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Re: cinema d'autore
Messaggioda montag » 26/06/2016 - 14:15
Mash 1970 Altman
Farsa sull'esercito americano e sulla guerra del Vietnam come mezzo per raccontare la società americana, ma aggiungo io, potrebbe adattarsi a tutte le epoche ed a tutti i popoli, dove c'è sempre chi nasconde la propria ansia di dominio attraverso parole roboanti come giustizia, libertà e civiltà, ieri come oggi.
Il fatto è che poi nelle guerre ci sono i morti, il dolore di chi rimane e se il popolo non è convinto delle spiegazioni che gli vengono date per coprire queste incoffessabili pulsioni, lo si convince con qualche attentato, a tal scopo basta digitare " Stragi di stato ", viene fuori un bell'elenco.
Il film risulta davvero divertente, non lo definirei irriverente ma realista, i tre protagonisti principali sono davvero perfetti, 2 ore spese bene.
Farsa sull'esercito americano e sulla guerra del Vietnam come mezzo per raccontare la società americana, ma aggiungo io, potrebbe adattarsi a tutte le epoche ed a tutti i popoli, dove c'è sempre chi nasconde la propria ansia di dominio attraverso parole roboanti come giustizia, libertà e civiltà, ieri come oggi.
Il fatto è che poi nelle guerre ci sono i morti, il dolore di chi rimane e se il popolo non è convinto delle spiegazioni che gli vengono date per coprire queste incoffessabili pulsioni, lo si convince con qualche attentato, a tal scopo basta digitare " Stragi di stato ", viene fuori un bell'elenco.
Il film risulta davvero divertente, non lo definirei irriverente ma realista, i tre protagonisti principali sono davvero perfetti, 2 ore spese bene.
Maria Zakharova: "60 anni dopo non sanno chi ha ucciso Kennedy, ma sull'attacco terroristico a Mosca sono certi"
Re: cinema d'autore
Messaggioda montag » 04/07/2016 - 18:02
L'eredità Ferramonti 1976 Bolognini.
Una storia di avidità e potere raccontata attraverso il degrado morale di una famiglia di bottegai ed ambientata a fine 800.
Un padre che è ossessionato da quello che succederà ai suoi averi alla sua morte, una delle scene iniziali è significativa quando pesta la mano ad un figlio che stava raccogliendo una moneta nella bottega, dicendogli che tutto quanto si trova lì dentro è sua proprietà.
In questo contesto si inserisce la splendida e bravissima Dominique Sanda, che architetta un piano diabolico per arrivare all'eredità, irretendo prima un figlio e poi arrivando al vecchio, incapace di resistere alla sua bellezza e gioventù.
Ma il diavolo fa le pentole, ma non i coperchi.....
Una storia di avidità e potere raccontata attraverso il degrado morale di una famiglia di bottegai ed ambientata a fine 800.
Un padre che è ossessionato da quello che succederà ai suoi averi alla sua morte, una delle scene iniziali è significativa quando pesta la mano ad un figlio che stava raccogliendo una moneta nella bottega, dicendogli che tutto quanto si trova lì dentro è sua proprietà.
In questo contesto si inserisce la splendida e bravissima Dominique Sanda, che architetta un piano diabolico per arrivare all'eredità, irretendo prima un figlio e poi arrivando al vecchio, incapace di resistere alla sua bellezza e gioventù.
Ma il diavolo fa le pentole, ma non i coperchi.....
Maria Zakharova: "60 anni dopo non sanno chi ha ucciso Kennedy, ma sull'attacco terroristico a Mosca sono certi"
Re: cinema d'autore
Messaggioda montag » 11/07/2016 - 15:53
Le catene della colpa 1947 Jacques Tourneur
Per me è il film poliziesco migliore che abbia mai visto, lo preferisco anche al " Mistero del falcone maltese " di John Huston che rimane comunque altrettanto splendido..
L'accoppiata Douglas e Mitchum conferisce ai personaggi uno spessore di prima grandezza, brava anche l'interprete femminile, la splendida Janet Greer.
In pratica il film è giocato sull'intreccio delle relazioni di questi tre personaggi, Mitchum è un benzinaio che si è rifatto una vita in provincia, ma il passato lo perseguita e si ritrova invischiato nuovamente in una vita che credeva di aver potuto lasciare alle spalle.
Se avete qualche domanda su film o autori, per quello che posso sono a disposizione.
Massimo anni 70 però.....dopo il buio più totale.
Per me è il film poliziesco migliore che abbia mai visto, lo preferisco anche al " Mistero del falcone maltese " di John Huston che rimane comunque altrettanto splendido..
L'accoppiata Douglas e Mitchum conferisce ai personaggi uno spessore di prima grandezza, brava anche l'interprete femminile, la splendida Janet Greer.
In pratica il film è giocato sull'intreccio delle relazioni di questi tre personaggi, Mitchum è un benzinaio che si è rifatto una vita in provincia, ma il passato lo perseguita e si ritrova invischiato nuovamente in una vita che credeva di aver potuto lasciare alle spalle.
Se avete qualche domanda su film o autori, per quello che posso sono a disposizione.
Massimo anni 70 però.....dopo il buio più totale.
Maria Zakharova: "60 anni dopo non sanno chi ha ucciso Kennedy, ma sull'attacco terroristico a Mosca sono certi"
Re: cinema d'autore
Messaggioda montag » 16/07/2016 - 09:51
Pattes blanches (1949) Jean Grémillon Zampe bianche.
Un film splendido di un regista ingiustamente sconosciuto al grande pubblico.
Una storia di umanità in Bretagna con al centro Odette, amante del padrone dell'osteria di questo villaggio di pescatori che per lei è disposto a tutto.
In questo rapporto senza amore ma di opportunismo da parte di lei, si innestano altri personaggi, Maurice fratellastro del nobile decaduto " Zampe bianche ", col quale ha motivi di rancore per come è stato umiliato ed anche per il fatto di essere il " figlio della colpa", in quanto il padre di " Zampe bianche" approfittò della madre che lavorava per lui e l'inserviente dell'osteria, una figura ingiustamente considerata essendo poco avvenente e gobba.
Odette quando il nobile proverà interesse per l'inserviente si intrometterà sfruttando la sua avvenenza, ma solo per sfregio nei confronti della ragazza, lei si innamorerà di Maurice, invece Maurice pur desiderandola....
Un film splendido di un regista ingiustamente sconosciuto al grande pubblico.
Una storia di umanità in Bretagna con al centro Odette, amante del padrone dell'osteria di questo villaggio di pescatori che per lei è disposto a tutto.
In questo rapporto senza amore ma di opportunismo da parte di lei, si innestano altri personaggi, Maurice fratellastro del nobile decaduto " Zampe bianche ", col quale ha motivi di rancore per come è stato umiliato ed anche per il fatto di essere il " figlio della colpa", in quanto il padre di " Zampe bianche" approfittò della madre che lavorava per lui e l'inserviente dell'osteria, una figura ingiustamente considerata essendo poco avvenente e gobba.
Odette quando il nobile proverà interesse per l'inserviente si intrometterà sfruttando la sua avvenenza, ma solo per sfregio nei confronti della ragazza, lei si innamorerà di Maurice, invece Maurice pur desiderandola....
Maria Zakharova: "60 anni dopo non sanno chi ha ucciso Kennedy, ma sull'attacco terroristico a Mosca sono certi"
Re: cinema d'autore
Messaggioda montag » 25/07/2016 - 08:53
Spartacus 1960 Stanley Kubrick
La vicenda narra della rivolta guidata dallo schiavo Spartaco, innestata sulle lotte di potere interne a Roma tra Marco Licinio Crasso e Sempronio Gracco che rappresentano due diverse visioni della vita, ovvero una critica alla sperequazione sociale.
Ebbe per questo accuse da parte della commissione maccartista e pare che Kubrick non fu pienamente libero di esprimere il suo genio, rimane comunque un'opera grandiosa, sostenuta da attori formidabili, il cui perno fu Kirk Douglas.
Del resto nulla di nuovo, ciò che è eticamente più criticabile, ambisce sempre ad avere una superiorità morale che è ben lontano dall'avere.
Quest'opera rimane pertanto attuale ieri come oggi e come lo sarà sempre, a meno che l'uomo non decida di cambiare spiritualmente.
La vicenda narra della rivolta guidata dallo schiavo Spartaco, innestata sulle lotte di potere interne a Roma tra Marco Licinio Crasso e Sempronio Gracco che rappresentano due diverse visioni della vita, ovvero una critica alla sperequazione sociale.
Ebbe per questo accuse da parte della commissione maccartista e pare che Kubrick non fu pienamente libero di esprimere il suo genio, rimane comunque un'opera grandiosa, sostenuta da attori formidabili, il cui perno fu Kirk Douglas.
Del resto nulla di nuovo, ciò che è eticamente più criticabile, ambisce sempre ad avere una superiorità morale che è ben lontano dall'avere.
Quest'opera rimane pertanto attuale ieri come oggi e come lo sarà sempre, a meno che l'uomo non decida di cambiare spiritualmente.
Maria Zakharova: "60 anni dopo non sanno chi ha ucciso Kennedy, ma sull'attacco terroristico a Mosca sono certi"
Re: cinema d'autore
Messaggioda montag » 04/08/2016 - 12:05
I racconti di Canterbury 1972 Pasolini
Regista di non facile lettura, questo film ad episodi spazia dall'ironia, come nel caso dell'episodio dove due omosessuali vengono uccisi dall'inquisizione, al grottesco, il tutto letto attraverso il sesso, sia come argomento principe di provocazione, sia come critica alla società contemporanea.
Regista di non facile lettura, questo film ad episodi spazia dall'ironia, come nel caso dell'episodio dove due omosessuali vengono uccisi dall'inquisizione, al grottesco, il tutto letto attraverso il sesso, sia come argomento principe di provocazione, sia come critica alla società contemporanea.
Maria Zakharova: "60 anni dopo non sanno chi ha ucciso Kennedy, ma sull'attacco terroristico a Mosca sono certi"
Re: cinema d'autore
Messaggioda montag » 14/08/2016 - 18:22
Profumo di donna di Dino Risi, 1974.
Un film che ho visto tanto tempo fa, una riflessione amara dove il cinismo di Gassman serve a nascondere in realtà la sua fragilità.
Un ufficiale dell'esercito in pensione diventato cieco a causa di un incidente e che apparentemente non si è arreso ma che decide di fare un ultimo viaggio in treno prima di suicidarsi.
Incontrerà in questo viaggio l'amicizia disinteressata del suo accompagnatore ( Alessandro Momo ) e la testardaggine di una strepitosa e bellissima Agostina Belli, l'amore come ancora di salvezza.
Ovviamente il viaggio è un pretesto per raccontare l'Italia, le sue diversità e le sue realtà quotidiane, un capolavoro assoluto.
Un film che ho visto tanto tempo fa, una riflessione amara dove il cinismo di Gassman serve a nascondere in realtà la sua fragilità.
Un ufficiale dell'esercito in pensione diventato cieco a causa di un incidente e che apparentemente non si è arreso ma che decide di fare un ultimo viaggio in treno prima di suicidarsi.
Incontrerà in questo viaggio l'amicizia disinteressata del suo accompagnatore ( Alessandro Momo ) e la testardaggine di una strepitosa e bellissima Agostina Belli, l'amore come ancora di salvezza.
Ovviamente il viaggio è un pretesto per raccontare l'Italia, le sue diversità e le sue realtà quotidiane, un capolavoro assoluto.
Maria Zakharova: "60 anni dopo non sanno chi ha ucciso Kennedy, ma sull'attacco terroristico a Mosca sono certi"
Re: cinema d'autore
Messaggioda montag » 22/08/2016 - 04:49
Il terzo uomo di Carol Reed 1949
La cetra di Karas è la sigla iniziale, musica fantastica, un insieme di attori di primo piano, un bianco e nero bellissimo, contribuiscono a fare di questo film un'opera da visionare assolutamente, senza dubbio un regista che ha raggiunto in questo film la sua massima espressione.
L'unico neo che mi sento di fare al regista, è quello di dare una connotazione politica alla vicenda, in quanto la vicenda racconta di un trafficante di penicellina nella Vienna del dopoguerra, che non esita nell'ansia del guadagno a vendere un prodotto avariato, provocando la morte dei piccoli pazienti.
Da quanto ho sentito in un documentario su questo film, questa potrebbe essere la risultanza dei contrasti tra i due produttori, dei quali uno particolarmente patriota.
Questo trafficante si rifugiava nella zona controllata dai Russi, ma mi avrebbe infastidito ugualmente se il regista lo avesse collocato nella zona controllata dagli alleati, perchè questo tipo di uomo non ha patria, sentimenti, è semplicemente senz'anima.
La scena sulla ruota panoramica tra Welles e Cotten è semplicemente da antologlia, il cinismo e il sorriso beffardo di Welles ci mostrano chiaramente come l'essere umano può degradarsi, il tutto rimarcato da dialoghi in sintonia perfetta con le immagini.
La presenza di Welles nella pellicola è fisicamente ridotta, ma è come uno spettro, una presenza che sono presenti in tutto il film.
La cetra di Karas è la sigla iniziale, musica fantastica, un insieme di attori di primo piano, un bianco e nero bellissimo, contribuiscono a fare di questo film un'opera da visionare assolutamente, senza dubbio un regista che ha raggiunto in questo film la sua massima espressione.
L'unico neo che mi sento di fare al regista, è quello di dare una connotazione politica alla vicenda, in quanto la vicenda racconta di un trafficante di penicellina nella Vienna del dopoguerra, che non esita nell'ansia del guadagno a vendere un prodotto avariato, provocando la morte dei piccoli pazienti.
Da quanto ho sentito in un documentario su questo film, questa potrebbe essere la risultanza dei contrasti tra i due produttori, dei quali uno particolarmente patriota.
Questo trafficante si rifugiava nella zona controllata dai Russi, ma mi avrebbe infastidito ugualmente se il regista lo avesse collocato nella zona controllata dagli alleati, perchè questo tipo di uomo non ha patria, sentimenti, è semplicemente senz'anima.
La scena sulla ruota panoramica tra Welles e Cotten è semplicemente da antologlia, il cinismo e il sorriso beffardo di Welles ci mostrano chiaramente come l'essere umano può degradarsi, il tutto rimarcato da dialoghi in sintonia perfetta con le immagini.
La presenza di Welles nella pellicola è fisicamente ridotta, ma è come uno spettro, una presenza che sono presenti in tutto il film.
Maria Zakharova: "60 anni dopo non sanno chi ha ucciso Kennedy, ma sull'attacco terroristico a Mosca sono certi"
Re: cinema d'autore
Messaggioda montag » 29/08/2016 - 08:21
Le due inglesi ( e il continente ) 1971 Truffaut.
Parlando di Truffaut è difficile scegliere il film del quale parlare, un regista che ha dipinto l'amore e le emozioni come pochi altri.
Le due inglesi e il continente è un film dalla bellezza struggente, un triangolo amoroso tra due sorelle gallesi ed un ragazzo francese, ( il continente ) naturalmente nulla di pruriginoso, bensì un approfondimento sulle emozioni e sull'amore, tema affrontato già dal regista nel fantastico Jules e Jim ( qui erano 2 uomini e una donna, tratto da una storia vera ).
E' ovvio che nella scelta dei suoi film e quindi delle sceneggiature, c'è molto della vita del regista, dal personaggio di Antoine Doinel, al fantastico " Gli anni in tasca " ed ai suoi rapporti con le donne.
Le due inglesi è un film duro come può esserlo la vita, nessun caramelloso finale, nessun compiacimento verso lo spettatore, perchè le emozioni non ci portano sempre dove vogliamo, fantastica la scelta di ambientare un film del genere in un periodo ed in un ambiente decisamente puritano, contrasto decisamente voluto.
Parlando di Truffaut è difficile scegliere il film del quale parlare, un regista che ha dipinto l'amore e le emozioni come pochi altri.
Le due inglesi e il continente è un film dalla bellezza struggente, un triangolo amoroso tra due sorelle gallesi ed un ragazzo francese, ( il continente ) naturalmente nulla di pruriginoso, bensì un approfondimento sulle emozioni e sull'amore, tema affrontato già dal regista nel fantastico Jules e Jim ( qui erano 2 uomini e una donna, tratto da una storia vera ).
E' ovvio che nella scelta dei suoi film e quindi delle sceneggiature, c'è molto della vita del regista, dal personaggio di Antoine Doinel, al fantastico " Gli anni in tasca " ed ai suoi rapporti con le donne.
Le due inglesi è un film duro come può esserlo la vita, nessun caramelloso finale, nessun compiacimento verso lo spettatore, perchè le emozioni non ci portano sempre dove vogliamo, fantastica la scelta di ambientare un film del genere in un periodo ed in un ambiente decisamente puritano, contrasto decisamente voluto.
Maria Zakharova: "60 anni dopo non sanno chi ha ucciso Kennedy, ma sull'attacco terroristico a Mosca sono certi"
Re: cinema d'autore
Messaggioda montag » 02/09/2016 - 12:05
Vite vendute 1953 Clouzot
E' la storia di 4 disperati in cerca di una seconda possibilità.
Un villaggio sperduto che raccoglie gente proveniente da tanti paesi e da dove è impossibile fuggire, solo nutrirsi d'illusioni e di aspettare l'inevitabile, una tomba e l'alienazione senza possibilità sono perfettamente rappresentate.
Un giorno esplode però un vicino pozzo petrolifero, la compagnia offre 2000 dollari per portare 2 camion di nitroglicerina che servono a spegnere l'incendio, la somma rappresenta un'occasione unica per lasciare il villaggio, ma la nitroglicerina può esplodere al minimo sobbalzo, i chilometri da fare sono tanti e non su una comoda autostrada.
Inoltre i camion non si possono fermare proprio per evitare spostamenti bruschi del carico, per la compagnia petrolifera 2000 dollari rappresentano brustolini, ma per gli abitanti di Las piedras sono una tentazione irresistibile, è la storia che si ripete, pur sapendo che le possibilità di uscirne vivi.....
E' la storia di 4 disperati in cerca di una seconda possibilità.
Un villaggio sperduto che raccoglie gente proveniente da tanti paesi e da dove è impossibile fuggire, solo nutrirsi d'illusioni e di aspettare l'inevitabile, una tomba e l'alienazione senza possibilità sono perfettamente rappresentate.
Un giorno esplode però un vicino pozzo petrolifero, la compagnia offre 2000 dollari per portare 2 camion di nitroglicerina che servono a spegnere l'incendio, la somma rappresenta un'occasione unica per lasciare il villaggio, ma la nitroglicerina può esplodere al minimo sobbalzo, i chilometri da fare sono tanti e non su una comoda autostrada.
Inoltre i camion non si possono fermare proprio per evitare spostamenti bruschi del carico, per la compagnia petrolifera 2000 dollari rappresentano brustolini, ma per gli abitanti di Las piedras sono una tentazione irresistibile, è la storia che si ripete, pur sapendo che le possibilità di uscirne vivi.....
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Re: cinema d'autore
Messaggioda montag » 07/09/2016 - 22:07
Dieci secondi col diavolo 1959 Aldrich
La storia si svolge in Germania nell'immediato dopoguerra, 6 reduci disinnescano bombe per una paga che non otterrebbero mai, quindi qualcuno pensa alla famiglia, altri pensano sprezzantemente al denaro, ognuno di loro rappresenta una visione del mondo.
In questo contesto fanno una scommessa, chi di loro rimarrà vivo entro 3 mesi si prenderà tutta la vincita, le motivazioni sono diverse, il denaro, l'orgoglio, nessuno si vuole tirare indietro, ma....
Attori bravissimi, Jack Palance e Jeff Chandler sono le figure centrali.
La storia si svolge in Germania nell'immediato dopoguerra, 6 reduci disinnescano bombe per una paga che non otterrebbero mai, quindi qualcuno pensa alla famiglia, altri pensano sprezzantemente al denaro, ognuno di loro rappresenta una visione del mondo.
In questo contesto fanno una scommessa, chi di loro rimarrà vivo entro 3 mesi si prenderà tutta la vincita, le motivazioni sono diverse, il denaro, l'orgoglio, nessuno si vuole tirare indietro, ma....
Attori bravissimi, Jack Palance e Jeff Chandler sono le figure centrali.
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Re: cinema d'autore
Messaggioda montag » 16/09/2016 - 20:07
La nave dei folli 1965 Stanley Kramer.
Un film bellissimo, anche se in certe parti è troppo prolisso, forse la durata poteva essere ridotta, esaltandone in questo modo la parte ed il messaggio spirituale.
La nave rappresenta la vita, i suoi fantasmi, problemi, pregiudizi, ogni cosa che significhi vivere.
L'approfondimento psicologico dei personaggi è la parte migliore di questa opera, l'ambientazione è nel periodo nazista, mi sarebbe piaciuta una caratterizzazione più generica in quanto i pregiudizi sono figli di ogni epoca, solo assumono forme diverse.
Gli attori sono tutti stelle di prima grandezza, Oskar Werner è l'asse portante, un attore protagonista di film splendidi.
Un film bellissimo, anche se in certe parti è troppo prolisso, forse la durata poteva essere ridotta, esaltandone in questo modo la parte ed il messaggio spirituale.
La nave rappresenta la vita, i suoi fantasmi, problemi, pregiudizi, ogni cosa che significhi vivere.
L'approfondimento psicologico dei personaggi è la parte migliore di questa opera, l'ambientazione è nel periodo nazista, mi sarebbe piaciuta una caratterizzazione più generica in quanto i pregiudizi sono figli di ogni epoca, solo assumono forme diverse.
Gli attori sono tutti stelle di prima grandezza, Oskar Werner è l'asse portante, un attore protagonista di film splendidi.
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Re: cinema d'autore
Messaggioda montag » 25/09/2016 - 15:48
C'eravamo tanto amati 1974 Ettore Scola.
Un capolavoro assoluto del cinema mondiale.
Una bellissima metafora della società italiana, la vicenda è imperniata su 5 personaggi, Gassman interpreta quella parte di società idealista che vende l'anima al diavolo, scegliendo il materialismo, l'egoismo ed il benessere, passando sopra ad ogni regola morale pur di raggiungere i propri scopi, potrei definirla come un Pd ante litteram.
Fabrizi rappresenta la parte conservatrice, affaristica, quella che cambia forma ma non sostanza, in un momento di disagio interiore di Gassman mentre sembra in punto di morte gli urla " tu non te ne vai ed io nun moro ", perchè questa parte parassitaria in effetti si rigenera sempre.
Manfredi rappresenta il partito comunista, inteso come quella parte di società che pur confrontandosi con un mondo che cambia, rimane fedele ad un'idea di mondo più giusto per tutti mentre Satta Flores rappresenta il trotzkista, per il regista quella parte di società incapace di confrontarsi coi cambiamenti, inconcludente.
Stefania Sandrelli è la coscienza collettiva, morale, tradita e bistrattata a seconda delle convenienze, ideologiche o materiali, ma capace di evolversi autonomamente.
Il film rimane comunque una visione amara e pessimistica del mondo che già nel 1974 si sta formando.
Un capolavoro assoluto del cinema mondiale.
Una bellissima metafora della società italiana, la vicenda è imperniata su 5 personaggi, Gassman interpreta quella parte di società idealista che vende l'anima al diavolo, scegliendo il materialismo, l'egoismo ed il benessere, passando sopra ad ogni regola morale pur di raggiungere i propri scopi, potrei definirla come un Pd ante litteram.
Fabrizi rappresenta la parte conservatrice, affaristica, quella che cambia forma ma non sostanza, in un momento di disagio interiore di Gassman mentre sembra in punto di morte gli urla " tu non te ne vai ed io nun moro ", perchè questa parte parassitaria in effetti si rigenera sempre.
Manfredi rappresenta il partito comunista, inteso come quella parte di società che pur confrontandosi con un mondo che cambia, rimane fedele ad un'idea di mondo più giusto per tutti mentre Satta Flores rappresenta il trotzkista, per il regista quella parte di società incapace di confrontarsi coi cambiamenti, inconcludente.
Stefania Sandrelli è la coscienza collettiva, morale, tradita e bistrattata a seconda delle convenienze, ideologiche o materiali, ma capace di evolversi autonomamente.
Il film rimane comunque una visione amara e pessimistica del mondo che già nel 1974 si sta formando.
Maria Zakharova: "60 anni dopo non sanno chi ha ucciso Kennedy, ma sull'attacco terroristico a Mosca sono certi"
Re: cinema d'autore
Messaggioda montag » 02/10/2016 - 22:24
ll delitto di Giovanni Episcopo 1947 di Alberto Lattuada.
Un ottimo film che scorre su due piani, indaga sul rapporto carnefice e vittima, o meglio tra una natura docile e remissiva ed una forte ed arrogante.
Potrei definirlo anche un film sul fascino del male, quella strana attrazione che esercitano certi individui che sembrano avere sempre una soluzione a tutto.
Un fenomenale Fabrizi interpreta un tranquillo impiegato soggiogato da un truffatore e parallemente da una moglie che nemmeno lo considera, ma nasce un figlio ed il truffatore che era dovuto fuggire, irrompe nuovamente nella sua vita....
Un ottimo film che scorre su due piani, indaga sul rapporto carnefice e vittima, o meglio tra una natura docile e remissiva ed una forte ed arrogante.
Potrei definirlo anche un film sul fascino del male, quella strana attrazione che esercitano certi individui che sembrano avere sempre una soluzione a tutto.
Un fenomenale Fabrizi interpreta un tranquillo impiegato soggiogato da un truffatore e parallemente da una moglie che nemmeno lo considera, ma nasce un figlio ed il truffatore che era dovuto fuggire, irrompe nuovamente nella sua vita....
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Re: cinema d'autore
Messaggioda montag » 17/10/2016 - 00:22
Il giovedi 1964 Dino Risi
Un padre fallito, incapace di crescere, fannullone, millantatore e mantenuto, incontra dopo tanto tempo il figlio che è il suo opposto.
In effetti il padre sembra il figlio e viceversa, ma dopo l'iniziale incomprensione il figlio lo accetterà per quello che è, la scena dell'industriale che truffato umilia il padre sotto gli occhi del figlio, costringerà un bravissimo Walter Chiari a gettare la maschera,,conquistando la fiducia di suo figlio e facendo capire in una scena successiva, che da li in avanti il rapporto continuerà su altri binari.
Un padre fallito, incapace di crescere, fannullone, millantatore e mantenuto, incontra dopo tanto tempo il figlio che è il suo opposto.
In effetti il padre sembra il figlio e viceversa, ma dopo l'iniziale incomprensione il figlio lo accetterà per quello che è, la scena dell'industriale che truffato umilia il padre sotto gli occhi del figlio, costringerà un bravissimo Walter Chiari a gettare la maschera,,conquistando la fiducia di suo figlio e facendo capire in una scena successiva, che da li in avanti il rapporto continuerà su altri binari.
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