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Giochi, Mirabelli (Pd): “Avanti con riforma di riordino complessivo del settore. Vera sfida è lotta all’illegalità”
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Giochi, Mirabelli (Pd): “Avanti con riforma di riordino complessivo del settore. Vera sfida è lotta all’illegalità”
Messaggioda scommettitore siracusano » 08/02/2016 - 10:07
http://www.agimeg.it/?p=81770
8 febbraio 2016 - 09,34
“Si deve regolare l’intero settore (del gaming, ndr), garantire il minimo impatto sociale, combattere l’illegalità, garantendo trasparenza e certezze agli operatori”. A tracciare la road map del comparto dei giochi è il senatore Franco Mirabelli (Pd), ricordando che “con la recente legge di Stabilità si è intervenuti con alcune misure sulla fiscalità del comparto dei giochi, sulla riduzione della pubblicità e dell’offerta nei locali pubblici non dedicati prevalentemente al gioco. Tali provvedimenti, con il coinvolgimento della Conferenza Stato-Regioni, riguarderanno un nuovo assetto distributivo delle sale da gioco sul territorio e l’introduzione di nuovi apparecchi più sicuri e controllabili, nonché ulteriori misure per garantire ancora di più legalità e sicurezza al consumatore. Al di là di alcune polemiche che inevitabilmente accompagnano interventi di sistema come questo, si tratta ora di proseguire in questa direzione mettendo mano a una legge di riordino dell’intero settore. Ci stiamo lavorando e nei prossimi giorni in qualità di relatore inizierò in commissione Finanze al Senato le audizioni per avviare l’iter. Così il Parlamento può confermare e concretizzare l’attenzione nei confronti di un settore che può rappresentare, se ben regolato dallo Stato, un asset industriale importante esattamente come lo sono altri”. In un’intervista sull’inserto Affari & Finanza di Repubblica, Mirabelli rileva come “la vera sfida è che governo e Parlamento, insieme ai Monopoli di Stato e alle forze dell’ordine, proseguano il contrasto all’offerta di gioco illegale. Da ciò si produrrà un beneficio non solo in termini di presidio della legalità e sicurezza dei giocatori, ma anche l’emersione di posti di lavoro ‘regolari’, con le giuste tutele per gli addetti che oggi lavorano ancora in aree ‘grigie’”. dar/AGIMEG
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- Budinone
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Re: Giochi, Mirabelli (Pd): “Avanti con riforma di riordino complessivo del settore. Vera sfida è lotta all’illegalità”
Messaggioda Dale Street 151 srl » 09/02/2016 - 11:43
troviamo albori in tale contesto nel 1999 .Dopo un'accurata analisi fatta con l'aiuto di gente ,che consideriamo fraterna,
impegnata in altri ambiti,abbiamo deciso di rivedere le nostre posizioni,storicamente radicali e poco inclini alla partecipazione
sui forum e sui media di settore.
La riflessione è partita da uno stato di angoscia,tormento e profonda incazzatura nell'osservare l'inarrestabile scempio di cui
è rimasto vittima il mercato del gioco nel nostro paese;uno scempio che definiremo in primis culturale e sociale,dove il diritto
inteso come l'insieme dei principi e delle norme che regolano i rapporti di una società di uomini, è stato stuprato ripetutamente
fino alla nausea.Noi, riteniamo colpevoli di questa situazione in particolar modo, i Monopoli di Stato,il Ministero dell'Interni e
i loro dirigenti,ma altrettanta responsabilità oggettiva la riconduciamo nell'insieme ai governi che si son susseguiti sino ad oggi.
La cosa piu' sconfortante,ma allo stesso tempo, anche molla finale,per dare inizio a quest'azione di contrasto nei confronti dei nemici
della collettività,è la totale mistificazione dei fatti e del diritto che si è perpetrata negli ultimi vent'anni in materia di normativa europea, diritto nazionale e comunitario,diritto privato e pubblico e chi piu' ne ha piu' ne metta nel settore del gioco con l'unico fine di creare una grande lavatrice sospesa nel vuoto dove riporre la testa di milioni di persone,operatori e consumatori,per poi sparare la rotella a 90°.
Abbiamo deciso di dire basta ad un certo tipo di informazione fuorviante,a resoconti di fatti riportati in maniera artefatta,beceramente
voluta e spinta per portare ognuno di noi a ragionare di stomaco,nel condizionamento della paura e dell'incertezza;questo modo di fare, per noi assume ulteriore gravità quando è tenuto da personaggi che per il ruolo che ricoprono, riteniamo,debbano essere i primi
a tenere un atteggiamento intellettualmente onesto, nell'obiettivo comune di migliorare e armonizzare il rapporto tra il gioco e la vita
dell'uomo.Noi tutti sbagliamo e possiamo sbagliare ancora, ma da chi persevera negli stessi errori prendiamo le distanze e
nel momento in cui esagera siamo costretti a prendere posizione.
Il nostro obiettivo è ripristinare la realtà dei fatti e sfatare alcuni concetti che vi hanno inculcato come microchips nella cervello;
appena voi accennate ad una riflessione, subito questi microchips si azionano ed agiscono come un'ostacolo che fa sbandare l'atleta sulla pista,deviando il normale e logico flusso che avrebbe avuto la vostra\nostra riflessione,partendo da una corretta informazione.
Iniziamo col dire che l'attività di CTD transfrontaliero per conto di un allibratore comunitario è attività diventata legittima
dal giorno in cui L'italia, nel 1992, è entrata a far parte della comunità economica europea, e non solo di una comunità monetaria europea, ma di una comunità basata su dei trattati,i cui principi sono stati espressamente e comunemente riconosciuti dagli stati membri come capisaldi della nuova vita sociale politica ed economica dell'Unione.
Da liberi cittadini ed imprenditori quali siamo,tra questi principi, ve ne sono due che ci interessano particolarmente da vicino;
nello specifico L'art. 43 CE che così recita:«Nel quadro delle disposizioni che seguono, le restrizioni alla libertà di stabilimento
dei cittadini di uno Stato membro nel territorio di un altro Stato membro vengono vietate. Tale divieto si estende altresì alle restrizioni
relative all'apertura di agenzie, succursali o filiali, da parte dei cittadini di uno Stato membro stabiliti sul territorio di uno Stato membro. La libertà di stabilimento importa l'accesso alle attività non salariate e al loro esercizio, nonché la costituzione e la gestione di imprese e in particolare di società ai sensi dell'articolo 48, secondo comma, alle condizioni definite dalla legislazione del paese di stabilimento nei confronti dei propri cittadini, fatte salve le disposizioni del capo relativo ai capitali»;e l'art. 49, primo comma, CE, «[n]el quadro delle disposizioni seguenti, le restrizioni alla libera prestazione dei servizi all'interno della Comunità sono vietate nei confronti
dei cittadini degli Stati membri stabiliti in un paese della Comunità che non sia quello del destinatario della prestazione».
A tali principi son state riconosciute delle deroghe in virtu' dell'art 45 e 46 del trattato europeo,motivi imperativi di interesse generale,
ordine e salute pubblica,prevenzione alle attività criminali e fraudolente.Non compaiono tra detti interessi imperativi,nella maniera piu' assoluta,le esigenze di carattere economico-erariale.
Entrambi gli articoli 43 e 49 del trattato godono di piena autonomia e contrariamente a come sostiene qualcuno non vi è tra loro rapporto di dipendenza,piuttosto si potrebbe parlare di interdipendenza.
Dal 1998 ad oggi nei confronti di molti operatori stranieri e numerosissimi CTD italiani sono state ripetutamente violate le libertà
a loro riconosciute e sancite dai suddetti art 43. e 49. ossia di libertà di stabilimento e di libera prestazione dei servizi attraverso
il susseguirsi di pessime,ingannevoli e e anacronistiche amministrazioni di stato in materia di giochi e scommesse.
iniziamo con questi tre concetti:
1)il diritto all'attività transfrontaliera esiste in quanto previsto dal diritto comunitario europeo;esso è subordinato ad un totale divieto
laddove lo stato appartenente all'unione decide di attuare una politica di contrasto sistematico a qualunque tipo di accesso al gioco da parte del proprio cittadino;in tal caso lo stato in questione non incentiva una politica fiscale basata sulle entrate erariali dei giochi.
Viceversa,nel momento in cui,uno stato membro dell'unione persegue alla luce del sole una politica espansionistica dei giochi,
esso non potrà ostacolare l'accesso a tale mercato da parte di privati imprenditori transfrontalieri previo soddisfacimento di
quei particolari motivi,che il trattato stesso,riconosce come imperativi di interesse generale,ossia la prevenzione alle attività fraudolente e criminali e al perseguimento del benessere e della salute pubblica.Nel momento in cui,le esigenze di ordine imperativo vengono espletate e certificate dalle autorità di polizia dello stato ricevente il servizio,quest'ultimo non puo' essere vietato.
Come riconosciuto dalla CGE,la fattispecie dei fatti relativi alla presenza fisica di un intermediario,sul territorio dello stato ricevente il servizio,appare misura proporzionata a soddisfare pienamente le esigenze di controllo per l'ordine pubblico la salute pubblica,dando modo alle autorità locali, di controllare l'attività in questione in qualsiasi momento.
Tale diritto vale anche per gli allibratori esteri,che non solo si son visti ripetutamente privare della libertà di stabilirsi in Italia,
ma anche di esercitare attività transfrontaliera,nonostante aver dimostrato e vista riconosciuta piu' volte davanti alla CGE,
la piena conformità della propria operatività con i principi del trattato comunitario.
Lo Stato Italiano,il Ministero delle Finanze ed A.A.M.S,non riescono ad armonizzare nei fatti il mercato dei giochi perchè continuano
ad anteporre, motivi ed esigenze economico-erariali, a capo dell'impalcatura del sistema concessorio, quando, questi motivi non sono riconosciuti tra quelli imperativi di interesse generale ,ed anzi si tramutano in ostacoli e limitazioni sia al diritto di stabilimento
sia alla libera prestazione dei beni e servizi.
L'ORDINE PUBBLICO NON SI COMPRA,MA SE NE SEGUONO I PRINCIPI PER SODDISFARLO E REALIZZARLO E SE NE ASSOLVONO I COMPITI.
Per le questioni puramente economiche ed erariali esistono i trattati economici tra stati,e se in questa europa ,al momento,
la classe dirigente e rappresentante risulta incapace nel mettere in atto un processo di armonizzazione di questo tipo,
non è certo colpa del libero cittadino o del singolo CTD, ne tanto meno possono esserne soppresse le libertà fondamentali.
2)L'imposta unica ,assoggettata al CTD,lo riteniamo un atto di prepotenza ed intimidazione gravissimo.Il ctd non organizza,
ne gestisce l'attività di banco che compete esclusivamente al bookmaker.Il ctd come mera ricevitoria percepisce una commissione
in base al volume generato sulla raccolta;su dette commissioni paga le tasse sul reddito come qualunque altro ricevitore
di stato;l'imposta unica,in europa "tassa sul gioco",è costituzionalmente concepita per essere assoggettata all'allibratore
e comunque riconosciuta prelevabile solo alla fonte cosi' come il buon senso e il principio di proporzionalità suggeriscono;
ancora su tale argomento siamo in attesa di pronunce definitive da parte della Corte Costituzionale italiana e
della Corte di Giustizia europea;intanto possiamo prendere spunto,per le considerazioni del caso, su diverse ordinanze di
commissione tributaria nazionali che sollevano i Centri Trasmissione Dati dalla responsabilità di suddetto tributo.
3)Infine riteniamo sgradevole,il martellamento mediatico fuorviante sulla lettura della legge di stabilità 2015 ;
squallidi burattinai,si son presi gioco delle vostre menti, mistificando ad arte il significato ed il valore della nuova norma.
Prendete il testo della legge di stabilità e scorrete fino alla norma sui giochi;dimenticate cosa vi hanno raccontato e leggete in silenzio.
Nei commi 643 e 644 trovano luce i principi espressi dalla sentenza di CGE Biasci;nel comma 644 viene riconosciuto il
diritto all'attività transfrontaliera riguardo eventi sportivi e non, presenti sul palinsesto italiano,e viene normato
il modus operandi dei centri trasmissione dati,dalla comunicazione in questura alla normativa antiriciclaggio e via discorrendo.
Allo stesso modo ,nel comma 643, viene data possibilità,per chi fosse interessato,di tramutarsi in ricevitoria legata ad allibratori nazionali,
oppure di trasformarsi in singoli allibratori indipendenti.
Fin qui ci puo' anche stare,purtroppo pero' dobbiamo nuovamente constatare l'errore madornale che compie il legislatore italiano,
nel primo caso prevedendo un pagamento dell'imposta da parte del CTD pari al triplo della media provinciale,mentre nel secondo
antepone all'ingresso del percorso amministrativo il pagamento di una entrance fee pari a 10000 euro, insieme all'impegno
del pagamento dell' imposta unica, pari ad un pregresso fino a 5 anni.
ANCORA OSTACOLI DI MATRICE ECONOMICA!
ANCORA IL DEPLOREVOLE TENTATIVO,ATTRAVERSO LA MINACCIA,DI BARATTARE UN DIRITTO FONDAMENTALE DELL'UOMO IN CAMBIO DEL DIO DENARO!
La Dale street 151 ravvisa nell'atteggiamento dell'amministrazione italiana in generale un pessimo odore di reiterazione,intimidazione, abuso di potere e mala amministrazione.
La Dale Street 151 non ha mai preso in considerazione l'accesso al sistema concessorio italiano perchè non è interessata ad una attività di banco,tanto meno ad un'attività di ricevitoria legata ad un concessionario di stato, fintanto che l'architettura del monopolio italiano resterà di matrice esclusivamente fiscale e le condizioni degli schemi di convenzione,come quelli in essere, risulteranno a nostro giudizio capestri.
La Dale street 151, società formata da liberi cittadini, ha valutato piu' convenienti da un punto di vista imprenditoriale,le modalità e
l'operatività transfrontaliera come ricevitoria legata ad un' allibratore estero.
Noi crediamo nel libero arbitrio.
P.S. Salutiamo gli amici, CTD tedeschi, che propio l'altro giorno si sono conquistati la libertà in CGE,di cui postiamo il resoconto.
http://curia.europa.eu/jcms/upload/docs ... 0010it.pdf
Dale Street 151 .UNITED COLORS OF CTD!
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Re: Giochi, Mirabelli (Pd): “Avanti con riforma di riordino complessivo del settore. Vera sfida è lotta all’illegalità”
Messaggioda scommettitore siracusano » 09/02/2016 - 16:19
Dale Street 151 srl ha scritto:Salve,noi siamo la Dale Street 151 srl,la nostra attività di CTD transfrontaliero inizia nel 2004, sebbene come persone fisiche
troviamo albori in tale contesto nel 1999 .Dopo un'accurata analisi fatta con l'aiuto di gente ,che consideriamo fraterna,
impegnata in altri ambiti,abbiamo deciso di rivedere le nostre posizioni,storicamente radicali e poco inclini alla partecipazione
sui forum e sui media di settore.
La riflessione è partita da uno stato di angoscia,tormento e profonda incazzatura nell'osservare l'inarrestabile scempio di cui
è rimasto vittima il mercato del gioco nel nostro paese;uno scempio che definiremo in primis culturale e sociale,dove il diritto
inteso come l'insieme dei principi e delle norme che regolano i rapporti di una società di uomini, è stato stuprato ripetutamente
fino alla nausea.Noi, riteniamo colpevoli di questa situazione in particolar modo, i Monopoli di Stato,il Ministero dell'Interni e
i loro dirigenti,ma altrettanta responsabilità oggettiva la riconduciamo nell'insieme ai governi che si son susseguiti sino ad oggi.
La cosa piu' sconfortante,ma allo stesso tempo, anche molla finale,per dare inizio a quest'azione di contrasto nei confronti dei nemici
della collettività,è la totale mistificazione dei fatti e del diritto che si è perpetrata negli ultimi vent'anni in materia di normativa europea, diritto nazionale e comunitario,diritto privato e pubblico e chi piu' ne ha piu' ne metta nel settore del gioco con l'unico fine di creare una grande lavatrice sospesa nel vuoto dove riporre la testa di milioni di persone,operatori e consumatori,per poi sparare la rotella a 90°.
Abbiamo deciso di dire basta ad un certo tipo di informazione fuorviante,a resoconti di fatti riportati in maniera artefatta,beceramente
voluta e spinta per portare ognuno di noi a ragionare di stomaco,nel condizionamento della paura e dell'incertezza;questo modo di fare, per noi assume ulteriore gravità quando è tenuto da personaggi che per il ruolo che ricoprono, riteniamo,debbano essere i primi
a tenere un atteggiamento intellettualmente onesto, nell'obiettivo comune di migliorare e armonizzare il rapporto tra il gioco e la vita
dell'uomo.Noi tutti sbagliamo e possiamo sbagliare ancora, ma da chi persevera negli stessi errori prendiamo le distanze e
nel momento in cui esagera siamo costretti a prendere posizione.
Il nostro obiettivo è ripristinare la realtà dei fatti e sfatare alcuni concetti che vi hanno inculcato come microchips nella cervello;
appena voi accennate ad una riflessione, subito questi microchips si azionano ed agiscono come un'ostacolo che fa sbandare l'atleta sulla pista,deviando il normale e logico flusso che avrebbe avuto la vostra\nostra riflessione,partendo da una corretta informazione.
Iniziamo col dire che l'attività di CTD transfrontaliero per conto di un allibratore comunitario è attività diventata legittima
dal giorno in cui L'italia, nel 1992, è entrata a far parte della comunità economica europea, e non solo di una comunità monetaria europea, ma di una comunità basata su dei trattati,i cui principi sono stati espressamente e comunemente riconosciuti dagli stati membri come capisaldi della nuova vita sociale politica ed economica dell'Unione.
Da liberi cittadini ed imprenditori quali siamo,tra questi principi, ve ne sono due che ci interessano particolarmente da vicino;
nello specifico L'art. 43 CE che così recita:«Nel quadro delle disposizioni che seguono, le restrizioni alla libertà di stabilimento
dei cittadini di uno Stato membro nel territorio di un altro Stato membro vengono vietate. Tale divieto si estende altresì alle restrizioni
relative all'apertura di agenzie, succursali o filiali, da parte dei cittadini di uno Stato membro stabiliti sul territorio di uno Stato membro. La libertà di stabilimento importa l'accesso alle attività non salariate e al loro esercizio, nonché la costituzione e la gestione di imprese e in particolare di società ai sensi dell'articolo 48, secondo comma, alle condizioni definite dalla legislazione del paese di stabilimento nei confronti dei propri cittadini, fatte salve le disposizioni del capo relativo ai capitali»;e l'art. 49, primo comma, CE, «[n]el quadro delle disposizioni seguenti, le restrizioni alla libera prestazione dei servizi all'interno della Comunità sono vietate nei confronti
dei cittadini degli Stati membri stabiliti in un paese della Comunità che non sia quello del destinatario della prestazione».
A tali principi son state riconosciute delle deroghe in virtu' dell'art 45 e 46 del trattato europeo,motivi imperativi di interesse generale,
ordine e salute pubblica,prevenzione alle attività criminali e fraudolente.Non compaiono tra detti interessi imperativi,nella maniera piu' assoluta,le esigenze di carattere economico-erariale.
Entrambi gli articoli 43 e 49 del trattato godono di piena autonomia e contrariamente a come sostiene qualcuno non vi è tra loro rapporto di dipendenza,piuttosto si potrebbe parlare di interdipendenza.
Dal 1998 ad oggi nei confronti di molti operatori stranieri e numerosissimi CTD italiani sono state ripetutamente violate le libertà
a loro riconosciute e sancite dai suddetti art 43. e 49. ossia di libertà di stabilimento e di libera prestazione dei servizi attraverso
il susseguirsi di pessime,ingannevoli e e anacronistiche amministrazioni di stato in materia di giochi e scommesse.
iniziamo con questi tre concetti:
1)il diritto all'attività transfrontaliera esiste in quanto previsto dal diritto comunitario europeo;esso è subordinato ad un totale divieto
laddove lo stato appartenente all'unione decide di attuare una politica di contrasto sistematico a qualunque tipo di accesso al gioco da parte del proprio cittadino;in tal caso lo stato in questione non incentiva una politica fiscale basata sulle entrate erariali dei giochi.
Viceversa,nel momento in cui,uno stato membro dell'unione persegue alla luce del sole una politica espansionistica dei giochi,
esso non potrà ostacolare l'accesso a tale mercato da parte di privati imprenditori transfrontalieri previo soddisfacimento di
quei particolari motivi,che il trattato stesso,riconosce come imperativi di interesse generale,ossia la prevenzione alle attività fraudolente e criminali e al perseguimento del benessere e della salute pubblica.Nel momento in cui,le esigenze di ordine imperativo vengono espletate e certificate dalle autorità di polizia dello stato ricevente il servizio,quest'ultimo non puo' essere vietato.
Come riconosciuto dalla CGE,la fattispecie dei fatti relativi alla presenza fisica di un intermediario,sul territorio dello stato ricevente il servizio,appare misura proporzionata a soddisfare pienamente le esigenze di controllo per l'ordine pubblico la salute pubblica,dando modo alle autorità locali, di controllare l'attività in questione in qualsiasi momento.
Tale diritto vale anche per gli allibratori esteri,che non solo si son visti ripetutamente privare della libertà di stabilirsi in Italia,
ma anche di esercitare attività transfrontaliera,nonostante aver dimostrato e vista riconosciuta piu' volte davanti alla CGE,
la piena conformità della propria operatività con i principi del trattato comunitario.
Lo Stato Italiano,il Ministero delle Finanze ed A.A.M.S,non riescono ad armonizzare nei fatti il mercato dei giochi perchè continuano
ad anteporre, motivi ed esigenze economico-erariali, a capo dell'impalcatura del sistema concessorio, quando, questi motivi non sono riconosciuti tra quelli imperativi di interesse generale ,ed anzi si tramutano in ostacoli e limitazioni sia al diritto di stabilimento
sia alla libera prestazione dei beni e servizi.
L'ORDINE PUBBLICO NON SI COMPRA,MA SE NE SEGUONO I PRINCIPI PER SODDISFARLO E REALIZZARLO E SE NE ASSOLVONO I COMPITI.
Per le questioni puramente economiche ed erariali esistono i trattati economici tra stati,e se in questa europa ,al momento,
la classe dirigente e rappresentante risulta incapace nel mettere in atto un processo di armonizzazione di questo tipo,
non è certo colpa del libero cittadino o del singolo CTD, ne tanto meno possono esserne soppresse le libertà fondamentali.
2)L'imposta unica ,assoggettata al CTD,lo riteniamo un atto di prepotenza ed intimidazione gravissimo.Il ctd non organizza,
ne gestisce l'attività di banco che compete esclusivamente al bookmaker.Il ctd come mera ricevitoria percepisce una commissione
in base al volume generato sulla raccolta;su dette commissioni paga le tasse sul reddito come qualunque altro ricevitore
di stato;l'imposta unica,in europa "tassa sul gioco",è costituzionalmente concepita per essere assoggettata all'allibratore
e comunque riconosciuta prelevabile solo alla fonte cosi' come il buon senso e il principio di proporzionalità suggeriscono;
ancora su tale argomento siamo in attesa di pronunce definitive da parte della Corte Costituzionale italiana e
della Corte di Giustizia europea;intanto possiamo prendere spunto,per le considerazioni del caso, su diverse ordinanze di
commissione tributaria nazionali che sollevano i Centri Trasmissione Dati dalla responsabilità di suddetto tributo.
3)Infine riteniamo sgradevole,il martellamento mediatico fuorviante sulla lettura della legge di stabilità 2015 ;
squallidi burattinai,si son presi gioco delle vostre menti, mistificando ad arte il significato ed il valore della nuova norma.
Prendete il testo della legge di stabilità e scorrete fino alla norma sui giochi;dimenticate cosa vi hanno raccontato e leggete in silenzio.
Nei commi 643 e 644 trovano luce i principi espressi dalla sentenza di CGE Biasci;nel comma 644 viene riconosciuto il
diritto all'attività transfrontaliera riguardo eventi sportivi e non, presenti sul palinsesto italiano,e viene normato
il modus operandi dei centri trasmissione dati,dalla comunicazione in questura alla normativa antiriciclaggio e via discorrendo.
Allo stesso modo ,nel comma 643, viene data possibilità,per chi fosse interessato,di tramutarsi in ricevitoria legata ad allibratori nazionali,
oppure di trasformarsi in singoli allibratori indipendenti.
Fin qui ci puo' anche stare,purtroppo pero' dobbiamo nuovamente constatare l'errore madornale che compie il legislatore italiano,
nel primo caso prevedendo un pagamento dell'imposta da parte del CTD pari al triplo della media provinciale,mentre nel secondo
antepone all'ingresso del percorso amministrativo il pagamento di una entrance fee pari a 10000 euro, insieme all'impegno
del pagamento dell' imposta unica, pari ad un pregresso fino a 5 anni.
ANCORA OSTACOLI DI MATRICE ECONOMICA!
ANCORA IL DEPLOREVOLE TENTATIVO,ATTRAVERSO LA MINACCIA,DI BARATTARE UN DIRITTO FONDAMENTALE DELL'UOMO IN CAMBIO DEL DIO DENARO!
La Dale street 151 ravvisa nell'atteggiamento dell'amministrazione italiana in generale un pessimo odore di reiterazione,intimidazione, abuso di potere e mala amministrazione.
La Dale Street 151 non ha mai preso in considerazione l'accesso al sistema concessorio italiano perchè non è interessata ad una attività di banco,tanto meno ad un'attività di ricevitoria legata ad un concessionario di stato, fintanto che l'architettura del monopolio italiano resterà di matrice esclusivamente fiscale e le condizioni degli schemi di convenzione,come quelli in essere, risulteranno a nostro giudizio capestri.
La Dale street 151, società formata da liberi cittadini, ha valutato piu' convenienti da un punto di vista imprenditoriale,le modalità e
l'operatività transfrontaliera come ricevitoria legata ad un' allibratore estero.
Noi crediamo nel libero arbitrio.
P.S. Salutiamo gli amici, CTD tedeschi, che propio l'altro giorno si sono conquistati la libertà in CGE,di cui postiamo il resoconto.
http://curia.europa.eu/jcms/upload/docs ... 0010it.pdf
Dale Street 151 .UNITED COLORS OF CTD!
Interessante disquisizione, ma fuori da ogni reale contesto di diritto europeo.
Ovviamente ognuno è libero di interpretare le norme comunitarie a modo suo e secondo i suoi interessi e punti di vista; ma in ogni contesto civile nazionale ed internazionale, ci sono poi i tribunali competenti a giudicare. In caso contrario ci sarebbe CAOS ed ANARCHIA.
Ci sono state in questo campo già numerose sentenze della CJEU, e tutti vertevano sul riconoscimento del sistema concessorio Italiano e sul fatto che alcuni bandi erano discriminatori. Da qui i bookmakers che hanno saputo dimostrare la loro discriminazione da singoli bandi, sono stati legittimati ad operare.
Tra le ultime sentenze quella del 22 Giugno 2015: http://www.agimeg.it/?p=59525
Per quanto sopra, quale punto di questa sentenza non vi è chiaro?
Disponibile a scendere nel dettaglio, proprio perchè auspico sempre ONESTA' INTELLETTUALE da chi scrive in questa sezione del forum MOLTO DELICATA
Re: Giochi, Mirabelli (Pd): “Avanti con riforma di riordino complessivo del settore. Vera sfida è lotta all’illegalità”
Messaggioda Curioso » 09/02/2016 - 16:31
Una curiosità. Vi siete mai rivolti a un qualche tribunale per le Vostre rivendicazioni? .... Se si, a quale?
Re: Giochi, Mirabelli (Pd): “Avanti con riforma di riordino complessivo del settore. Vera sfida è lotta all’illegalità”
Messaggioda Curioso » 09/02/2016 - 17:56
quindi eravate un CTD della Stanleybet. Se quindi anche la Stanleybet, discriminata nei tre bandi di gara precedenti, ha deciso di partecipare al prossimo bando, secondo voi sta sbagliando?
-
- Budinone
- Messaggi: 17
- Iscritto il: 09/02/2016 - 09:55
Re: Giochi, Mirabelli (Pd): “Avanti con riforma di riordino complessivo del settore. Vera sfida è lotta all’illegalità”
Messaggioda Dale Street 151 srl » 09/02/2016 - 18:57
Crediamo che una sana fantasia sia parte del motore del progresso.
Conveniamo con lei sulle libertà di interpretazione delle varie norme.
Crediamo invece che lo stato di caos a cui lei accenna sia già in vigore da diversi
lustri;in parte naturale condizione per lo sviluppo del progresso stesso,in parte
volutamente fomentato da bassi interessi di parte.In particolare per quanto riguarda
il settore del gioco,l'Amministrazione Italiana è stata piu' volte riconosciuta colpevole
di tenere un atteggiamento discriminatorio e non proporzionato,alimentando di fatto
lo stato confusionale,che con l'anarchia per noi a poco a che fare
Per quanto riguarda la sentenza del 22 gennaio 2015 non abbiamo nulla da chiarire,
è una sentenza riguardo un particolare aspetto dello schema di convenzione del Bando Monti,
come lo è la sentenza Laezza del 28\01\2015,come lo sono tutte le pronunce dalla Gambelli
06\11\2003 ad oggi.
Rileggendo dal punto 44 punto al punto 76 di suddetta sentenza appare chiara la doppia
discriminazione che la Stanley ed i suoi CTD avevano subito,sia sul diritto di stabilimento sia
sulla libera prestazione dei servizi.
Dieci anni piu' tardi la CGE si è ritrovata ancora una volta al vaglio un particolare articolo
dello schema di convenzione del Bando Bersani,l'Art 23.3.
Bene, nell'occasione della Sentenza Biasci,la corte ebbe modo di vagliare se una norma,
come quella in vigore nell'art.23.3 dello schema di convenzione delle concessioni statali,nel
momento in cui prevedeva il decadimento delle concessioni perchè il bookmaker estero
esercitava attività transfrontaliera con la casa madre,potesse essere contraria al diritto
comunitario;Questa fu la risposta della corte:
37)"Inoltre, qualora tale giudice dovesse constatare che la Goldbet è decaduta dai suoi diritti
in applicazione di detto articolo, esso dovrà stabilire se tale decadenza sia stata pronunciata
per il fatto che la Goldbet ha offerto giochi non autorizzati oppure solamente perché essa
esercita attività transfrontaliere. In quest’ultima ipotesi, occorre precisare che gli articoli
43 CE e 49 CE ostano a una normativa nazionale che impedisca di fatto qualsiasi attività
transfrontaliera nel settore del gioco indipendentemente dalla forma di svolgimento della
suddetta attività e, in particolare, nei casi in cui avviene un contatto diretto fra il
consumatore e l’operatore ed è possibile un controllo fisico, per finalità di pubblica
sicurezza, degli intermediari dell’impresa presenti sul territorio."
Per fortuna,concordiamo con lei che ci sono i Giudici.
I principi espressi dalle sentenze non sono ad personam, ma immediatamente applicabili
al verificarsi della stessa fattispecie dei fatti.
Da quel momento il divieto all'attività transfrontaliera negli schemi di convenzione a.a.m.s
è sparito.
Dal 1 gennaio 2015 l'attività dei centri trasmissione dati è normata e prevista dal legislatore,
sebbene come accennato prima ne riscontriamo ancora caratteri discriminatori e non proporzionati
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Re: Giochi, Mirabelli (Pd): “Avanti con riforma di riordino complessivo del settore. Vera sfida è lotta all’illegalità”
Messaggioda mandrake76 » 09/02/2016 - 19:24
ma tu pensi che la Stanley stia partecipando al bando perche' la sua posizione e' perdente?
Io credo che la Stanley, dichiarando la partecipazione al bando, sta mostrando invece la sua forza.
Perche' la Stanley non e' mai stata costretta a nulla: ha sempre vinto le battaglie importanti, insieme ai suoi CTD. Il caso di Dale Street 151, che adesso dalle tue ricerche ho capito di chi parliamo, e' un caso di ex ctd Stanley. Quindi si mischia alla storia di Stanley all'inizio, ma poi e' tutto un'altro discorso.
Ma il punto che voglio precisare qui e' che, dato che l'autorita' italiana non ha in nessun modo rimediato, finora, a 15 anni di discriminazioni contro Stanley, la Stanley potrebbe anche decidere di star fuori anche nelle prossime gare.
Credimi giuridicamente e' cosi. Il percorso logico per arrivare a questa conclusione, che sono sicuro e' ben presente nella testa di Stanley, non e' necessario che sia reso pubblico.
Il fatto che invece la compagnia abbia deciso di partecipare al bando e' una sua scelta strategica. Magari ha gia' ottenuto qualcosa e quindi lo fa perche' gli conviene. Capito?
Riguardo a dale street 151 la lettura, se vogliamo dargli un senso tecnico, e' veramente penosa. Pero', dato che ho capito di chi si tratta, non aggiungo commenti. Perche' comunque si tratta di persone che hanno sofferto e tale sofferenza merita rispetto.
(Jonathan Swift)
Re: Giochi, Mirabelli (Pd): “Avanti con riforma di riordino complessivo del settore. Vera sfida è lotta all’illegalità”
Messaggioda Curioso » 09/02/2016 - 20:33
mandrake76 ha scritto:Curioso,
ma tu pensi che la Stanley stia partecipando al bando perche' la sua posizione e' perdente?
Io credo che la Stanley, dichiarando la partecipazione al bando, sta mostrando invece la sua forza.
Perche' la Stanley non e' mai stata costretta a nulla: ha sempre vinto le battaglie importanti, insieme ai suoi CTD. Il caso di Dale Street 151, che adesso dalle tue ricerche ho capito di chi parliamo, e' un caso di ex ctd Stanley. Quindi si mischia alla storia di Stanley all'inizio, ma poi e' tutto un'altro discorso.
Ma il punto che voglio precisare qui e' che, dato che l'autorita' italiana non ha in nessun modo rimediato, finora, a 15 anni di discriminazioni contro Stanley, la Stanley potrebbe anche decidere di star fuori anche nelle prossime gare.
Credimi giuridicamente e' cosi. Il percorso logico per arrivare a questa conclusione, che sono sicuro e' ben presente nella testa di Stanley, non e' necessario che sia reso pubblico.
Il fatto che invece la compagnia abbia deciso di partecipare al bando e' una sua scelta strategica. Magari ha gia' ottenuto qualcosa e quindi lo fa perche' gli conviene. Capito?
Riguardo a dale street 151 la lettura, se vogliamo dargli un senso tecnico, e' veramente penosa. Pero', dato che ho capito di chi si tratta, non aggiungo commenti. Perche' comunque si tratta di persone che hanno sofferto e tale sofferenza merita rispetto.
Non mi sembra di averlo detto; e nemmeno so se la Dale Street 151 srl sia ancora oggi un CTD Stanleybet. La mia domanda tendeva a capire, invece, in modo indiretto, se la Stanleybet parteciperà al bando, per sue scelte imprenditoriali, la Dale Street 151 srl sceglierà un book che non parteciperà. E mi sembra che un qualsiasi book, che non sia Stanleybet, non potrà avvalersi di 15 anni di discriminazioni. O sbaglio?
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Re: Giochi, Mirabelli (Pd): “Avanti con riforma di riordino complessivo del settore. Vera sfida è lotta all’illegalità”
Messaggioda mandrake76 » 09/02/2016 - 21:37
No, non sono più Stanley da molti anni, ed è un peccato perché si tratta comunque di persone in gamba.
Riguardo a te curioso, no....non credo che sbagli perché Stanley nel sistema, con tutti i suoi CTD, significa anche "fine della rete parallela".
Però l'Italia è un posto dove nulla è certo, quindi aspettiamo.
Io però una cosa certa ce l'ho.......ed è la Stanley stessa.
Riguardo alla notizia uscita che la Stanley avrebbe scelto di partecipare solo con 400 punti.....ma chi ci crede?
Secondo me, è solo diabolico posizionamento di comunicazione.
Non posso pensare che anche un solo CTD Stanley, venga lasciato indietro.
Questo è certo, come il sorgere del sole.
E tu curioso, da che parte vorrai stare?
(Jonathan Swift)
Re: Giochi, Mirabelli (Pd): “Avanti con riforma di riordino complessivo del settore. Vera sfida è lotta all’illegalità”
Messaggioda Curioso » 10/02/2016 - 08:14
mandrake76 ha scritto:Mi sono informato.
No, non sono più Stanley da molti anni, ed è un peccato perché si tratta comunque di persone in gamba.
Riguardo a te curioso, no....non credo che sbagli perché Stanley nel sistema, con tutti i suoi CTD, significa anche "fine della rete parallela".
Però l'Italia è un posto dove nulla è certo, quindi aspettiamo.
Io però una cosa certa ce l'ho.......ed è la Stanley stessa.
Riguardo alla notizia uscita che la Stanley avrebbe scelto di partecipare solo con 400 punti.....ma chi ci crede?
Secondo me, è solo diabolico posizionamento di comunicazione.
Non posso pensare che anche un solo CTD Stanley, venga lasciato indietro.
Questo è certo, come il sorgere del sole.
E tu curioso, da che parte vorrai stare?
Da che parte voglio stare? Nel mio piccolo faccio l'imprenditore e quindi dalla parte dei concessionari vecchi e nuovi che mi daranno maggiori prospettive economiche e di sicurezza; e, quindi, eventualmente, anche dalla parte della Stanleybet, se parteciperà al banco, e mi offrirà un buon contratto.
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Re: Giochi, Mirabelli (Pd): “Avanti con riforma di riordino complessivo del settore. Vera sfida è lotta all’illegalità”
Messaggioda scommettitore siracusano » 10/02/2016 - 09:04
Dale Street 151 srl ha scritto:Per Scommettitore Siracusano:
Crediamo che una sana fantasia sia parte del motore del progresso.
Conveniamo con lei sulle libertà di interpretazione delle varie norme.
Crediamo invece che lo stato di caos a cui lei accenna sia già in vigore da diversi
lustri;in parte naturale condizione per lo sviluppo del progresso stesso,in parte
volutamente fomentato da bassi interessi di parte.In particolare per quanto riguarda
il settore del gioco,l'Amministrazione Italiana è stata piu' volte riconosciuta colpevole
di tenere un atteggiamento discriminatorio e non proporzionato,alimentando di fatto
lo stato confusionale,che con l'anarchia per noi a poco a che fare
Per quanto riguarda la sentenza del 22 gennaio 2015 non abbiamo nulla da chiarire,
è una sentenza riguardo un particolare aspetto dello schema di convenzione del Bando Monti,
come lo è la sentenza Laezza del 28\01\2015,come lo sono tutte le pronunce dalla Gambelli
06\11\2003 ad oggi.
Rileggendo dal punto 44 punto al punto 76 di suddetta sentenza appare chiara la doppia
discriminazione che la Stanley ed i suoi CTD avevano subito,sia sul diritto di stabilimento sia
sulla libera prestazione dei servizi.
Dieci anni piu' tardi la CGE si è ritrovata ancora una volta al vaglio un particolare articolo
dello schema di convenzione del Bando Bersani,l'Art 23.3.
Bene, nell'occasione della Sentenza Biasci,la corte ebbe modo di vagliare se una norma,
come quella in vigore nell'art.23.3 dello schema di convenzione delle concessioni statali,nel
momento in cui prevedeva il decadimento delle concessioni perchè il bookmaker estero
esercitava attività transfrontaliera con la casa madre,potesse essere contraria al diritto
comunitario;Questa fu la risposta della corte:
37)"Inoltre, qualora tale giudice dovesse constatare che la Goldbet è decaduta dai suoi diritti
in applicazione di detto articolo, esso dovrà stabilire se tale decadenza sia stata pronunciata
per il fatto che la Goldbet ha offerto giochi non autorizzati oppure solamente perché essa
esercita attività transfrontaliere. In quest’ultima ipotesi, occorre precisare che gli articoli
43 CE e 49 CE ostano a una normativa nazionale che impedisca di fatto qualsiasi attività
transfrontaliera nel settore del gioco indipendentemente dalla forma di svolgimento della
suddetta attività e, in particolare, nei casi in cui avviene un contatto diretto fra il
consumatore e l’operatore ed è possibile un controllo fisico, per finalità di pubblica
sicurezza, degli intermediari dell’impresa presenti sul territorio."
Per fortuna,concordiamo con lei che ci sono i Giudici.
I principi espressi dalle sentenze non sono ad personam, ma immediatamente applicabili
al verificarsi della stessa fattispecie dei fatti.
Da quel momento il divieto all'attività transfrontaliera negli schemi di convenzione a.a.m.s
è sparito.
Dal 1 gennaio 2015 l'attività dei centri trasmissione dati è normata e prevista dal legislatore,
sebbene come accennato prima ne riscontriamo ancora caratteri discriminatori e non proporzionati
Grazie a Curioso e a Mandrake, è stato evidenziato il vero nocciolo della questione.
Tutto nasce dal tentativo degli altri bookCOm di voler COMMISURARE le peculiarità delle discriminazioni subite dalla Stanleybet in 15 anni, alle proprie, facendo una vera e sistematica opera di DISINFORMAZIONE nei riguardi dei gestori di CTD. Quindi, esattamente l'opposto di quanto afferma il CTD in questione, anche se non metto in dubbio la sua bonafede, e il fatto che abbia subito, ingiustamente, le conseguenze della discriminazione della Stanleybet.
Assodato, quindi, che la Stanleybet parteciperà al bando, per sue scelte imprenditoriali, come evidenziato nei commenti precedenti, ritengo SACROSANTO togliere ogni labile speranza che possano continuare ad operare in Italia, impunemente, i book com, sia in modo diretto, e sia tramite i SOTTOBANCHI, che oggi vengono, a volte, tollerati dagli stessi concessionari AAMS, consapevoli che senza di essi i negozi chiuderebbero, come in effetti ha fatto una buona parte di loro.
Da qui, ritengo che anche la Stanleybet, al pari di tutti i concessionari futuri AAMS si dovrà impegnare, nel proprio interesse, per combattere eventuali superstiti di book com, in tutte le loro tipologie; e ritengo che la GdF, in particolare, disponga delle tecnologie informatiche atte allo scopo.
-
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Re: Giochi, Mirabelli (Pd): “Avanti con riforma di riordino complessivo del settore. Vera sfida è lotta all’illegalità”
Messaggioda Dale Street 151 srl » 10/02/2016 - 11:46
Non è nostro interesse confondere le storie di nessun allibratore,lungi da noi, nel rispetto di tutti.
Abbiamo riportato due casi di operatori comunitari differenti, che in contesti e tempi diversi ,
hanno conosciuto entrambi, con i loro CTD, dure restrizioni alle proprie libertà fondamentali.
Restrizioni che puntualmente sono state cassate dalla corte di giustizia europea.
Anche noi ci ricordiamo di lei.
Curioso:
hai un microchip attivato di cui parlavamo prima;
non prenderla come offesa, tutti noi ne abbiamo il cervello disseminato come mine su un campo.
Il fatto che ad un book sia stato confermato dalle massime corti, di aver subito discriminazioni di vario
genere non è condizione necessaria per poter operare in modalità transfrontaliera.
Il diritto non parla di subire vessazioni e privazioni da parte degli organi di polizia e ministeriali prima che
esso possa trovare luce.
Questo è un microchip,disinnescalo.
Esiste un diritto all'attività transfrontaliera,sancito dai principi comunitari,nello specifico dall'art 49 del trattato.
Qualunque imprenditore comunitario può avvalersi di tale diritto in qualsiasi momento,previa applicazione delle deroghe
previste e necessariamente applicate in modo sistematico, chiaro e univoco dallo stato ricevente il servizio.
Ci raccomandiamo in un'attenta lettura delle sentenze relative la nostra attività.
Se non si conosce la storia,le nostre origini,il divenire giurisprudenziale che ci appartiene,risulterà difficile
farsi un'idea della realtà dei fatti e ancora piu' difficile sarà trovare il coraggio per battersi affinchè certi
diritti siano rispettati.
Crediamo che la stragrande maggioranza degli allibratori presenti nell'ultimo decennio sul territorio italiano
abbiano usato il diritto all'attività transfrontaliera semplicemente come moneta di scambio al fine di interessi
particolari di matrice strategico-commerciale.
Questo ci può stare,noi come detto crediamo nel libero arbitrio.
per Scommettitore Siracusano:
Noi non siamo "altri bookcom",noi siamo un Centro Trasmissione Dati collegato con allibratore estero in modalità
transfrontaliera
Non commisuriamo le peculiari discriminazioni subite dai books,anche se ci riguardano da vicino,piuttosto pensiamo
a pesare i contenuti giurisprudenziali per meglio definire ed interpretare l'attività transfrontaliera,nei tempi e nei modi
dove essa si esplica.
Sei un tenace installatore di microchips emozionali,complimenti.
La Stanley il diritto non lo conosce,lo insegna.
La Stanley prima di partecipare o meno,legge, si informa e molto altro.
La Stanley è anche un concessionario di stato,è titolare di una concessione italiana on-line,
ed è presente in Italia in modalità transfrontaliera con i suoi CTD; ad oggi nessuno si è permesso
di revocarle la concessione on-line.
La Stanley in passato si è già schierata contro CTD appartenenti ad altre reti,
ricordiamo furenti battaglie in diversi tribunali,tra tutte quella del 13 settembre 2013
a Lussemburgo.Sentenza Biasci.Gli ex CTD Goldbet dovrebbero ricordare.
- scommettitore siracusano
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Re: Giochi, Mirabelli (Pd): “Avanti con riforma di riordino complessivo del settore. Vera sfida è lotta all’illegalità”
Messaggioda scommettitore siracusano » 10/02/2016 - 12:21
Tu che mestiere fai?.....Da dove provengono le tue nozioni di diritto e di neuroscienze?
Da quanto hai scritto finora, come ha detto Mandrake, sei solo PENOSO!!!!
Re: Giochi, Mirabelli (Pd): “Avanti con riforma di riordino complessivo del settore. Vera sfida è lotta all’illegalità”
Messaggioda Curioso » 10/02/2016 - 12:46
45 Per costante giurisprudenza, devono considerarsi restrizioni alla libertà di stabilimento e/o alla libera prestazione di servizi tutte le misure che vietino, ostacolino o rendano meno interessante l’esercizio delle libertà garantite dagli articoli 49 TFUE e 56 TFUE (v., in particolare, sentenza Duomo Gpa e a., da C‑357/10 a C‑359/10, EU:C:2012:283, punti 35 e 36 nonché la giurisprudenza ivi citata).
46 Quindi, una normativa di uno Stato membro, come quella controversa nel procedimento principale, la quale subordini l’esercizio di un’attività economica all’ottenimento di una concessione e preveda varie ipotesi di decadenza della concessione stessa costituisce un ostacolo alle libertà così garantite dagli articoli 49 TFUE e 56 TFUE (v. sentenza Costa e Cifone, EU:C:2012:80, punto 70).
47 Occorre tuttavia valutare se una simile restrizione possa essere ammessa a titolo di misure derogatorie, per ragioni di ordine pubblico, di pubblica sicurezza e di sanità pubblica, espressamente previste dagli articoli 51 TFUE e 52 TFUE, applicabili anche in materia di libera prestazione di servizi ai sensi dell’articolo 62 TFUE, o se essa possa essere giustificata, conformemente alla giurisprudenza della Corte, da motivi imperativi di interesse generale (sentenza Digibet e Albers, C‑156/13, EU:C:2014:1756, punto 22 e la giurisprudenza ivi citata).
48 Infatti, secondo una giurisprudenza costante, le restrizioni alle attività dei giochi d’azzardo possono essere giustificate da motivi imperativi di interesse generale, quali la tutela dei consumatori nonché la prevenzione delle frodi e dell’incitamento dei cittadini a spese eccessive legate al gioco (sentenza Digibet e Albers, EU:C:2014:1756, punto 23 e la giurisprudenza ivi citata).
49 Oltre a ciò, per quanto riguarda la normativa italiana in materia di giochi d’azzardo, la Corte ha dichiarato che l’obiettivo attinente alla lotta contro la criminalità collegata a tali giochi è idoneo a giustificare le restrizioni alle libertà fondamentali derivanti da tale normativa (v. sentenza Biasci e a., C‑660/11 e C‑8/12, EU:C:2013:550, punto 23).
E, per chi è meno esperto di diritto, significa che l'attuale sistema concessorio italiano è legittimo. Problema diverso se si viene discriminati dai bandi. O qualcuno mi vuole trovare un passaggio in cui il sistema concessorio italiano viene dichiarato illegittimo? ..... Lo trovi, e dopo ne riparliamo!!!
Re: Giochi, Mirabelli (Pd): “Avanti con riforma di riordino complessivo del settore. Vera sfida è lotta all’illegalità”
Messaggioda nino1711 » 10/02/2016 - 14:35
mandrake76 ha scritto:Mi sono informato.
No, non sono più Stanley da molti anni, ed è un peccato perché si tratta comunque di persone in gamba.
Riguardo a te curioso, no....non credo che sbagli perché Stanley nel sistema, con tutti i suoi CTD, significa anche "fine della rete parallela".
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Non posso pensare che anche un solo CTD Stanley, venga lasciato indietro.
Questo è certo, come il sorgere del sole.
E tu curioso, da che parte vorrai stare?
Uno puo capire che il momento e' delicato e, il gioco "STRATEGIA" deve essere quella di confondere un po tutto e tutti, pero' se non erro, qualche giorno fa' , un comunicato diceva che la STANLEY partecipava solo con i suoi migliori CTD !!!!!!!!!!!
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