Doha, doppietta mondiale di Sagan!

Mondiale Doha 2016 Sagan campione, bissa il successo del 2015 a Richmond vincendo una strepitosa volata nella gara iridata più insolita della storia

Mondiale Doha 2016 Sagan campione, un fenomeno assoluto – Ma che altro si può dire ancora di uno come Peter Sagan? Fino al mondiale dello scorso anno era l’eterno secondo. Poi, diventato iridato, è iniziato il 2016 e lo slovacco ha iniziato a riscrivere la storia. Gand-WevelgemGiro delle Fiandre, maglia verde e tappe al Tour. La scelta, bizzarra e geniale, di correre in mountain bike le Olimpiadi. Vittoria nel nuovo format del campionato europeo. E poi Doha.

Senza squadra, con la Slovacchia al via con tre corridori. Contro i più forti sprinter del mondo. Dopo essere passato in mezzo al deserto. Dopo essere passato anche a sverniciare le transenne, per passare tra le recinzioni e il nostro Nizzolo, per imporsi in volata. ‘Sono stato fortunato, Nizzolo non si è accorto di me e non ha chiuso lo spazio, altrimenti non sarei passato’ le sue prime parole da bicampione del mondo. Il più forte su tutti i terreni, ma se diventa imbattibile anche in volata stiamo parlando di una categoria di corridore moderno che potrebbe riscrivere la storia del ciclismo. La doppietta iridata non si vedeva dal 2006-2007, quando ci riuscì il nostro Paolo Bettini. E’ un’impresa riuscita solo a quattro corridori nella storia. Ma Van Avermaet, oro olimpico, Cavendish, battuto in volata, tutti sul traguardo sono andati a complimentarsi con lui. Quando un atleta è enormemente superiore, non si può fare altro che sorridere e applaudirlo.

Mondiale Doha 2016 Sagan campione, l’Italia – Come a Rio e come lo scorso anno a Richmond, gli azzurri di Cassani sono coraggiosi e strategicamente perfetti. Nel finale c’è Guarnieri, generoso per tutta la giornata, a trascinare Nizzolo. Che sarà quinto sul traguardo. L’Italia è stata nell’azione decisiva, ha collaborato con il Belgio nello spezzare il gruppo, ha portato quattro uomini nella fuga con uno strepitoso Bennati, ha avuto anche Viviani tra gli uomini a giocarsi la vittoria. Ci sono individualità superiori in questo momento in volata, ma è un gruppo che sta crescendo e darà soddisfazioni.

Mondiale Doha 2016 Sagan campione, il Belgio – Chi esce davvero sconfitto da Doha è il Belgio. Erano stati loro a spaccare la corsa, e chi altri poteva interpretare meglio la gara dei corridori nati nel vento del Nord? La punta doveva essere Tom Boonen, al tramonto della carriera, una sorta di tributo che ha sacrificato il campione olimpico Van Avermaet. Quando è stato chiaro che si sarebbe deciso in volata tutte le carte puntate su Boonen. Che se l’è giocata, è uscito dal lato opposto di Sagan ma non ha potuto niente e non ha potuto festeggiare i 36 anni compiuti ieri con un successo. Terzo. Altro sconfitto Mark Cavendish, che poteva bissare l’alloro del 2011 ed è stato bruciato quando già credeva di avere la maglia iridata.

Mondiale Doha 2016 Sagan campione, la gara  – Inizio con i corridori a fare i conti con condizioni climatiche inedite. La prima parte nel deserto è controvento e si devono limitare i danni. Come in tante tappe di trasferimento c’è una prima fuga che viene lasciata andare in attesa di cambiare direzione. Quando si svolta verso Doha, cambia anche il vento che diventa trasversale. E cambia la gara. E’ il Belgio che inizia a fare la corsa, portando la velocità oltre i 60 orari, generando ventagli che fanno selezione. Qui Fernando Gaviria ha già fatto i conti con la sabbia e il vento e la Colombia perde per ritiro il suo velocista più importante.

Nella fuga decisiva di 27 corridori c’è l’Italia con quattro uomini tra cui Nizzolo e Viviani, ci sono anche Greipel e Kittel ma senza uomini da treno. Gli azzurri collaborano con i belgi nel fare il ritmo a 80 km dal traguardo, ma quando si entra nel circuito finale iniziano le strategie. Nel gruppetto ci sono tutti, ma dopo la traversata del deserto le energie per improvvisare azioni e tentare la sorpresa non ci sono. E’ una lunga partita a scacchi che finisce proprio in extremis. A circa 2 km dal traguardo è l’olandese Tom Leezer che tenta il contropiede ma viene riassorbito. E’ volata ai 300 metri. C’è Boonen, c’è Cavendish, c’è il nostro Nizzolo. Ma c’è soprattutto Peter Sagan, che passa a ridosso delle transenne e vince ancora. Secondo mondiale consecutivo per il vero fenomeno del ciclismo contemporaneo.

Mondiale Doha 2016 Sagan campione, la location – Ma che mondiale insolito è stato? Non tanto per la gara, quanto per l’ambientazione e l’atmosfera. Brullo, grigio, sabbioso come solo il deserto giustamente sa essere. Se l’avete visto vi sarà sembrato come quei cartoni animati degli anni Ottanta nelle scene in movimento, con lo sfondo sempre uguale e ripetuto a ogni frame. O come i primi videogiochi di corse sportivi, con la lingua di asfalto al centro e tutto piatto ai lati. Piatto è la parola giusta. Non diciamo salite. Ma nemmeno un cavalcavia. Potevi staccare l’immagine a 200 km o a 100 km dal traguardo e lo scenario era lo stesso. Con poveri ciclisti cotti dal sole, dal vento, dal calore, senza nemmeno una pianta, un ramo, un cespuglio sotto il quale fermarsi per motivi fisiologici. Senza spettatori ai bordi della strada, nemmeno dentro Doha. Il ciclismo scippato dell’essenza del ciclismo e imbottito di dollari. La direzione è quella, ma che possa piacere a lungo termine è tutto da verificare.