Raffaella Masciadri scrive per noi: le 600 in A1? Vi racconto le più importanti

Il capitano della Nazionale domenica ha giocato la sua partita numero 600. Le abbiamo chiesto di raccontarci sei delle gare più significative di una carriera infinita.

Raffaella Masciadri domenica ha giocato la sua partita numero 600. Le abbiamo chiesto di raccontare per Infobetting.com sei delle gare più significative di una carriera infinita.

La prima: domenica 17 novembre 1996, Pool Comense-Priolo (74-57).
Non nascondo che faccio fatica a ricordarmi le emozioni di quel giorno, sono passati 20 anni (…). Però mi ricordo la trepidazione e l’attesa per quella prima comparsa al fianco di coloro che reputavo i miei idoli: un sogno che si realizzava!

L’ultima: domenica 8 gennaio 2017, Schio-Umbertide.
Per un attimo questa 600esima partita mi ha fatto capire dove nasce tutto l’amore per questo sport.

Domenica ho avuto la fortuna di giocare una partita cosi importante per me attorniata dall’affetto di un intero palazzetto che mi ha fatto rivivere le più belle emozioni che ho vissuto in tutti questi anni di carriera.

E’ stata veramente una sensazione stupenda e per questo ringrazio il Presidente Cestaro e tutto il pubblico presente. Oltre a tutti coloro che via messaggio, con una telefonata, un video o semplicemente con un pensiero mi sono stati vicini!

La migliore: gara 5 di Finale Scudetto Schio-Priolo nel 2006 (il secondo a Schio).
Mi portavo ancora dentro la felicità di aver portato a Schio il primo scudetto l’anno prima, e quando in gara4 Priolo mise a repentaglio la nostra vittoria, mi presentai in gara5 con una carica che ricordo ancora come fosse ieri! Quella partita finì con il nostro secondo tricolore consecutivo e con il mio titolo di Mvp delle Finali, grazie ai 35 punti messi a referto.

La più emozionante: il mio primo Scudetto vinto con la Pool Comense.
Ancora non sapevo cosa voleva dire vincere e quali emozioni si sarebbero provate. Quindi i gironi dell’attesa sono stati i più belli anche se i più lunghi: sognando il momento della vittoria tanto agognata. E quando è accaduto veramente è stata un’esplosione di gioia dentro di me come non avevo provato in vita mia!

La peggiore: gara5 di finale scudetto persa a Como contro il Cras Taranto.
Quella serie era stata stranissima fin da gara2, quando Taranto vinse con 20 punti di scarto a Como rispondendo al nostro +30 esterno di gara1.

Perdemmo poi gara 4 a pochi secondi dalla fine. Tornate a Como eravamo decise e determinate a conquistare lo scudetto ma purtroppo siamo state beffate in casa nei minuti finali.

E posso assicurare che perdere uno scudetto in casa e vedere festeggiare le avversarie in casa propria è davvero la cosa peggiore che possa capitare!

La più strana: semifinale scudetto Pool Comense-Priolo, gara 3 nel 2002.
Giocare nella Comense voleva dire partire sempre da favorite. Quindi arrivare a giocare una partita da dentro-fuori nella sola semifinale scudetto aveva già dell’incredibile”. Mancano 4 secondi alla fine della partita e siamo sotto di 1 punto.

Per molti partita ormai persa e tragedia all’orizzonte… ma fortunatamente non andò cosi: palla a 2, salta Paparazzo che la passa a Zara che mi fa un lancio lungo. Io corro verso il canestro, afferro la palla, faccio due palleggi di cui uno sulla mia gamba.

La palla sta per carambolare fuori dal campo ma riesco a riprenderla e sulla sirena a segnare da sotto! In pochi secondi mi trovo sommersa dalle mie compagne di squadra e poi da mio papà Luigi, che stava per lasciarci la pelle! Infatti ancora adesso soffre le partite di cartello e le guarda da casa.