Premier League, da zero a dieci, Giroud e il gol più bello, bocciato Guardiola

Il primo "da zero a dieci" del 2017! Possibili gol dell'anno a Londra, mentre a Liverpool un allenatore spagnolo si interroga sulle sue possibilità. Il meglio e il peggio della Premier League!

10 – Il tacco di Giroud – E’ bastato il primo giorno del 2017 a Olivier Giroud, che ha già segnato uno dei gol più belli dell’anno. Simile a quello di Mkhitaryan ma forse tecnicamente più difficile. Da vedere e rivedere, la magia di Giroud!

9 – La tripletta di Gray – La striscia positiva di vittorie in casa del Burnley viene coronata da una grande tripletta di Andre Gray, che permette ai Clarets di vincere lo scontro diretto contro il Sunderland per la salvezza. In casa il Burnley è una sentenza; 22 punti su 23 sono stati ottenuti sul terreno di Turf Moor, e solamente 1 il punto invece ottenuto in trasferta.

8 – Vive la France! – La riscossa del Man United parla francese. Martial & Pogba tolgono da una situazione assai complicata lo United, che stava clamorosamente concedendo in casa contro il modesto Middlesbrough, in vantaggio con Leadbitter. Nei minuti finali però il carattere dei due “galletti” è venuto fuori, e la rimonta, nonché vittoria, è arrivata.

7 – E sono 13! – Come l’Arsenal degli imbattibili, è stata questione di ora la tredicesima vittoria di fila del Chelsea di Conte. Qualche brivido in più portato dallo Stoke City, che ha saputo rimontare per due volte le reti di Cahill e Willian, ma alla fine il risultato fondamentale è arrivato. E la storia insegna che solo una volta la prima in classifica al 31 dicembre non ha poi vinto il campionato…

6 – A volte ritornano – Vi ricordate Robson-Kanu, eroe del Galles agli Europei? Bene, perché nella vittoria esterna del WBA è stato lui a far vincere i Baggies. Quasi scomparso dopo lo stupendo europeo dei Dragoni, usato col contagocce da Pulis (allenatore gallese, tra l’altro) l’attaccante ha segnato il suo primo gol in questa Premier, che si è rivelato pesantissimo.

5 – Southampton smarrito – Perdere in casa contro una squadra come il WBA sarebbe pura fantascienza se ci trovassimo nella Premier League 2014/15, o anche prima. Il Southampton del 2017 invece queste partite le perde eccome, che fungono quasi da emblema per questa stagione, fatta di alti e bassi per i Saints. Puel ha fatto benino ma non bene, e la mediocrità è il livello a cui sono abituati ora i Saints.

4 – L’imbarcata del Watford – Ok che Harry Kane è fortissimo, ma anche gli Hornets si sono impegnati (in negativo) per subire quattro gol dal Tottenham. Una difesa assente, frutto forse di un cenone troppo abbondante, e il risultato è che il mediocre Gomes ha raccolto svariate volte il pallone dal fondo della rete. Al 60’ c’erano già evidenti buchi tra gli spalti dello stadio. Pessimo inizio dell’anno.

3 – Anno nuovo… – Vita vecchia. Anche il Bournemouth passeggia al Liberty Stadium di Swansea, dove i gallesi incassano l’ennesima sconfitta. Ormai non fa più notizia; i tre punti per gli ospiti sono quasi un automatismo: e a maggior ragione che ora Llorente si è fatto male, la salita è ancor più ripida. La ciliegina sulla torta è la difesa; 44 reti subite in 19 partite.

2 – David Luiz – E’ passata inosservata la tremenda prestazione di David Luiz nel successo del Chelsea. Squadra che vince non si cambia sì, ma gli strafalcioni rimangono gli stessi. Il difensore brasiliano è parso un po’ troppo generoso nei confronti degli avanti dello Stoke, come si vede chiaramente dalla libertà concessa a Peter Crouch, non proprio l’uomo più veloce del pianeta.

1 – La scampagnata di Marshall – L’autogol del portiere scozzese condanna l’Hull, che a fine partita si strappa i capelli per non aver battuto l’Everton. E pensare che senza l’uscita scellerata su Mbokani, che ha causato una strana carambola, conclusasi con l’autorete del portiere, l’Hull avrebbe pure meritato di vincere. Quando torna il titolare Allan McGregor?

0 – Non ci siamo Pep – Dieci punti e tanti tanti problemi. La vetta ormai è lontana, e perfino lo United ha recuperato i rivali in classifica (solo -3). La filosofia di Guardiola stenta a decollare, e dopo i primi mesi di successi ora arriva la normalità, nella parte azzurra di Manchester. Il KO di Liverpool è solo l’ennesimo scivolone contro una grande, e ciò significa unicamente che; il City non è pronto.