Messaggioda ztm » 11/08/2015 - 18:00
Ciao a tutti,
dopo aver letto il mega topic di 100 pagine (tutte le prime 50 e poi una ogni 3 pagine delle successive), vorrei riportare a galla un tema che non credo sia stato affrontato a sufficienza.
Più o meno tutti si sono preoccupati di come iscriversi o verificarsi sul .com, ma non credo si sia parlato a sufficienza del prelievo.
Premesso che l'iscrizione venga effettuata con un prestanome e che i fondi vengano prelevati tramite un e-wallet (Skrill, Neteller), vedo una serie di problemi, solo vagamente accennati nelle prime pagine in passato.
Tipicamente il prelievo avviene sul conto bancario o sulla carta di credito intestati alla stessa persona, oppure si può aprire una carta ricaricabile associata all'e-wallet e prelevare a un ATM.
Abbiamo quindi dei bonifici che arrivano dall'estero (sede dell'e-wallet, qualsiasi esso sia). A fine 2013 è uscito un provvedimento, poi abrogato, secondo il quale ai bonifici esteri doveva essere automaticamente applicata una ritenuta del 20%, presupponendo che si trattasse di un reddito. Al cittadino spetta la dimostrazione del contrario. Cercate su Google "bonifico estero ritenuta 20" per maggiori spiegazioni.
Alternativamente, abbiamo una carta di credito, che viene regolarmente caricata dall'estero e che viene scaricata regolarmente dall'Italia. Il pattern tipico del riciclaggio di denaro, oppure del pagamento in nero. In questo caso possiamo anche appoggiarci a un conto del prestanome e farci spedire la carta, ma cambia poco. Anzi in quel caso abbiamo una carta estera, che viene sempre usata in Italia per prelevare soldi (quando il prestanome non è mai neanche stato in Italia).
In entrambi i casi, abbiamo un conto bancario estero (Paypal e Skrill sono banche estere a tutti gli effetti, non so Neteller, ma immagino sia lo stesso), che andrebbe dichiarato nel quadro RW del modello unico, se la giacenza media è maggiore a una certa soglia (ogni anno cambiano idea in proposito).
Sinceramente il sistema mi sembra molto fallace. L'unica soluzione sicura che sono riuscito a pensare è quella di lasciare tutto in mano al prestanome e di andare fisicamente in UK 1-2 volte all'anno, per tornare con il malloppo. Ovviamente qui la falla sta nel rapporto con una persona, magari semi-sconosciuta, che maneggia per noi diversi soldi (dietro pagamento di % ovviamente, dato che come minimo deve prelevare le £ contanti dalla sua banca e metterle in una valigetta).
Vorrei la vostra opinione in proposito.