I protagonisti del Super Bowl LI

Houston sarà teatro del Super Bowl LI, conteso tra Atlanta Falcons e New England Patriots. Ecco chi potrà vincerlo.

Super Bowl LI Patriots Falcons – La quarta festa Americana, dopo il Ringraziamento, il Natale e il 4 di luglio, è pronta per essere celebrata. Il 5 febbraio, Atlanta Falcons e New England Patriots si sfideranno per il Super Bowl LI, nella cornice dell’NRG Stadium di Houston, Texas. Due squadre opposte ma per certi versi legate fra loro, un concerto della più unica delle pop star, e soprattutto un evento capace di fermare l’intera nazione. Ecco cosa ci offre la partita più attesa della stagione.

 

 

New England Patriots

I Patriots disputeranno il nono Super Bowl nella loro storia, diventando la franchigia con più presenze in assoluto in questa partita. Sette di questi sono stati giocati sotto l’egida di Bill Belichick, una delle menti geniali che questo sport ci ha regalato, e che dimostra nuovamente come i Patriots non hanno intenzione di fermarsi qui. La quinta vittoria del Lombardi Trophy, porterebbe New England alla pari di Dallas e San Francisco, e ad una lunghezza da Pittsburgh, a quota 6. La forza di questi Patriots sta proprio nella continuità e nell’organizzazione societaria, perché tra tutti i numeri e statistiche possibili, quella che stupisce più di tutte è che la rosa dei Patriots che giocherà contro Atlanta, è “dimezzata” rispetto a quella che vinse il Super Bowl di 2 anni fa contro Seattle; il 50% di quei giocatori oggi indossa colori di altre squadre. Se qualsiasi altra franchigia, con un cambiamento così netto di elementi, non avrebbe neanche raggiunto i playoff, la gestione Belichick è riuscita invece a riconfermarsi come tra le migliori del 2016. L’abilità di firmare i giocatori giusti al momento giusto (Bennett) rigenerare talenti sprecati (Hogan, Mingo, Van Noy, McClellin) unite al nucleo centrale di giocatori di fiducia, guidati ovviamente da Tom Brady, Julian Edelman, Malcolm Butler, Dont’a Hightower e Devin McCourty, rendono i Patriots una squadra quasi imbattibile, nonché una delle dinastie più vincenti dello sport nordamericano.

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Brady & Belichick. Pilastri della dinastia Patriots.

Punti di forza e punti deboli

New England è arrivata fino a qui, senza Rob Gronkowski, uno dei giocatori più dominanti degli ultimi anni,  e questo è ulteriore motivo di credere come l’attacco di Brady si sia rinnovato e migliorato ulteriormente senza la sua arma prediletta. Una serie di ricevitori atipici, come Hogan, Edelman e Mitchell, che non danno punti di riferimento, e una triade di running backs capace di affrontare qualsiasi situazione, fanno il definitivo salto di qualità quando a chiamare gli schemi c’è Tom Brady; il 39enne, futuro hall of famer, è reduce da una delle migliori stagioni in carriera, statistiche a parte. I Patriots sono una delle poche squadre in NFL che cambiano il loro playbook in base all’avversario da affrontare. Questo significa che gli schemi utilizzati contro Pittbsurgh NON saranno i medesimi che i difensori di Atlanta vedranno domenica. In parole povere? Fermare l’offense di New England è praticamente impossibile. La falla di un sistema perfetto però, si chiama offensive line; è l’unico reparto dove i Patriots dimostrano di soffrire più del dovuto; sia Texans che Steelers sono riusciti a mettere le mani su Brady in più di un’occasione. Il fiore all’occhiello della squadra tuttavia, è rappresentato dalla difesa; l’unità coordinata da Matt Patricia è la migliore, numeri alla mano e non, della Lega, potendo contare su una ferrea organizzazione e una serie di adattamenti vincenti durante il corso della stagione. Fece discutere la cessione di Collins a Cleveland, ma il suo sostituto Roberts non lo sta facendo rimpiangere; le secondarie sono state in grado di annullare un certo Antonio Brown nella sfida contro Pittsburgh, e lo stesso trattamento “speciale” sarà riservato a Julio Jones. L’unico attacco in grado di impensierire questa difesa è il migliore che si può trovare sulla piazza. E secondo voi chi lo possiede?

Atlanta Falcons

Discorso opposto va fatto per i Falcons; un Super Bowl disputato, nel 1998 e ovviamente perso. Una squadra che sembra capitata per puro caso a giocarsi la partita più importante di questo sport, ma che non è affatto così. L’attacco più esplosivo e forte della lega è il motivo principale per il quale Atlanta è arrivata fino in fondo. La definitiva consacrazione di Matt Ryan come elite quarterback, la riconferma di Julio Jones come il migliore ricevitore del momento, e una serie di comprimari preziosi che offrono valide alternative in qualsiasi momento, sono i pezzi del puzzle che Dan Quinn ha messo insieme durante la stagione. 540 punti segnati, quasi 100 in più dei Saints (miglior attacco per yards ottenute) e un talento in grado di spezzare qualsiasi retroguardia. Tutto gira però intorno alla maturazione di Ryan; sempre troppo spesso criticato, “Matty Ice” che la città di Boston la conosce molto bene, avendo giocato a Boston College quattro anni (2004-2007 compresi), si è preso il suo momento di gloria, contendendo a Brady il titolo di MVP per la stagione appena trascorsa. I numeri non mentono; 38 touchdowns lanciati per quasi 5000 yards e un salto di qualità che cercava da tutta la carriera.

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Matt Ryan ai tempi di Boston College.

Punti di forza e punti deboli

Come detto, la specialità della casa è l’attacco, unico in grado di poter impensierire la difesa di New England; l’uomo da seguire, oltre a Ryan, è Jones, che in questo tipo di partite è solito esaltarsi. Ma è importante menzionare anche gli altri elementi che hanno contribuito al successo Falcons. Mohamed Sanu e Taylor Gabriel sono i gregari di Jones, reperibili in qualsiasi momento e capaci di giocate importanti, come contro i Packers di Rodgers. Devonta Freeman, running back esplosivo che offre garanzia nelle corse, che si alternerà a Tevin Coleman, reduce da una stagione molto proficua. E poi c’è l’unità che protegge Ryan, l’offensive line: l’azzeccata firma di Alex Mack, centro ex Browns, che si è preso la leadership della linea, i tackle di sinistra e destra, Matthews e Schroeder, che hanno innalzato il loro gioco, e che sono stati fondamentali per la protezione di Ryan durante tutta l’annata trascorsa. Il reparto invece che dovrà fronteggiare Brady & co. ha offerto notevoli miglioramenti, specie nell’ultima parte di stagione, ma non è ancora considerabile “top”. La difesa giovane dei Falcons, guidata da Keanu Neal e Deion Jones, dovrà dare tutto il possibile per contrastare l’esperto attacco dei Patriots; questo presenterà notevoli difficoltà, partendo dal presupposto che tutto l’organico di Atlanta non si è mai trovato a giocare con questa pressione sulle spalle.

Le chiavi della partita

Miglior attacco contro miglior difesa, può significare perfetto equilibrio, oppure, come più possibile, far emergere i singoli. Una giocata, un momento, un’occasione; nel Super Bowl tutti daranno il massimo, e un evento di questo tipo può rappresentare una svolta. Sarà Butler vs Jones quando attaccherà Atlanta ed Edelman vs Alford, quando la palla ce l’avranno i Patriots. Attenzione però anche al front seven di Atlanta contro la linea di New England; Vic Beasley, numero 44, sarà osservato speciale, e le giocate di Deion Jones e Keanu Neal possono e devono fare la differenza. Da non sottovalutare l’esperienza; Belichick e Brady sanno come gestire partite di questo genere, i Falcons no. La pressione può far perdere le partite, anche in questi casi. Ed infine, i kickers, quasi dimenticati. Un calcio sbagliato/realizzato all’ultimo secondo, può fare enorme differenza. Sarà l’ennesima sfida nella sfida, tra Gostkowski (Patriots) e Bryant (Falcons).

Le quote – New England favorita a 1.59 contro i 2.15 di Atlanta, su Paddy Power.