Strategia Benfica: incassare tanto, vincere altrettanto

La squadra di Lisbona da anni ha una capacità con pochi eguali al mondo di vendere giovani talenti continuando a collezionare talenti. L'analisi

Modello sportivo Benfica, incassare tanto e vincere altrettanto – Con la cessione di Gonçalo Guedes al Paris Saint-Germain, ufficializzata la scorsa settimana, il Benfica prosegue senza timori con la propria politica di auto-finanziamento. Un’autentica arte di smantellamento quotidiano, ma remunerativo e programmato, della rosa che, tuttavia, al contrario di quello che si possa pensare, non ha affatto impedito al club di continuare a dominare in patria e di collezionare piazzamenti prestigiosi anche in Europa: 10 titoli nazionali (fate 17, se si considerasse anche la Taça da Liga, alias la seconda Coppa di Lega portoghese, in ordine d’importanza) conquistati negli ultimi 15 anni, oltre a due finali europee (entrambe perse, ma per ragioni che esulano totalmente dalle mere questioni di campo). Del resto, la rete di osservatori di cui si può avvalere il Benfica è tra le più competenti, organizzate e radicate sul territorio dell’intero globo calcistico. Inoltre, come il Porto, anche il club biancorosso di Lisbona dispone di un pressoché incontrastato potere di mercato, all’interno dei confini nazionali. La “longa manus” di queste due potenze su qualsiasi altra società portoghese (escluso, forse, lo Sporting Lisbona), infatti, si è spesso riflessa, negli anni, in un viavai continuo di giovani talenti e potenziali campioni, la cui strada, che partiva dai vivai delle squadre minori del Portogallo, era incanalata sempre e solo verso due direzioni: una finiva ad Oporto, l’altra a Lisbona. Tertium non datur.

Modello sportivo Benfica, i giocatori – Qui sotto è riportato l’elenco di tutte le operazioni che hanno fruttato al Benfica le maggiori plusvalenze, perlomeno per quanto riguarda la storia recente del club.

Tiago: Sporting Braga ? Benfica (2,5 milioni di euro) ? Chelsea (12 milioni);

Miguel: Estrela Amadora ? Benfica (parametro zero) ? Valencia (8 milioni);

Simão: Barcellona ? Benfica (12 milioni) ? Atlético Madrid (20 milioni di euro);

Di María: Rosario Central ? Benfica (8 milioni) ? Real (36 milioni);

Ramires: Cruzeiro ? Benfica (7,5 milioni) ? Chelsea (22 milioni);

David Luiz: Vitória ? Benfica (500mila euro) ? Chelsea (25 milioni);

Fábio Coentrão: Rio Ave ? Benfica (900mila euro) ? Real Madrid (30 milioni);

Witsel: Standard Liegi ? Benfica (13,5 milioni)? Zenit (40 milioni);

Javi García: Real Madrid? Benfica (7 milioni)? Manchester City (poco più di 20 milioni di euro);
Garay: Real Madrid ? Benfica (5,5 milioni) ? Zenit (15 milioni. Anche se solo 6M finirono direttamente nelle casse del club portoghese);

Oblak: Olimpija Ljubljana ? Benfica (1,7 milioni) ? Atlético Madrid (16 milioni);

Lazar Markovi?: Partizan ? Benfica (10 milioni) ? Liverpool (25 milioni di euro);

Enzo Pérez: Estudiantes ? Benfica (2,4 milioni)? Valencia (25 milioni);

Bernardo Silva: cresciuto nelle giovanili delle “Águias” ? Monaco (16 milioni);

Rodrigo: Real Madrid ? Benfica (6 milioni)? Valencia (30 milioni);

André Gomes: Boavista ? Benfica (50mila euro) ? Valencia (15 milioni).

Matic: Chelsea ? Benfica (5 milioni)? Chelsea (25 milioni);

Gaitán: Boca Juniors ? Benfica (8,4 milioni) ? Atlético Madrid (25 milioni);

Renato Sanches: Águias Musgueira ? Benfica (parametro zero) ? Bayern Monaco (35 milioni di euro, più ulteriori ed eventuali 45M di bonus);

Gonçalo Guedes: cresciuto nelle giovanili ? Paris Saint-Germain (30 milioni, più ulteriori 7M di eventuali bonus).

0, le cifre – Stiamo parlando, cioè, di oltre 370 milioni di euro di plusvalenze (che potrebbero addirittura superare quota 400, in caso maturassero i bonus previsti per il passaggio di Renato Sanches in Baviera), racimolate in meno di 10 anni. E senza nemmeno annoverare il valore di mercato già raggiunto dai pezzi pregiati della rosa attuale. Su tutti, spiccano i nomi di Grimaldo, prelevato dalla cantera del Barcellona per 1,5 milioni di euro e già considerato uno dei migliori prospetti, nel ruolo di terzino; Luka Jovi?, strappato dalle giovanili della Stella Rossa, per 2 milioni; Lindelöf, approdato alle “Águias” dal Västerås Sportklubb, per 3,6 milioni di euro; Salvio, acquistato dall’Atlético Madrid, per 11M totali; infine, Rafa Silva, arrivato dallo Sporting Braga (ormai divenuta un’autentica succursale del club che fu di Eusébio) per 15 milioni di euro.

Modello sportivo Benfica, il percorso – Del resto, la capacità “rigenerativa” del club fa ormai parte del proprio DNA. Tutte le plusvalenze create negli anni rappresentano solamente il punto di arrivo di un lungo percorso di valorizzazione della rosa e del proprio settore giovanile che, in quanto a lungimiranza e competenza, ha veramente pochissimi eguali in tutto il mondo. Il Benfica rimane così uno degli esempi più emblematici di come anche una politica finanziaria di tal genere non solo non debba per forza rappresentare un ostacolo all’ottenimento di concreti risultati sportivi, ma, al contrario, possa diventare una vera e propria opportunità di superamento dei propri limiti strutturali. Insomma, un’autentica filosofia esistenziale, prima ancora che una mera politica economica. Una vera e propria università formativa, oltre che una bottega cara: per imparare dai loro insegnamenti, c’è sempre tempo ed è l’unica cosa che offrono gratuitamente. Forse.