NFL, le verità del 2016 (e quel che vedremo nel 2017)

Dieci insegnamenti che ci ha portato la stagione appena conclusa, che però avranno ripercussioni anche nel 2017. Ecco perchè la NFL è un campionato tutto da seguire.

NFL 2017 – Il 2016 è giunto al termine, così come la stagione regolare della NFL 2016. Ma prima di addentrarci nel mondo dei playoffs, ecco dieci verità (o fatti se preferite) che ci ha mostrato il 2016 ma che dovremmo tener ben presente anche per l’anno che verrà.

L’offensive line (in particolare quella dei Cowboys) – Sempre più fondamentale il reparto composto da cinque uomini spesso e volentieri più alti di 190 cm e pesanti più di 120 kg. Chiedetelo ai Cowboys, che hanno dominato anche e soprattutto grazie a Tyron Smith, Ronald Leary, Travis Frederick, Zack Martin e Doug Free. I cinque giocatori incaricati di proteggere Dak Prescott e aprire varchi per Ezekiel Elliott sono stati la vera chiave della stagione vincente di Dallas, rendendo evidente come un reparto ben composto può anche vincere le partite da solo, o per lo meno mettere i giocatori offensivi in condizione di giocare senza problemi di sorta. Una offensive line forte è la chiave per qualsiasi squadra che ha l’interesse di vincere il Super Bowl.

Il futuro di Tony Romo – Con Dak Prescott venuto fuori dal nulla, a Dallas c’è un escluso illustre: Tony Romo, quarterback che va verso le 37 primavere, non ha intenzione nè di smettere, nè tantomeno di fare la riserva. Per questo motivo, è molto probabile che nel 2017 lo vedremo lanciare con una divisa diversa; Denver, Arizona, Chicago e Jacksonville. Queste le possibili destinazioni del quarterback di Eastern Illinois.

L’era di B&B – Altro grande anno da mettere negli archivi di Foxborough. I New England Patriots sono ancora una volta favoriti per la vittoria finale, e il sodalizio eterno tra Tom Brady e Bill Belichick è tutt’altro che concluso. Il 2017 sarà occasione per i Patriots per infilarsi al dito il quinto anello di campioni del mondo, per una delle dinastie più vincenti della storia dello sport americano.

Il destino di Blake Bortles – Dopo un 2016 fatto di molti bassi e pochi alti, per Blake Bortles l’anno nuovo sarà un esame vero e proprio per la sua permanenza in NFL. A Jacksonville di perdere la maggior parte delle partite non va più tanto bene, e il primo ad essere stato eliminato è Gus Bradley, allenatore rimpiazzato da Doug Marrone. Qualsiasi sia la scelta per il prossimo anno, in caso di nuovo record negativo potremmo vedere Bortles fare le valigie e dirigersi verso altri lidi, sebbene i numeri di quest’anno non siano poi così incoraggianti. La statistica peggiore è quella che vede il prodotto di Central Florida, lanciare più pick six (intercetti ritornati in end zone) che vittorie in carriera.

Il nuovo volto di Oakland – Se quest’anno è la grande sorpresa della NFL, nel 2017 Oakland sarà una delle squadre da battere. Ormai la compagine guidata da Derek Carr è a tutti gli effetti una squadra di football forte. I playoffs di gennaio saranno solo un antipasto di quello che potrebbe essere il vero potenziale dei Raiders per il 2017. Dopo anni di delusione finalmente dalle parti di Oakland si è tornati a giocare a football, come ai vecchi tempi del mitico John Madden.

La classe dei running backs – Il futuro brilla per un ruolo molto delicato come quello del running back; carriere molto brevi, infortuni frequenti e elevate responsabilità, per chi sceglie questo ruolo fondamentale nel football moderno. Melvin Gordon, Jordan Howard, Ezekiel Elliott, Jay Ajayi. Solo alcuni dei nomi che sono esplosi nel 2016, e che si dovranno riconfermare nel 2017, senza contare i vari Bell, Blount, Murray autori di grandissime stagioni da protagonisti.

Cercasi Head Coach – A fine anno è comune nella NFL vedere qualche testa saltare, per differenti motivi. Il 2016 però si chiude con qualche licenziamento illustre, come Jeff Fisher dei Rams (licenziato dopo aver firmato il rinnovo) e Chip Kelly (dopo il fallimento a San Francisco). Ma sono anche altre le poltrone che scricchiolano; Ron Rivera e Gary Kubiak, allenatori di Carolina e Denver, ora rischiano il posto per aver mancato l’accesso ai playoffs, e anche Sean Payton di New Orleans, nonostante guidi il miglior attacco della NFL, è stato messo tra i papabili che possono perdere il posto. Senza contare gli esoneri scontati, come Gus Bradley e Rex Ryan. Insomma, le panchine gireranno anche nel 2017.

Il punter è un ruolo come gli altri – Spesso e volentieri il ruolo del punter è stato ampiamente criticato per essere il ruolo meno importante in una squadra di football (il kicker almeno mette punti sulla lavagna no?) ma il 2016 è stato un anno dove diversi punters hanno avuto la loro riscossa; Pat McAfee, Johnny Hekker e Sam Koch sono in grado di essere fattori decisivi per la loro squadra quando si tratta di calciare la palla. Dai punt imprendibili di Koch ai trick plays di Hekker (che in carriera ha lanciato per 99 yards e 1 touchdown), il ruolo del punter non è più banale come sembra. Segnatevelo.

L’AFC West è una cosa seria – Per distacco la miglior division nel 2016. Quattro squadre, con i seguenti record: Kansas City Chiefs (12-4), Oakland Raiders (12-4), Denver Broncos (9-7) e San Diego Chargers (5-11). Una competizione assoluta che ha tolto solo i Chargers dalla corsa alla division per evidente inferiorità rispetto alle altre, che hanno veramente innalzato il loro livello di gioco. Se pure i campioni uscenti di Denver sono usciti con le ossa rotte negli scontri divisionali, vuol dire che qui non si scherza per niente. Il 2017 sarà un banco di prova ancora più arduo.

La sfortuna dei Chargers – Per distacco la squadra più sfortuna dell’anno. In ordine hanno perso per infortunio: Keenan Allen, Jason Verrett, Danny Woodhead, Denzel Perryman, Manti Te’o e Melvin Gordon. Senza contare gli infortuni “minori”. Una vera e propria maledizione che dovrà finire nel 2017, per forza di cose. Il record 5-11 è figlio proprio di questa “strage” in infermeria. Con una squadra completamente sana San Diego potrebbe ambire ad un posto nei playoffs.

Honorable mention – Il football è poco popolare – La seconda parte di stagione 2016 finirà, al peggio, come la seconda più vista di sempre. E non siamo ancora arrivati al Super Bowl…..