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Messaggioda oro bianco » 01/04/2015 - 23:11
Salve a tutti,sono nuovo di questo forum ma sono un utente di diversi forum americani.
Fra i giochi da casinò che possono garantire un margine a favore del giocatore, il baccarat si colloca fra i primi posti e, alla luce delle nuove regole imposte al black jack, il posto d'onore spetta proprio al baccarat. Contrariamente a quanto si può pensare, esistono centinaia di giocatori che vivono e si mantengono (talvolta in maniera lussuosa) giocando regolarmente a baccarat.
Le ragioni sono molteplici, alcune di natura strutturale, altre ancora basate su aspetti matematici e/o statistici e altre, le più importanti, di natura "situazionale-speculativa".
Le prime, le ragioni strutturali, sono abbracciabili da chiunque: tassa molto bassa, al massimo dell' 1.25% circa. Sfortunatamente per i giocatori, i casinò a fine anno non chiudono in attivo con la percentuale attesa dell'1.25% sul volume delle giocate, ma percepiscono utili ben più ingenti. Questo fatto, che va indagato a fondo da chiunque voglia approcciarsi professionalmente al baccarat, è dovuto a svariati motivi fra cui i più importanti sono l'erronea distribuzione degli importi di puntata e le velleità di puntare "side bet" gravate da tasse estremamente più elevate (parità: 14.1%; panda bet: 10.19%, etc). E' facilmente intuibile che per non cadere nel gruppo dei giocatori perdenti di ben oltre l' 1.25% delle giocate, la cosa più sensata è quella di astenersi dalle fuorvianti e allettanti side bet ma, soprattutto, di masterizzare l'arte di calibrare al meglio le varie puntate. Naturalmente, un giocatore che desidera applicare un sistema o un approccio a massa pari e senza giocare le side bet a lungo termine perderà, inequivocabilmente, l'1.25% del giocato (o leggermente meno, se le sue puntate privilegiano il banco). Perdere "soltanto" l'1.25% del giocato è il primo obiettivo da seguire, tuttavia non risolve la questione del margine a favore. Nonostante ciò, un volume di giocate a fine anno pari a 100.000 euro, deve produrre giocando a caso e in un numero elevato di sedute, una perdita media di 1250 euro al massimo. Valori molto discostanti da questo riflettono non una caduta nel campo della varianza negativa (o, meno probabilmente, positiva), bensì errate interpretazioni basiche della dinamica delle puntate. Ovviamente si nota che più puntiamo e più perdiamo e poichè in questo primo step di analisi stiamo ammettendo di giocare a caso, il tutto segue proporzionalmente l'atteso. Cioè, giocare tutti i colpi, metà colpi oppure un colpo ogni 10, 100 o mille non altera il rapporto. Sempre invariabilmente sfavorevole; più giochiamo e più ci "divertiamo" e più paghiamo. Whatever happens.
Gli aspetti matematico-statistici del baccarat sono molto complessi, seppur apparentemente facili. Esistono strategie, sistemi, approcci, metodi che possano invertire il margine negativo del giocatore? Gli studiosi dicono di no e stiamo parlando di gente che ha cattedre in matematica, statistica, esperti del gioco o abili informatici. E stiamo parlando di cattedre in paesi dove il merito è parola d'ordine, non certo università italiane dove troppo spesso il meno preparato insegna quello che dovrebbe ancora imparare.
In sintesi, la comunità scientifica ha sconfessato in pieno la possibilità di poter battere sistematicamente il baccarat. Eppure nella pratica esiste la certezza che diversi giocatori attaccano professionalmente questo gioco e di questo potete fidarvi al 100%. Dove hanno sbagliato gli esperti, oppure cosa hanno individuato questi giocatori "talentati"?
Captando alcuni scambi con giocatori professionisti (tutti americani o asiatici) il cardine sembra essere soltanto uno: il baccarat è governato da un insieme finito di carte e da una distribuzione caratteristica di ogni sabot, ma è dall'insieme dei vari sabot che emergono gli spunti di attacco. E questo perchè il conosciutissimo fenomeno dello scarto/equilibrio è molto più controllabile che non nella roulette, per esempio. Nel mondo del gambling, "controllo" significa riduzione del fattore "caso" o, meglio, asservimento del caso alle leggi matematico-statistiche. Nella pratica questo si traduce in ovvie conseguenze: riduzione drastica dei colpi giocati, aumento dei colpi osservati, ricerca dell'utile in tempi ristretti e molto selezionati. Quindi, l'esatto contrario di quello che fanno i giocatori che cercano di indovinare i colpi o quelli che sperano di incrociare filotti favorevoli. Perciò la diminuzione dei colpi giocati non è il prodotto del pensiero "meno gioco=meno perdo", perchè il professionista non si accontenta di ridurre le perdite ma deve vincere. Adesso la riduzione del peso della tassa ritorna comunque favorevole ma non è la causa primaria della diminuzione del volume di gioco. Inoltre, altro aspetto essenziale, è opinione accertata che è estremamente più facile vincere una puntata che non due puntate e così via, il tutto con andamento logaritmico e che lavora a favore del banco. Visto dalla parte opposta, è molto più facile recuperare la perdita di una puntata che non la perdita di due puntate e così via. Quello che bisogna sottolineare è che per ora non è importante cosa giochiamo e perchè, ma la frequenza di puntata rapportata al tempo. I giocatori professionisti, nessuno escluso, giocano pochi colpi e con misure di puntata talvolta estremizzate, ma sempre in spazi temporali molto ristretti. Questo perchè eventuali aumenti di puntata agiscono efficacemente in tempi brevi ma tendono ad annichilirsi se dilatati nel tempo. Se il loro attacco fallisce nello spazio temporale che loro hanno asssegnato, semplicemente se ne vanno. Perchè quello che interessa loro non è la singola seduta o poche sedute, ma la globalità degli attacchi. Sempre brevi e chirurgici. E non occorre essere grandi scienziati per individuare cosa giocare dopo cosa per quanto tempo e con che aumenti di puntata.
Ecco allora che sicuramente sappiamo che la maggior parte dei professionisti agisce in poco tempo, selezionando l'attacco e adottando una montante. Progressione veloce e breve, ovviamente. E qual'è il miglior metodo per stabilire se un attacco è favorevole al giocatore? Semplice. Basta sommare i singoli attacchi e computare se, al netto tella eventuale tassa pagata sul banco, a lungo termine (sottolineo a lungo termine) la perdita è inferiore all'1.25%, azzerata o, scenario insostituibile per un professionista, invertita a proprio favore. Semplicisticamente parlando, il professionista gioca dopo certi accadimenti e in modo da mettere la Casa in difesa, perchè le puntate sono posate in modo che eventi molto probabili non si presentino in maniera altamente improbabile dopo un periodo di alta improbabilità di osservazione. Ora è la Casa ad avere poche armi di contrasto e non è il giocatore a dover indovinare quello che il caso assegna di continuo nell'ordinario o, peggio, sperare nello straordinario favorevole. Che, sappiamo bene, non esiste a lungo termine.
Questo per capire come è possibie vinciere al gioco calcio tennis che quando va bene giochi al 102...
Fra i giochi da casinò che possono garantire un margine a favore del giocatore, il baccarat si colloca fra i primi posti e, alla luce delle nuove regole imposte al black jack, il posto d'onore spetta proprio al baccarat. Contrariamente a quanto si può pensare, esistono centinaia di giocatori che vivono e si mantengono (talvolta in maniera lussuosa) giocando regolarmente a baccarat.
Le ragioni sono molteplici, alcune di natura strutturale, altre ancora basate su aspetti matematici e/o statistici e altre, le più importanti, di natura "situazionale-speculativa".
Le prime, le ragioni strutturali, sono abbracciabili da chiunque: tassa molto bassa, al massimo dell' 1.25% circa. Sfortunatamente per i giocatori, i casinò a fine anno non chiudono in attivo con la percentuale attesa dell'1.25% sul volume delle giocate, ma percepiscono utili ben più ingenti. Questo fatto, che va indagato a fondo da chiunque voglia approcciarsi professionalmente al baccarat, è dovuto a svariati motivi fra cui i più importanti sono l'erronea distribuzione degli importi di puntata e le velleità di puntare "side bet" gravate da tasse estremamente più elevate (parità: 14.1%; panda bet: 10.19%, etc). E' facilmente intuibile che per non cadere nel gruppo dei giocatori perdenti di ben oltre l' 1.25% delle giocate, la cosa più sensata è quella di astenersi dalle fuorvianti e allettanti side bet ma, soprattutto, di masterizzare l'arte di calibrare al meglio le varie puntate. Naturalmente, un giocatore che desidera applicare un sistema o un approccio a massa pari e senza giocare le side bet a lungo termine perderà, inequivocabilmente, l'1.25% del giocato (o leggermente meno, se le sue puntate privilegiano il banco). Perdere "soltanto" l'1.25% del giocato è il primo obiettivo da seguire, tuttavia non risolve la questione del margine a favore. Nonostante ciò, un volume di giocate a fine anno pari a 100.000 euro, deve produrre giocando a caso e in un numero elevato di sedute, una perdita media di 1250 euro al massimo. Valori molto discostanti da questo riflettono non una caduta nel campo della varianza negativa (o, meno probabilmente, positiva), bensì errate interpretazioni basiche della dinamica delle puntate. Ovviamente si nota che più puntiamo e più perdiamo e poichè in questo primo step di analisi stiamo ammettendo di giocare a caso, il tutto segue proporzionalmente l'atteso. Cioè, giocare tutti i colpi, metà colpi oppure un colpo ogni 10, 100 o mille non altera il rapporto. Sempre invariabilmente sfavorevole; più giochiamo e più ci "divertiamo" e più paghiamo. Whatever happens.
Gli aspetti matematico-statistici del baccarat sono molto complessi, seppur apparentemente facili. Esistono strategie, sistemi, approcci, metodi che possano invertire il margine negativo del giocatore? Gli studiosi dicono di no e stiamo parlando di gente che ha cattedre in matematica, statistica, esperti del gioco o abili informatici. E stiamo parlando di cattedre in paesi dove il merito è parola d'ordine, non certo università italiane dove troppo spesso il meno preparato insegna quello che dovrebbe ancora imparare.
In sintesi, la comunità scientifica ha sconfessato in pieno la possibilità di poter battere sistematicamente il baccarat. Eppure nella pratica esiste la certezza che diversi giocatori attaccano professionalmente questo gioco e di questo potete fidarvi al 100%. Dove hanno sbagliato gli esperti, oppure cosa hanno individuato questi giocatori "talentati"?
Captando alcuni scambi con giocatori professionisti (tutti americani o asiatici) il cardine sembra essere soltanto uno: il baccarat è governato da un insieme finito di carte e da una distribuzione caratteristica di ogni sabot, ma è dall'insieme dei vari sabot che emergono gli spunti di attacco. E questo perchè il conosciutissimo fenomeno dello scarto/equilibrio è molto più controllabile che non nella roulette, per esempio. Nel mondo del gambling, "controllo" significa riduzione del fattore "caso" o, meglio, asservimento del caso alle leggi matematico-statistiche. Nella pratica questo si traduce in ovvie conseguenze: riduzione drastica dei colpi giocati, aumento dei colpi osservati, ricerca dell'utile in tempi ristretti e molto selezionati. Quindi, l'esatto contrario di quello che fanno i giocatori che cercano di indovinare i colpi o quelli che sperano di incrociare filotti favorevoli. Perciò la diminuzione dei colpi giocati non è il prodotto del pensiero "meno gioco=meno perdo", perchè il professionista non si accontenta di ridurre le perdite ma deve vincere. Adesso la riduzione del peso della tassa ritorna comunque favorevole ma non è la causa primaria della diminuzione del volume di gioco. Inoltre, altro aspetto essenziale, è opinione accertata che è estremamente più facile vincere una puntata che non due puntate e così via, il tutto con andamento logaritmico e che lavora a favore del banco. Visto dalla parte opposta, è molto più facile recuperare la perdita di una puntata che non la perdita di due puntate e così via. Quello che bisogna sottolineare è che per ora non è importante cosa giochiamo e perchè, ma la frequenza di puntata rapportata al tempo. I giocatori professionisti, nessuno escluso, giocano pochi colpi e con misure di puntata talvolta estremizzate, ma sempre in spazi temporali molto ristretti. Questo perchè eventuali aumenti di puntata agiscono efficacemente in tempi brevi ma tendono ad annichilirsi se dilatati nel tempo. Se il loro attacco fallisce nello spazio temporale che loro hanno asssegnato, semplicemente se ne vanno. Perchè quello che interessa loro non è la singola seduta o poche sedute, ma la globalità degli attacchi. Sempre brevi e chirurgici. E non occorre essere grandi scienziati per individuare cosa giocare dopo cosa per quanto tempo e con che aumenti di puntata.
Ecco allora che sicuramente sappiamo che la maggior parte dei professionisti agisce in poco tempo, selezionando l'attacco e adottando una montante. Progressione veloce e breve, ovviamente. E qual'è il miglior metodo per stabilire se un attacco è favorevole al giocatore? Semplice. Basta sommare i singoli attacchi e computare se, al netto tella eventuale tassa pagata sul banco, a lungo termine (sottolineo a lungo termine) la perdita è inferiore all'1.25%, azzerata o, scenario insostituibile per un professionista, invertita a proprio favore. Semplicisticamente parlando, il professionista gioca dopo certi accadimenti e in modo da mettere la Casa in difesa, perchè le puntate sono posate in modo che eventi molto probabili non si presentino in maniera altamente improbabile dopo un periodo di alta improbabilità di osservazione. Ora è la Casa ad avere poche armi di contrasto e non è il giocatore a dover indovinare quello che il caso assegna di continuo nell'ordinario o, peggio, sperare nello straordinario favorevole. Che, sappiamo bene, non esiste a lungo termine.
Questo per capire come è possibie vinciere al gioco calcio tennis che quando va bene giochi al 102...
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Re: gioco battibile
Messaggioda oro bianco » 01/04/2015 - 23:29
Un altro vantaggio del PB è la sua incredibile speditezza: visto che una mano impiega l'utilizzo dalle 4 alle 6 carte, i colpi si succedono veloci.
PECULIARITA' DEL PB
Le chance vincenti e giocabili nel PB sono soltanto tre: il banco, il punto e le ties (parità). Quindi, un gioco binomiale, visto che giocare le parità è un suicidio (eppure alcuni asiatici riescono ad eludere la gravosissima tassa di oltre il 14% portandola a loro vantaggio).
In realtà, le uscite non sono affatto perfettamente eque (come nella roulette, fatta astrazione dello zero), visto che per ragioni di "tiraggio" della terza carta, il banco assomma un piccolo vantaggio: alla fine e a lungo termine (e calcolando come nulle le parità), i colpi sul banco escono, in media, in ragione del 50.7% contro il 49.3% del punto, rendeneo il sistema non perfettamente equo, perciò sfruttabile per il giocatore molto attento.
Un altra caratteristica del PB, e questo a differenza della roulette, è che è propulso da un sistema "finito", intendendosi con ciò che le carte, una volta utilizzate per i vari colpi, vengono eliminate. Benchè in letteratura molti autori abbiano escluso ogni influenza di questo aspetto, in realtà questo si riflette nella produzione dei colpi, anche se tale osservazione deriva soltanto dopo minuziosissimi esami di un numero incredibile di permanenze.
Notoriamente il mazzo del PB è costituito da 6 mazzi (Europa) o 8 mazzi (USA, Asia): il vantaggio della Casa, al pari del BJ, aumenta con l'aumentare del numero dei mazzi coinvolti, ma tale incremento è davvero minimo e, in certi approcci, il numero maggiore di mazzi costituisce una sorta di garanzia per la predittività dei colpi futuri.
GLI "ERRORI" PIU' COMUNI
Figure apparentemente favorite
Chi se ne intende di problematiche legate ai giochi d'azzardo a carattere "binomiale" (due chance contrapposte), non farà fatica ad afferrare il concetto che nel PB le figure che contengono più banchi che punti dovrebbero essere favorite, dal momento che il banco è leggermente favorito nelle uscite.
Purtroppo questa osservazione non trova alcun risvolto pratico accettabile per vari motivi (pur facendo astrazione della tassa da pagare).
Il primo è che il punto può rimanere in vantaggio per molte migliaia di colpi e perfino in un modello di gioco in cui non si deve pagare alcuna tassa (esperimenti peraltro già allestiti da alcuni casinò), lo scarto negativo che si verrebbe a creare sarebbe incompensabile su un sistema di gioco che privilegia il banco.
Il secondo è che il PB è caratterizzato da un sottile confine fra scarto ed equilibrio e dalle mie sperimentazioni l'eventuale vantaggio (o riduzione di svantaggio) ricavabile dalla nozione che il banco è debolmente favorito non viene a crearsi nell'ottica di una aspettativa positiva a lungo termine.
Allo stesso modo, e teoricamente peggiore, è un attacco fondato sul punto, ma per il discorso dell'aspettativa positiva, questo non incide.
Ovviamente per "attacco sul banco" o "attacco sul punto" s'intende la giocata di quella determinata chance che chiude una determinata figura X, ritenuta favorita a prescindere dai motivi scelti.
"Follow the trend"
"Seguire la taglia" è uno degli approcci più utilizzati da moltissimi giocatori, esperti, intermedi o neofiti.
Bisogna dire che tale approccio non è insensato di per sè e spesso produce guadagni rilevanti o apparentemente costanti.
Il problema, anche qui, risiede nel fatto che "seguire la taglia" è un non senso statistico, visto che per ogni figura prodotta (quindi per ogni colpo che la genera) ne esiste sempre una contraria.
Ogni taglia di PB, escluse le parità, è costituita da circa 53-56 colpi (6 mazzi), 72-75 colpi (8 mazzi) per cui ogni taglia dà origine ad una figura (finita) di quei colpi.
Sfortunatamente ed è cosa risaputa, la figura comincia a stagliarsi solo dopo averla scritta e in letteratura non sembra che i trend followers si siano mai arricchiti.
Per incoraggiare questa metodologia di gioco (e altre), alcuni casinò hanno allestito dei display ultra dettagliati in cui compare la permanenza, il punto vincente uscito, se è uscito con 2 o 3 carte, etc; in un tavolo a limiti altissimi ($2000-$100.000) ho visto un display in cui comparivano perfino tutte le carte uscite (ovviamente eccetto le "burnt cards"), accuratamente catalogate da un impiegato che le raccoglie (già stracciate) dopo il colpo. Sapete bene che nessun casinò al mondo darebbe informazioni utili in merito se queste risultassero a loro improduttive.
Naturalmente registrare la permanenza è essenziale (almeno per quello che mi riguarda) ma, secondo il mio parere, non certo per seguire e sfruttare un trend momentaneo, ma per catalogare i colpi in tabelle e sotto tabelle.
Approccio matematico
I maggiori studiosi di questa area sono tutti americani (e chi se no?) e hanno sviscerato il gioco in tutte le direzioni possibili (o quasi).
C'è chi propende per un attacco contro certe figure prestabilite, attacco rigorosamente con progressioni e montanti da brivido. Un esempio è un attacco contro le figure consecutive di 2 (BB-PP-BB-PP-BB-etc etc): come tutti gli approcci di questo tipo, vince a breve-medio termine e perde inesorabilmente alla lunga.
Altri hanno utlizzato il cosiddetto "metodo di gap": si prendono due figure o modalità contrapposte (tipo intermittenza e gruppo) e si attende che si formi uno scarto X sperando nel ritorno all'equilibrio (anche di pochi colpi). Non occorre essere scienziati per capire che con questo metodo si finisce massacrati.
I più ingegnosi, forse, hanno allestito un modo di giocare "catalogativo". Ogni taglia produce un tot di intermittenze e gruppi, suddivise per banco e punto (tipo 8-9 gruppi e 8-10 intermittenze), e tale valore generalmente rimane piuttosto stabile.
Forti di questa conoscenza, questi giocatori suddividono la taglia in tranche adattando la loro puntata e la chance da giocare proprio sul numero medio di uscite (figure), oppure aspettando metà o 3/4 taglia per ottenere indicazioni. Trovato il sistemino efficace? No, purtroppo, perchè le taglie "di scarto" che scardinano il metodo ci sono e intervengono ineluttabili.
Ma allora, il trend no, le figure teoricamente favorite nemmeno, il numero e/o la differenza di colpi manco a parlarne, matematicamente non sembra esserci niente (ovviamente tralasciando il solito discorso di tassa) e contare le carte non serve a un piffero, quindi che facciamo?
a- Giochiamo per divertirci, sperando di portare a casa un utile di breve-medio termine (che restituiremo con gli interessi più tardi).
b- Ci affidiamo alla statistica, eseguendo una concentrazione/diluizione degli eventi che abbiano validità a lunghissimo termine.
Un sistema davvero vincente produce utili (seppur esigui in termini di pezzI) a lunghissimo termine, non beneficia o soffre di scarti consistenti (quindi a breve termine o vince pochissimo o, meglio, non vince affatto ma, altrettanto, perde pochissimo) e, cosa fondamentale, deve vincere a massa uguale. Cioè, deve aver dimostrato di vincere a massa uguale su un numero pazzesco di colpi (100-200 vite ludiche di un uomo).
Naturalmente con una progressione il tutto diventerebbe ancora più remunerativo.
PECULIARITA' DEL PB
Le chance vincenti e giocabili nel PB sono soltanto tre: il banco, il punto e le ties (parità). Quindi, un gioco binomiale, visto che giocare le parità è un suicidio (eppure alcuni asiatici riescono ad eludere la gravosissima tassa di oltre il 14% portandola a loro vantaggio).
In realtà, le uscite non sono affatto perfettamente eque (come nella roulette, fatta astrazione dello zero), visto che per ragioni di "tiraggio" della terza carta, il banco assomma un piccolo vantaggio: alla fine e a lungo termine (e calcolando come nulle le parità), i colpi sul banco escono, in media, in ragione del 50.7% contro il 49.3% del punto, rendeneo il sistema non perfettamente equo, perciò sfruttabile per il giocatore molto attento.
Un altra caratteristica del PB, e questo a differenza della roulette, è che è propulso da un sistema "finito", intendendosi con ciò che le carte, una volta utilizzate per i vari colpi, vengono eliminate. Benchè in letteratura molti autori abbiano escluso ogni influenza di questo aspetto, in realtà questo si riflette nella produzione dei colpi, anche se tale osservazione deriva soltanto dopo minuziosissimi esami di un numero incredibile di permanenze.
Notoriamente il mazzo del PB è costituito da 6 mazzi (Europa) o 8 mazzi (USA, Asia): il vantaggio della Casa, al pari del BJ, aumenta con l'aumentare del numero dei mazzi coinvolti, ma tale incremento è davvero minimo e, in certi approcci, il numero maggiore di mazzi costituisce una sorta di garanzia per la predittività dei colpi futuri.
GLI "ERRORI" PIU' COMUNI
Figure apparentemente favorite
Chi se ne intende di problematiche legate ai giochi d'azzardo a carattere "binomiale" (due chance contrapposte), non farà fatica ad afferrare il concetto che nel PB le figure che contengono più banchi che punti dovrebbero essere favorite, dal momento che il banco è leggermente favorito nelle uscite.
Purtroppo questa osservazione non trova alcun risvolto pratico accettabile per vari motivi (pur facendo astrazione della tassa da pagare).
Il primo è che il punto può rimanere in vantaggio per molte migliaia di colpi e perfino in un modello di gioco in cui non si deve pagare alcuna tassa (esperimenti peraltro già allestiti da alcuni casinò), lo scarto negativo che si verrebbe a creare sarebbe incompensabile su un sistema di gioco che privilegia il banco.
Il secondo è che il PB è caratterizzato da un sottile confine fra scarto ed equilibrio e dalle mie sperimentazioni l'eventuale vantaggio (o riduzione di svantaggio) ricavabile dalla nozione che il banco è debolmente favorito non viene a crearsi nell'ottica di una aspettativa positiva a lungo termine.
Allo stesso modo, e teoricamente peggiore, è un attacco fondato sul punto, ma per il discorso dell'aspettativa positiva, questo non incide.
Ovviamente per "attacco sul banco" o "attacco sul punto" s'intende la giocata di quella determinata chance che chiude una determinata figura X, ritenuta favorita a prescindere dai motivi scelti.
"Follow the trend"
"Seguire la taglia" è uno degli approcci più utilizzati da moltissimi giocatori, esperti, intermedi o neofiti.
Bisogna dire che tale approccio non è insensato di per sè e spesso produce guadagni rilevanti o apparentemente costanti.
Il problema, anche qui, risiede nel fatto che "seguire la taglia" è un non senso statistico, visto che per ogni figura prodotta (quindi per ogni colpo che la genera) ne esiste sempre una contraria.
Ogni taglia di PB, escluse le parità, è costituita da circa 53-56 colpi (6 mazzi), 72-75 colpi (8 mazzi) per cui ogni taglia dà origine ad una figura (finita) di quei colpi.
Sfortunatamente ed è cosa risaputa, la figura comincia a stagliarsi solo dopo averla scritta e in letteratura non sembra che i trend followers si siano mai arricchiti.
Per incoraggiare questa metodologia di gioco (e altre), alcuni casinò hanno allestito dei display ultra dettagliati in cui compare la permanenza, il punto vincente uscito, se è uscito con 2 o 3 carte, etc; in un tavolo a limiti altissimi ($2000-$100.000) ho visto un display in cui comparivano perfino tutte le carte uscite (ovviamente eccetto le "burnt cards"), accuratamente catalogate da un impiegato che le raccoglie (già stracciate) dopo il colpo. Sapete bene che nessun casinò al mondo darebbe informazioni utili in merito se queste risultassero a loro improduttive.
Naturalmente registrare la permanenza è essenziale (almeno per quello che mi riguarda) ma, secondo il mio parere, non certo per seguire e sfruttare un trend momentaneo, ma per catalogare i colpi in tabelle e sotto tabelle.
Approccio matematico
I maggiori studiosi di questa area sono tutti americani (e chi se no?) e hanno sviscerato il gioco in tutte le direzioni possibili (o quasi).
C'è chi propende per un attacco contro certe figure prestabilite, attacco rigorosamente con progressioni e montanti da brivido. Un esempio è un attacco contro le figure consecutive di 2 (BB-PP-BB-PP-BB-etc etc): come tutti gli approcci di questo tipo, vince a breve-medio termine e perde inesorabilmente alla lunga.
Altri hanno utlizzato il cosiddetto "metodo di gap": si prendono due figure o modalità contrapposte (tipo intermittenza e gruppo) e si attende che si formi uno scarto X sperando nel ritorno all'equilibrio (anche di pochi colpi). Non occorre essere scienziati per capire che con questo metodo si finisce massacrati.
I più ingegnosi, forse, hanno allestito un modo di giocare "catalogativo". Ogni taglia produce un tot di intermittenze e gruppi, suddivise per banco e punto (tipo 8-9 gruppi e 8-10 intermittenze), e tale valore generalmente rimane piuttosto stabile.
Forti di questa conoscenza, questi giocatori suddividono la taglia in tranche adattando la loro puntata e la chance da giocare proprio sul numero medio di uscite (figure), oppure aspettando metà o 3/4 taglia per ottenere indicazioni. Trovato il sistemino efficace? No, purtroppo, perchè le taglie "di scarto" che scardinano il metodo ci sono e intervengono ineluttabili.
Ma allora, il trend no, le figure teoricamente favorite nemmeno, il numero e/o la differenza di colpi manco a parlarne, matematicamente non sembra esserci niente (ovviamente tralasciando il solito discorso di tassa) e contare le carte non serve a un piffero, quindi che facciamo?
a- Giochiamo per divertirci, sperando di portare a casa un utile di breve-medio termine (che restituiremo con gli interessi più tardi).
b- Ci affidiamo alla statistica, eseguendo una concentrazione/diluizione degli eventi che abbiano validità a lunghissimo termine.
Un sistema davvero vincente produce utili (seppur esigui in termini di pezzI) a lunghissimo termine, non beneficia o soffre di scarti consistenti (quindi a breve termine o vince pochissimo o, meglio, non vince affatto ma, altrettanto, perde pochissimo) e, cosa fondamentale, deve vincere a massa uguale. Cioè, deve aver dimostrato di vincere a massa uguale su un numero pazzesco di colpi (100-200 vite ludiche di un uomo).
Naturalmente con una progressione il tutto diventerebbe ancora più remunerativo.
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Re: gioco battibile
Messaggioda oro bianco » 01/04/2015 - 23:50
Be pensavo che a qualche persona potesse interessare l'argomento e trovare altri stimoli da persone competenti in materia,sono qui per confrontarmi.
Non ho bisogno di nulla perché vivo di questo ma nella vita è bello poter condividere certe scelte di vita.
Non ho bisogno di nulla perché vivo di questo ma nella vita è bello poter condividere certe scelte di vita.
Re: gioco battibile
Messaggioda Kook » 01/04/2015 - 23:54
oro bianco ha scritto:Be pensavo che a qualche persona potesse interessare l'argomento e trovare altri stimoli da persone competenti in materia,sono qui per confrontarmi.
Non ho bisogno di nulla perché vivo di questo ma nella vita è bello poter condividere certe scelte di vita.
ok, aspetto qualche qualche esperto e conoscitore della materia possa darci qualche spunto in più
Non aspettare che il vento gonfi la vela della tua fortuna. Soffiaci dentro tu.
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Re: gioco battibile
Messaggioda ameba » 02/04/2015 - 00:34
Direi di potermi definire un esperto , anche se è un pezzo che non ci gioco , ho letto quasi tutto il primo post e mi sembra meritevole di apprezzamento , l' unica cosa che non quadra è che si parli di Baccarat ,quando invece sicuramente il tutto è riferito al Punto Banco .......... ma non è sicuramente colpa del nostro amico se i siti on line creano confusione appellando Baccarat il Punto Banco. Mi riservo di ripassare , ma ho gradito molto questa prima veloce scorsa, l' argomento "mi arrazza" ....e non poco
Quanno si' 'a 'ncunia, statte; quanno si' martiello, vatte
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Re: gioco battibile
Messaggioda oro bianco » 02/04/2015 - 23:04
l' unica cosa che non quadra è che si parli di Baccarat ,quando invece sicuramente il tutto è riferito al Punto Banco...
Salve Ameba si certo era giusto per far capire ai meno esperti,siti asiatici es.SBOBET o il più intuitivo PINNACLE che offre limiti alti usa questa terminologia,baccarat ma giustamente riferito a PB (ci siamo capiti)
Non solo online e girando il mondo ho potuto constatare certe cose.
Trattando di giochi da casinò, si dovrebbe parlare di gioco "meno sfavorevole" per il giocatore, più che di gioco "più" favorevole. Lessicalmente è la stessa cosa, tecnicamente non lo è. Ed è stato dimostrato da tempo che le possibilità di battibilità costante di un gioco non sempre corrispondono alla minor tassa subita.
Tralasciando le dimostrazioni di alcuni studiosi alla base di questo assunto, salta subito all'occhio che esistono differenze pratiche estremamente importanti per il giocatore professionista. . Non dimentichiamo che l'obiettivo è campare con il gioco, aspetto differente da quello di perdere il meno possibile.
"Il black jack assicura al giocatore uno svantaggio di circa lo 0.60% se questi applica alla perfezione almeno la basic strategy"
Verissimo. Purtroppo il black jack non consente al giocatore di posare le puntate quando questi lo desidera, dovendo puntare ogni colpo. Questo inconveniente, molto grave, costringe il giocatore ad eseguire puntate in progressione se egli esegue dei conteggi (oramai poco o per nulla efficaci in moltissimi tavoli) e/o a puntare adottando delle progressioni "alla cieca" se non decide di contare le carte. Inoltre sappiamo bene che nei tavoli di black jack non è consentito trascrivere praticamente niente, perchè questo potrebbe innalzare il sospetto degli ispettori (pit boss). Questo è lo scenario più roseo (scribacchiare qualcosa), in quanto negli USA e in molti altri paesi (Russia, UK, etc) al tavolo non è consentito scrivere nulla e nemmeno utilizzare un cellulare. Fortemente impedito in questi casinò, inoltre, è sedersi ad un tavolo a mazzo iniziato.
In sintesi, in un tavolo di black jack, benchè la tassa sia di solo lo 0.60% non si può:
- entrare a mazzo iniziato (in verità in alcuni casinò è concesso);
- trascrivere alcunchè;
- adottare regolarmente progressioni di puntata troppo captabili dai pit boss, pena il ban.
Al contrario bisogna giocare tutti i colpi e questo significa che in assenza di efficace conteggio (laddove possibile) e conseguente progressione di puntata che non dia nell'occhio, il vantaggio del giocatore diventa irrilevante se non praticamente inesistente.
Un altro fattore estremamente importante che dovrebbe scoraggiare il professionista dall'utilizzare i tavoli da BJ come fonte di sostentamento è l'estrema volatilità del gioco, elemento che conduce a varianza negative spesso insostenibili, soprattutto con l'imposizione delle nuove regole adottate dai casinò negli ultimi anni.
"Il 30&40 ha una tassa di solo l'1%, perciò inferiore a quella del baccarat"
Verissimo. Ma il 30&40, oltre ad essere diventato gioco praticamente scomparso, è caratterizzato da una perfetta simmetria dei colpi, a nostro avviso aspetto e segno inequivocabile di imbattibilità.
E per dare conforto a quanto stiamo dicendo, ho eseguito un lunghissimo studio comparando 5 milioni di colpi ottenuti al 30&40 e 5 milioni di colpi ottenuti al baccarat. Per farla breve, al 30&40 non sono riuscito ad individuare alcun punto d'attacco utile per avere la meglio a lunghissimo termine, mentre al baccarat le disposizioni e le distribuzioni dei colpi hanno assunto pattern rilevabili e sfruttabili praticamente. Questo dato purtroppo annulla in pieno i vantaggi ottenibili al 30&40, cioè quelli di poter trascrivere quello che si vuole e puntare quando e quanto si vuole senza incorrere nei sospetti dei controllori della Casa.
Salve Ameba si certo era giusto per far capire ai meno esperti,siti asiatici es.SBOBET o il più intuitivo PINNACLE che offre limiti alti usa questa terminologia,baccarat ma giustamente riferito a PB (ci siamo capiti)
Non solo online e girando il mondo ho potuto constatare certe cose.
Trattando di giochi da casinò, si dovrebbe parlare di gioco "meno sfavorevole" per il giocatore, più che di gioco "più" favorevole. Lessicalmente è la stessa cosa, tecnicamente non lo è. Ed è stato dimostrato da tempo che le possibilità di battibilità costante di un gioco non sempre corrispondono alla minor tassa subita.
Tralasciando le dimostrazioni di alcuni studiosi alla base di questo assunto, salta subito all'occhio che esistono differenze pratiche estremamente importanti per il giocatore professionista. . Non dimentichiamo che l'obiettivo è campare con il gioco, aspetto differente da quello di perdere il meno possibile.
"Il black jack assicura al giocatore uno svantaggio di circa lo 0.60% se questi applica alla perfezione almeno la basic strategy"
Verissimo. Purtroppo il black jack non consente al giocatore di posare le puntate quando questi lo desidera, dovendo puntare ogni colpo. Questo inconveniente, molto grave, costringe il giocatore ad eseguire puntate in progressione se egli esegue dei conteggi (oramai poco o per nulla efficaci in moltissimi tavoli) e/o a puntare adottando delle progressioni "alla cieca" se non decide di contare le carte. Inoltre sappiamo bene che nei tavoli di black jack non è consentito trascrivere praticamente niente, perchè questo potrebbe innalzare il sospetto degli ispettori (pit boss). Questo è lo scenario più roseo (scribacchiare qualcosa), in quanto negli USA e in molti altri paesi (Russia, UK, etc) al tavolo non è consentito scrivere nulla e nemmeno utilizzare un cellulare. Fortemente impedito in questi casinò, inoltre, è sedersi ad un tavolo a mazzo iniziato.
In sintesi, in un tavolo di black jack, benchè la tassa sia di solo lo 0.60% non si può:
- entrare a mazzo iniziato (in verità in alcuni casinò è concesso);
- trascrivere alcunchè;
- adottare regolarmente progressioni di puntata troppo captabili dai pit boss, pena il ban.
Al contrario bisogna giocare tutti i colpi e questo significa che in assenza di efficace conteggio (laddove possibile) e conseguente progressione di puntata che non dia nell'occhio, il vantaggio del giocatore diventa irrilevante se non praticamente inesistente.
Un altro fattore estremamente importante che dovrebbe scoraggiare il professionista dall'utilizzare i tavoli da BJ come fonte di sostentamento è l'estrema volatilità del gioco, elemento che conduce a varianza negative spesso insostenibili, soprattutto con l'imposizione delle nuove regole adottate dai casinò negli ultimi anni.
"Il 30&40 ha una tassa di solo l'1%, perciò inferiore a quella del baccarat"
Verissimo. Ma il 30&40, oltre ad essere diventato gioco praticamente scomparso, è caratterizzato da una perfetta simmetria dei colpi, a nostro avviso aspetto e segno inequivocabile di imbattibilità.
E per dare conforto a quanto stiamo dicendo, ho eseguito un lunghissimo studio comparando 5 milioni di colpi ottenuti al 30&40 e 5 milioni di colpi ottenuti al baccarat. Per farla breve, al 30&40 non sono riuscito ad individuare alcun punto d'attacco utile per avere la meglio a lunghissimo termine, mentre al baccarat le disposizioni e le distribuzioni dei colpi hanno assunto pattern rilevabili e sfruttabili praticamente. Questo dato purtroppo annulla in pieno i vantaggi ottenibili al 30&40, cioè quelli di poter trascrivere quello che si vuole e puntare quando e quanto si vuole senza incorrere nei sospetti dei controllori della Casa.
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Re: gioco battibile
Messaggioda oro bianco » 02/04/2015 - 23:17
Chiunque abbia una certa dimestichezza con gli scarti, con la distribuzione delle figure, con le deviazioni standard o con il "random walk" può accorgersene facilmente analizzando un numero adeguato di pernanenze. La roulette è un gioco perfettamente simmetrico, il baccarat non lo è. La roulette produce innumerevoli colpi senza un punto di partenza nè di arrivo, a differenza del baccarat. Per dirla più facile: col cavolo che ogni colpo è nuovo al baccarat, perlomeno dove s'intende per "colpo nuovo" un colpo totalmente svincolato dai precedenti. Alla roulette l'uscita del rosso o nero ex ogni lancio è sempre del 50% (zero escluso); nel baccarat quasi nessun colpo viaggia col margine del 50.68% a banco e 49.32% a punto (soltanto il primo colpo). Dimostrato, oltre che intuibile da tutti.
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Re: gioco battibile
Messaggioda oro bianco » 02/04/2015 - 23:22
Ho imparato da gente come Griffin, Wong, Sklansky, Shackleford una disciplina ferrea.
I colpi del baccarat formano una permanenza, nello stile europeo ad andamento verticale, nello stile asiatico a sviluppo orizzontale, comunque una e una sola permanenza. Gli asiatici, i maggiori esperti del settore, amano sub-catalogare la permanenza in righe orizzontali di vario valore (3 righe, 4 righe, 6 righe, etc) in modo da poter individuare eventuali punti d'attacco, quasi sempre portati in forma di scarto. Quindi la sequenza B-B-P-P-B-B può diventare:
B-B-P-P-B-B-P
oppure
B-P-B-P
B-P-B
oppure
B-B
B-B
P-P
P-
etc etc.
In qualsiasi modo "geometrico" si voglia catalogare la permanenza, i colpi si disporranno secondo le solite leggi statistiche e, perlomeno secondo i miei(ma non solo) studi, questo modo di suddividere i colpi non giova in alcun senso. I tentativi di moltiplicare i risultati, perciò, ai nostri occhi risultano perfettamente inefficaci.
Estremamente più interessante, e questo è supportato da numerose osservazioni reali al tavolo, è la moltiplicazione della permanenza realizzata dalle puntate dei giocatori attivi.
I colpi del baccarat formano una permanenza, nello stile europeo ad andamento verticale, nello stile asiatico a sviluppo orizzontale, comunque una e una sola permanenza. Gli asiatici, i maggiori esperti del settore, amano sub-catalogare la permanenza in righe orizzontali di vario valore (3 righe, 4 righe, 6 righe, etc) in modo da poter individuare eventuali punti d'attacco, quasi sempre portati in forma di scarto. Quindi la sequenza B-B-P-P-B-B può diventare:
B-B-P-P-B-B-P
oppure
B-P-B-P
B-P-B
oppure
B-B
B-B
P-P
P-
etc etc.
In qualsiasi modo "geometrico" si voglia catalogare la permanenza, i colpi si disporranno secondo le solite leggi statistiche e, perlomeno secondo i miei(ma non solo) studi, questo modo di suddividere i colpi non giova in alcun senso. I tentativi di moltiplicare i risultati, perciò, ai nostri occhi risultano perfettamente inefficaci.
Estremamente più interessante, e questo è supportato da numerose osservazioni reali al tavolo, è la moltiplicazione della permanenza realizzata dalle puntate dei giocatori attivi.
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Re: gioco battibile
Messaggioda oro bianco » 02/04/2015 - 23:32
in pratica cosa fanno,aggrediscono il gioco in intervalli di tempo ristretti e con una rigida selezione delle puntate. i colpi giocati hanno un'ovvia aspettativa positiva superiore al 50%, tenendo conto della tassa se le puntate sono posate sul banco. Molte volte, la maggior parte delle volte, queste occasioni redditizie di gioco non si presentano, ecco perchè una buona parte di giocatori seri tende ad adottare un escamotage "situazionale". Si tratta della catalogazione, per quanto imprecisa per ovvi motivi, dei risultati degli altri giocatori al tavolo. Il discorso è estremamente complesso e ramificato, cercherò di sintetizzarlo.
La quasi totalità dei giocatori, che alla fine risultano perdenti ben oltre l'1.25% del valore atteso, non tengono conto del rapporto fra colpi vinti e colpi persi che, sorpresa (in senso ironico), dopo un certo numero di colpi resta corrispondentemente in linea con i valori attesi. L'esempio classico e più semplice da descrivere è il caso del giocatore che vince 7-8 colpi sui primi 10 giocati puntati con massa relativamente modesta, non si accontenta dell'utile e prolunga la seduta nella speranza (molto spesso vana) di vincere molto di più. Quando questo giocatore subisce gli ovvi bilanciamenti negativi, aumenta (maldestramente) gli importi di puntata, puntate che nella maggior parte dei casi presentano una aspettativa negativa. I giocatori asiatici in perdita (e non solo gli asiatici), amano rischiare grosse puntate nella speranza di portarsi in pari con una sola vincita, disconoscendo gli assunti matematico-statistici.
Per contro, molti giocatori discretamente o nettamente vincenti fino a quel determinato momento, continuano a puntare nella identica speranza vista prima di aumentare i profitti e racimolare un utile consistente.
La quasi totalità dei giocatori, che alla fine risultano perdenti ben oltre l'1.25% del valore atteso, non tengono conto del rapporto fra colpi vinti e colpi persi che, sorpresa (in senso ironico), dopo un certo numero di colpi resta corrispondentemente in linea con i valori attesi. L'esempio classico e più semplice da descrivere è il caso del giocatore che vince 7-8 colpi sui primi 10 giocati puntati con massa relativamente modesta, non si accontenta dell'utile e prolunga la seduta nella speranza (molto spesso vana) di vincere molto di più. Quando questo giocatore subisce gli ovvi bilanciamenti negativi, aumenta (maldestramente) gli importi di puntata, puntate che nella maggior parte dei casi presentano una aspettativa negativa. I giocatori asiatici in perdita (e non solo gli asiatici), amano rischiare grosse puntate nella speranza di portarsi in pari con una sola vincita, disconoscendo gli assunti matematico-statistici.
Per contro, molti giocatori discretamente o nettamente vincenti fino a quel determinato momento, continuano a puntare nella identica speranza vista prima di aumentare i profitti e racimolare un utile consistente.
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Re: gioco battibile
Messaggioda oro bianco » 02/04/2015 - 23:35
Senza farvi remore se vi sto annoiando ditelo tranquillamente
- ameba
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Re: gioco battibile
Messaggioda ameba » 03/04/2015 - 00:07
Uno spettacolo, altro che annoiarci, non ho mai letto nulla di tanto interessante riguardante questo tipo di giochi e spiegato poi con una chiarezza disarmante ( sempre per chi abbia almeno un po di dimestichezza ....se si è a digiuno , immagino che ci si possa sentire un po' spaesati )
Quanno si' 'a 'ncunia, statte; quanno si' martiello, vatte
- muffyloffy
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Re: gioco battibile
Messaggioda muffyloffy » 03/04/2015 - 00:56
oro bianco ha scritto:Senza farvi remore se vi sto annoiando ditelo tranquillamente
Altro che annoiarci, quello che dici e' tutto interessantissimo se non fosse che a volte mi devo rileggere i passaggi 5 volte solo per capirli ( alcune cose invece purtroppo non le capisco)
Ora mi chiedo, chi piu utilizzare solo casino online e utilizza una di quelle discipline, metodi che indichi, in maniera ferrea non rischia di essere bannato ugualmente????
I giocatori sono stracontrollati nei casino reali figuriamoci in uno virtuale dove tutte le giocate immagino vadano in database... Siamo a rischio anche li???? O il banco accetta questa possibilita???
" Non giocare l'indispensabile per ottenere il superfluo."
" E' il football ragazzi, è tutto qui " cit
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Re: gioco battibile
Messaggioda oro bianco » 03/04/2015 - 02:09
Salve muffyloffy siti "colossi" tanto per rimanere in ambito "sportivo" come PINNACLE e SBOBET
per fare un esempio non ci sono problemi,ovvio che non è come essere a Macao
Ritornando al discorso di prima(asiatici) anche se descritti in maniera estremamente sommaria e semplicistica, agli occhi di certi professionisti questi giocatori sono due ottimi target per calibrare le proprie puntate in senso opposto a quello che i malcapitati stanno facendo.
Sembra una barzelletta ed effettivamente suscita una certa ilarità al tavolo, ma alcuni giocatori in gamba spostano continuamente le proprie puntate mettendole in maniera opposta all'altrettanto incessante "hopping" (alternanza) delle decisioni dei perdenti o, in misura nettamente inferiore, dei vincenti del tavolo. Senza dubbio i target migliori sono i giocatori meno beneficiati dallla fortuna, perchè nell'ottica del pensiero asiatico, un giocatore vincente merita comunque rispetto.
Pur irridendo tale filosofia ed allineandoci ad un logico pensiero prettamente statistico, sappiamo che il baccarat è un gioco ad elevato equilibrio atteso nel lungo termine e a medio-elevato scarto nel breve termine e il tutto segue determinate leggi che non possono deviare, se non leggermente.
Target fortunati o sfortunati, amanti delle illusioni o fermamente pragmatici, alcuni giocatori riescono a rilevare quelle situazioni dove uno o, meglio, più determinati giocatori studiati rappresentano degli autentici indicatori umani di puntata estremamente affidabili, al punto da statuire, in maniera completamente arbitraria, una aspettativa positiva di puntata superiore al 70% e oltre.
Non ci credevo, l'ho sperimentato di persona, sia in forma attiva che, purtroppo, passiva.
Sicuramente queto è un fenomeno conosciutissimo da tempo ma che nel baccarat estrinseca appieno le sue doti, dal momento che la stragrande maggioranza delle puntate è o A o B e molti giocatori prolungano in maniera sufficientemente "detectable" le loro sedute.
Si nota che osservando i risultati degli altri giocatori presenti al tavolo, si riesce ad aumentare efficacemente il numero delle situazioni favorevoli da attaccare, perchè la Legge che governa il baccarat segue pedissequamente l'aspettativa teorica, visto che le chance escono in proporzione lievemente distante dal 50-50, ma non esistono situazioni (eccetto le side bet gravate da tassa enorme) comportanti pagamenti diversi dalla proporzione 1 a 1. E questo facilita di molto il "tracking" dei risultati. Non ci crederete, ma questo approccio, se adeguatamente allestito, risulta superiore a qualsiasi altro approccio basato sulle reali uscite al tappeto.
La differenza con una permanenza classica, quella in cui teniamo conto semplicemente delle uscite del sabot, è che le persone agiscono come umani, fenomeno nettamente discordante dall'operare di una "macchina".
Per esempio, un giocatore in forte perdita tenterà a tutti i costi di portarsi in pari o perlomeno di ridurre fortemente le perdite in tempi ristretti, cosa che statisticamente avviene in percentuale sensibilmente inferiore rispetto all'evento di finire pulito. Al contrario, un giocatore in varianza positiva notevole, potrebbe calibrare al meglio la propria seduta perché il suo approccio sarà orientato a mantenere preservato il più possibile il suo capitale. E questo si riflette nella scelta di seguire o puntare al contrario di determinati target.
Secondo alcuni giocatori, durante le sedute possono svilupparsi delle situazioni in cui 2 o più giocatori forniscono possibili elementi utili e convergenti per posare la propria puntata, cosa che consente di fregarsene altamente dell'andamento della permanenza reale (che in assenza di metodo efficace reale non porta ad alcun giovamento finanziario).
Ovviamente la conferma di una validità di tali teorie richiederebbe moltissime registrazioni reali al tavolo, mentre testare un sistema "statistico" è operazione estremamente più veloce e affidabile grazie al pc.
per fare un esempio non ci sono problemi,ovvio che non è come essere a Macao
Ritornando al discorso di prima(asiatici) anche se descritti in maniera estremamente sommaria e semplicistica, agli occhi di certi professionisti questi giocatori sono due ottimi target per calibrare le proprie puntate in senso opposto a quello che i malcapitati stanno facendo.
Sembra una barzelletta ed effettivamente suscita una certa ilarità al tavolo, ma alcuni giocatori in gamba spostano continuamente le proprie puntate mettendole in maniera opposta all'altrettanto incessante "hopping" (alternanza) delle decisioni dei perdenti o, in misura nettamente inferiore, dei vincenti del tavolo. Senza dubbio i target migliori sono i giocatori meno beneficiati dallla fortuna, perchè nell'ottica del pensiero asiatico, un giocatore vincente merita comunque rispetto.
Pur irridendo tale filosofia ed allineandoci ad un logico pensiero prettamente statistico, sappiamo che il baccarat è un gioco ad elevato equilibrio atteso nel lungo termine e a medio-elevato scarto nel breve termine e il tutto segue determinate leggi che non possono deviare, se non leggermente.
Target fortunati o sfortunati, amanti delle illusioni o fermamente pragmatici, alcuni giocatori riescono a rilevare quelle situazioni dove uno o, meglio, più determinati giocatori studiati rappresentano degli autentici indicatori umani di puntata estremamente affidabili, al punto da statuire, in maniera completamente arbitraria, una aspettativa positiva di puntata superiore al 70% e oltre.
Non ci credevo, l'ho sperimentato di persona, sia in forma attiva che, purtroppo, passiva.
Sicuramente queto è un fenomeno conosciutissimo da tempo ma che nel baccarat estrinseca appieno le sue doti, dal momento che la stragrande maggioranza delle puntate è o A o B e molti giocatori prolungano in maniera sufficientemente "detectable" le loro sedute.
Si nota che osservando i risultati degli altri giocatori presenti al tavolo, si riesce ad aumentare efficacemente il numero delle situazioni favorevoli da attaccare, perchè la Legge che governa il baccarat segue pedissequamente l'aspettativa teorica, visto che le chance escono in proporzione lievemente distante dal 50-50, ma non esistono situazioni (eccetto le side bet gravate da tassa enorme) comportanti pagamenti diversi dalla proporzione 1 a 1. E questo facilita di molto il "tracking" dei risultati. Non ci crederete, ma questo approccio, se adeguatamente allestito, risulta superiore a qualsiasi altro approccio basato sulle reali uscite al tappeto.
La differenza con una permanenza classica, quella in cui teniamo conto semplicemente delle uscite del sabot, è che le persone agiscono come umani, fenomeno nettamente discordante dall'operare di una "macchina".
Per esempio, un giocatore in forte perdita tenterà a tutti i costi di portarsi in pari o perlomeno di ridurre fortemente le perdite in tempi ristretti, cosa che statisticamente avviene in percentuale sensibilmente inferiore rispetto all'evento di finire pulito. Al contrario, un giocatore in varianza positiva notevole, potrebbe calibrare al meglio la propria seduta perché il suo approccio sarà orientato a mantenere preservato il più possibile il suo capitale. E questo si riflette nella scelta di seguire o puntare al contrario di determinati target.
Secondo alcuni giocatori, durante le sedute possono svilupparsi delle situazioni in cui 2 o più giocatori forniscono possibili elementi utili e convergenti per posare la propria puntata, cosa che consente di fregarsene altamente dell'andamento della permanenza reale (che in assenza di metodo efficace reale non porta ad alcun giovamento finanziario).
Ovviamente la conferma di una validità di tali teorie richiederebbe moltissime registrazioni reali al tavolo, mentre testare un sistema "statistico" è operazione estremamente più veloce e affidabile grazie al pc.
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