Zakarin vince sulle Alpi, Froome ancora padrone

Zakarin vince sulle Alpi, ma Froome dietro è implacabile e guadagna ancora su Quintana e Aru. Ancora positivo Yates. Domani cronoscalata

Il’nur Zakarin vince sulle Alpi. Il russo della Katusha è protagonista nell’ultima salita di giornata, verso Emosson, dove stacca Pantano e Majka e si impone in una delle giornate di montagna più temute dai corridori in questa edizione del Tour. Seconda vittoria stagionale per lui dopo la sesta tappa della Parigi Nizza e prima in assoluto nella Grande Boucle.

Ottimo ancora il secondo posto di Pantano e subito dietro Majka che sigilla la maglia a pois. Il gruppo ha lasciato andare la fuga iniziale in una sorta di replica della tappa di domenica, arrivando a oltre sei minuti sul traguardo.

Subito dietro, il copione è il solito e non è particolarmente divertente. Questo Tour è dominato da Froome e dalla Sky. Che sono troppo superiori, individualmente e di squadra. Ed è mancata una vera forza alternativa. Non la Movistar, con Quintana che nelle gambe non ha le risorse per essere protagonista. Non l’Astana, dove idee e strategia sono corretti ma non c’è in Aru un uomo maturo per essere protagonista. Il sardo ci prova nel finale, ma né lui né Quintana al momento possono reggere il confronto con Froome. E anzi il colombiano perde terreno anche da Yates, che conferma maglia bianca e ambizioni di podio.

A Froome è bastata nel finale un’accelerata delle sue per recuperare su Porte e lasciarsi indietro tutti. Si lascia trascinare da uno strepitoso Poels e poi diventa protagonista. Guadagna altri 17” su Aru e 28” su Quintana. Il Tour è suo e la cronoscalata di domani sembra il sigillo ideale per la sua terza vittoria in carriera.

Altra notizia del giorno è il ritiro di Mark Cavendish. Il vincitore di quattro tappe in questa edizione del Tour si è detto dispiaciuto, ma abbandona la corsa in previsione dei Giochi di Rio.

Zakarin vince sulle Alpi: la Cronaca

E’ un’altra giornata nella quale solo l’Astana prova ad attaccare la Sky. L’unica ad avere una strategia. Prima manda in fuga da lontano Kangert. Quindi è Vincenzo Nibali all’attacco dell’ultima salita a fare l’andatura. La squadra della maglia gialla perde un paio di pezzi, uno di rilievo come Thomas, ma non si piega.

Intanto davanti sembra riproporsi il duello di domenica tra Pantano e la maglia a pois Majka. La differenza è che si intromette il russo Zakarin della Katusha, che attacca decisamente a 7 km dal traguardo. Dietro ci sono Rosa e Aru che cercano ancora di impensierire Froome.

Si inserisce finalmente anche la Movistar, con Valverde che prova l’azione personale. Ma la Sky gli va dietro senza problemi con Poels. Si inserisce anche Daniel Martin della Etixx, ma la scrematura coinvolge tutti tranne gli uomini di Froome. Davanti Zakarin vince sulle Alpi.

Ultimi 2 km nei quali parte prima Porte e poi Aru. Ma non sono veri attacchi. Sprinta Froome e Quintana lo insegue fino a dove può. La maglia gialla rilancia andando a riprendere Porte ed è la spallata che probabilmente decide il Tour.