L’Alma fa sognare Trieste: “Sunshine” Pecile ci svela i segreti della capolista

Il leader dei biancorossi ci racconta pregi e difetti di una squadra che sta facendo innamorare un'intera città dopo i successi su Verona e Fortitudo.

Pallacanestro Trieste capolista Pecile ci racconta gli eroi biancorossi.

Poche storie, la squadra del momento in Serie A2 è senza ombra di dubbio la Pallacanestro Trieste, capace di battere in sequenza Verona e Fortitudo e ora capolista del suo girone.

Una passione mai morta quella del capoluogo giuliano verso la pallacanestro ma quello che sta facendo in questa stagione la squadra di Dalmasson ha qualcosa di magico.

Abbiamo chiesto al leader dei biancorossi, Andrea Pecile, di raccontarci i protagonisti di una stagione fantastica. Ecco i suoi ritratti. Basket ma non solo. E su Trieste anche grazie a “Sunshine” (www.sunshinestoreonline.com) è tornato a splendere il sole.

2, Jordan Parks: l’All Around per eccellenza. In campo può ricoprire tutti i ruoli, specie in difesa dove con la sua grinta e il suo atletismo fa venire il mal di testa a chiunque. Compagni compresi, perchè quando incomincia a parlare non si ferma più, e adesso che ha imparato anche un po’ di dialetto “xe casin per tutti”…

Pallacanestro Trieste capolista Pecile ci racconta gli eroi biancorossi.

3, Stefano Bossi: il re delle triple dal palleggio, delle foto photoshoppate, delle mosche, del tennis e degli elicotteri. “Original triestin patoco”. Una leggenda narra che si sia allenato una volta con una polo rossa avendo dimenticato la divisa a casa, non si sa se per scelta o per scommessa; lo aspettiamo a braccia aperte in camicia a maniche corte alla prima occasione…

4, Andrea Coronica: il capitano. Triestino, bello, fisicato, animo da gladiatore, il modello ideale per il brand Sunshine (date un’occhiata a www.sunshinestoreonline.com/shop), il sopracciglio più sensuale del girone Est della LNP, il fidanzato che ogni mamma vorrebbe per la propria figlia, adesso però non chiediamogli anche di tirare a canestro…

5, Javonte Green: Mr.Green, War Machine, l’atleta più straordinario che mi sia mai capitato di incontrare, se non è in squadra con me in allenamento mi invento una scusa per stare in panca. Durante i break per l’acqua sfida Jordan e almeno tre leggi della fisica provando schiacciate pazzesche mentre tutti noi cerchiamo di registrarli con i cellulari. Sorriso che contagia, “tanta tanta roba”.

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8, Massimiliano Ferraro: uno dei nostri tanti giovani prodotti dalle giovanili del basket triestino. Prima che Isaiah Thomas si scatenasse negli ultimi quarti in NBA è stato il vero Re degli ultimi 3 minuti di partita, contribuendo ad una preziosissima vittoria in quel di Recanati con 8 punti in 3 minuti. Nei 37 minuti precedenti però resta ancora tutto da scoprire…

11, Lorenzo Baldasso: torinese purosangue granata, specialista delle triple spedite in fondo alla retina con una facilità degna di quelli di San Francisco, soffre moltissimo Viale Dei Giardini e Parco Della Vittoria quando giochiamo a Monopoli durante le trasferte, credo sia a 1 vittoria su una cinquantina di presenze complessive.

14, Enrico Gobbato: fratello gemello di Gianmarco, per i primi mesi della scorsa stagione Eugenio Dalmasson li convocava in alternanza ad allenamento e nessuno si è mai accorto che fossero due persone diverse. Noi il trucco alla fine l’abbiamo scoperto, ma la stessa cosa non la possono dire l’ispettore per la patente, la professoressa di filosofia, Eugenio stesso e almeno cinque “mule”…

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15, Alessandro Simioni: direttamente da Cittadella “Il Cholo”, altro giovane di belle speranze pronto a dar tutto alla causa biancorossa. Il preferito del prof. Paoli per struttura fisica e stazza, Custode delle Chavi e dei Luoghi al Palatrieste, rimane recordman per il miglior “minor tempo” tra la fine dell’allenamento e l’accensione del cellulare.

17, Roberto Prandin: primo ogni epoca in Europa per rimbalzi sotto la cintura ed impossibili canestri serpenteschi tra gli avversari, la Bissia che Strissia, ha quattro grandi passioni: le 4 stazioni del Monopoli, per cui sarebbe disposto ad ogni mezzo, lecito ed illecito, pur di possederle ad ogni partita.

20, Matteo Da Ros: detto dal nostro saggio Pit “el Bodiroga de Valmaura”, tra libri impegnati, spettacoli teatrali, film, tutte le serie tv in lingua originale e non, i manicaretti che cucina, le caramelle e gli acquisti di scarpe e quant’altro su internet, riesce pure a trovare il tempo per allenarsi e giocare, eccome, tra l’altro. A mio avviso uno dei papabili MVP italiani, viste le prestazioni di squadra e il suo acume tattico…

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55, Alessandro Cittadini: il vecchiotto della squadra. Ho fatto di tutto per farlo firmare per poter dire di avere uno più anziano di me in campo… Cuore, atteggiamento, esempio vero di come ci si guadagna la pagnotta in campo e fuori. Un incredibile 1 su 1 al Monopoli in meno di venti minuti effettivi di gioco che grida vendetta già dalla prossima trasferta, “mulon vero”…