ..un conto è operare come Pier0 ..cioè in ottica trading ..lui in realtà cerca di capire dove andrà il mercato ..per spostarsi magari velocemente di posizione ..un conto è operare alla vecchia maniera ..la punta classica ..
Ormai il sistema è talmente cambiato che dire 'vecchia maniera' fa quasi ridere ..nel senso che è impossibile ..specie in UK ..prescindere dai nuovi mezzi. Il rapporto percentuale di vittoria (o piazz.) è mobile ..un pò come le quotazioni di Borsa. Se è infatti, da un lato, è giusto dire che le probabilità non dimuniscono certo del doppio se la quota raddoppia ..è cmq vero che se si vince si incassa effettivamente il doppio ..è difficile pensare che questi soldi in più piovano dal cielo ...
In realtà credo che ...un conto sia il 'fondamentale' ..cioè,nel nostro caso, la valutazione tecnica che ognuno può dare ..e quindi attribuire percentuali a piacimento ..un conto il valore di mercato ...che varia di continuo ...
Occorre essere elastici e tempisti, e non rimanere ingessati sulle proprie idee ...questo credo sia un pò il segreto ...
saluti
Web
Secondo me è giusto anche quanto affermato da Luca ..cioè che è difficilissimo nell'ippica ..capire e prevedere tutto questo ..sia per il particolare approccio che gli scommettotori in genere hanno ..sia perchè in effetti ..qui le variabili sono tantissime ..e non controllabili ..
E poi ..anche questo è stato detto mi pare ..un conto è operare come Pier0 ..cioè in ottica trading ..lui in realtà cerca di capire dove andrà il mercato ..per spostarsi magari velocemente di posizione ..un conto è operare alla vecchia maniera ..la punta classica ..
Ormai il sistema è talmente cambiato che dire 'vecchia maniera' fa quasi ridere ..nel senso che è impossibile ..specie in UK ..prescindere dai nuovi mezzi. Il rapporto percentuale di vittoria (o piazz.) è mobile ..un pò come le quotazioni di Borsa. Se è infatti, da un lato, è giusto dire che le probabilità non dimuniscono certo del doppio se la quota raddoppia ..è cmq vero che se si vince si incassa effettivamente il doppio ..è difficile pensare che questi soldi in più piovano dal cielo ...
In realtà credo che ...un conto sia il 'fondamentale' ..cioè,nel nostro caso, la valutazione tecnica che ognuno può dare ..e quindi attribuire percentuali a piacimento ..un conto il valore di mercato ...che varia di continuo ...
Occorre essere elastici e tempisti, e non rimanere ingessati sulle proprie idee ...questo credo sia un pò il segreto ...
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Messaggioda behrajan » 27/08/2004 - 16:34
ad esempio a goodwood 10 minuti fa l'ultimo dei quotati ha vinto di 7 lunghezze complice un terreno pesantissimo e l'assenza di linee
(ah ovvio che il peso non conta nullla pure sul pesantissimo )
(ah ovvio che il peso non conta nullla pure sul pesantissimo )
la sola differenza fra un capriccio ed una passione eterna è questa: che il capriccio dura un po' più a lungo(Oscar Wilde il ritratto di Dorian Gray) O'tiempo se ne va e tu non vuoi chiavà (squallor)
Messaggioda behrajan » 27/08/2004 - 16:39
ha appena vinto un cavallo della regina e fallon ha tirato indietro 3 su 3
la sola differenza fra un capriccio ed una passione eterna è questa: che il capriccio dura un po' più a lungo(Oscar Wilde il ritratto di Dorian Gray) O'tiempo se ne va e tu non vuoi chiavà (squallor)
Messaggioda pier0 » 27/08/2004 - 18:09
Sicuramente capire chi vincera' la corsa piuttosto che dove andra' il mercato, richiede un processo di analisi diverso, anche se gli elementi da valutare sono comuni...
Io ho scelto la seconda strada perche' con la prima non avevo avuto fortuna...forse la mia e' predisposizione oppure la passione per l' analisi dei dati, elementi, fatti o statistiche che portano o possono portare il prezzo in una direzione(piuttosto che l'altra) ha superato la passione per le corse dei cavalli in se stesse...eppoi qui il discorso diventa il solito e riguarda quello che ognuno di noi si aspetta di ottenere dal gioco...
Ora devo uscire, magari domani ne riparliamo...
Io ho scelto la seconda strada perche' con la prima non avevo avuto fortuna...forse la mia e' predisposizione oppure la passione per l' analisi dei dati, elementi, fatti o statistiche che portano o possono portare il prezzo in una direzione(piuttosto che l'altra) ha superato la passione per le corse dei cavalli in se stesse...eppoi qui il discorso diventa il solito e riguarda quello che ognuno di noi si aspetta di ottenere dal gioco...
Ora devo uscire, magari domani ne riparliamo...
Per Breid
Messaggioda pier0 » 27/08/2004 - 18:29
quote:
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Originally posted by nenerojer
Il peso e l' handicap si usano per far si che le corse vengano equilibrate.Sono 2 cose fondamentali da sapere per chi gioca ai cavalli
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io a spiegerlo c'ho finito la tastiera congratulazioni
Beh se vengono equilibrate, allora e' vero che il peso non conta niente...
Messaggioda nenerojer » 27/08/2004 - 18:41
Breid non era mia intenzione di scoprire l' acqua calda a tuo danno comunque per ragioni di correttezza io mi riferivo in particolare alle corse di casa nostra non ha quelle Inglesi. Comunque a parte peso e handicap concordo con chi ha detto che le variabili sono infinite e tutte molto importanti.Prima di addentrarsi nell' analisi tecnica della corsa bisognerebbe conoscere le condizioni del cavallo in quel momento perchè potete analizzare tutto quello che volete ma se il cavallo la notte prima della corsa si è (come si dice in gergo) dato un colpo nel box o ha un qualsiasi tipo di problema voi con le vostre analisi perderete senza sapervi neppure spiegare il perchè.Consiglio ad un novizio di frequentare gli ippodromi e non le agenzie ippiche guardare durante la settimana come lavorano i cavalli e cercare di conoscere qualcuno dell' ambiente che sia serio.Solo dopo esservi fatti un' idea sul campo potrete cercare di analizzare con piu' credibilità le varie corse. poi rispondo a chi dice che appena vede il programma cancella gli handicap o le corse con pesi diversi, secondo me è sbagliato perchè è proprio in quelle corse che puoi capire se sia stato dato un peso o un' handicap sbagliato e quindi agire di conseguenza. Mi fermo qui anche se ci sarebbe da confrontarsi ancora moltissimo
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