Mercedes e Alonso, doppio rimpianto

Mercedes Alonso 2017, Bottas è stato annunciato dopo che le voci di un arrivo dello spagnolo erano aumentate. Una scelta conservativa

Mercedes Alonso 2017, uno scenario possibile – Ma insomma questo Bottas in Mercedes arriva. Era la scelta più immediata, perché Toto Wolff sposta le pedine come nei giochi da tavolo, perché si risolve tutto tra contratti di fornitura di motori. Ma si sussurrava anche di no, perché non è ancora stato annunciato e perché i segreti di Pulcinella in F1 sono quelli che di solito non si concretizzano. Per questo lo scenario di Fernando Alonso che torna lì dove iniziò la sua peregrinazione senza pace era più concreto di quanto si pensi.

Mercedes Alonso 2017, il passato – Vale la pena velocemente rivangare una stagione, il 2007, che ha cambiato il volto della F1 che conosciamo. All’epoca c’era una florida McLaren targata Mercedes e un’ancora solida Ferrari che usciva dall’epopea schumacheriana con il vento in poppa. Quell’anno Alonso, reduce da due mondiali consecutivi, andò alla corte di Ron Dennis che nel frattempo promosse primo pilota un moccioso impertinente che coltivava fin dalla culla. Lewis Hamilton. Ne venne fuori un turbinio di eventi che mandò per aria carriere e scuderie. La spy story che coinvolse, colpevole, la McLaren che da allora vinse il titolo nel 2008 e poi finì sotto zero, la cui estromissione recente di Ron Dennis è la fase finale di un processo iniziato dieci anni fa. Quella di Alonso, che pensava di essere re e si ritrovò a condividere il trono con un compagno di squadra ingombrante, andò in frantumi in Brasile. Quando all’ultima gara decise di farsi Senna contro Prost, di mandare a soqquadro la prima curva per danneggiare Hamilton e consegnare il più insperato dei titoli a Raikkonen e Ferrari (l’ultimo piloti conquistato da Maranello). Di seguito lo spagnolo tolse le tende e prese a girovagare tra Renault, Ferrari e ancora McLaren con poche fortune e tanti team radio indigesti. Hamilton iniziò il suo cammino verso tre titoli, cogliendo il momento giusto per saltare dalla macchina grigia perdente alla macchina argentata vincente.

Mercedes Alonso 2017, il presente – Solo che Hamilton ha accumulato potere, perché le bizze da rockstar le ha sempre avute. E in Mercedes comandano Wolff e Niki Lauda sul campo, gente con mentalità teutonica da quando si alza a quando va a dormire la sera. La vittoria del mondiale di Rosberg ha rimesso tutto nella prospettiva più gradita alla scuderia, quella della forza di squadra e monoposto che prescindono da chi vince al traguardo. Sì, ma ora che il tedesco è sul divano a guardare il titolo in bacheca che succede? Che se a Hamilton si affianca Bottas, e se le nuove regole non cambiano i rapporti di forza, si concentrano vittorie e prestigio nelle mani di uno con il quale i rapporti non sono idilliaci. Accuse di motori flambè per favorire il compagno di squadra, team radio piccati per spingerlo ad accelerare nell’ultima gara, sospetti reciproci. Tecnicamente la Mercedes accetta di consegnarsi, almeno per una stagione, al pilota che l’ha accusata di fargli perdere il mondiale 2016.

Mercedes Alonso 2017, il futuro – Mettete Alonso, solo idealmente, sopra la Mercedes. E cosa avrete? Intanto che non si rompono le uova nel paniere alla Williams ma si complica la vita alla McLaren, che non è più partner ma rivale da quando ha gli scarichi targati Honda. Poi ricomponete la coppia del 2007, che farebbe scintille dentro e fuori la pista. Hamilton ha bisogno di un rivale per rendere al meglio proprio come la F1 ha bisogno di una rivalità per ritrovare interessi dopo anni di sbadigli targati Mercedes. Alonso non ha bisogno di niente che tanto va in competizione anche con lo scaldabagno quando si fa la doccia e figurate a mettergli in mano un volante che lo riporterebbe immediatamente in prima fila. I rischi ci sarebberp, perché l’asturiano spacca le squadre che è un piacere ed è uomo squadra quanto un monarca nella repubblica, ma il fascino è evidente. Alla Mercedes preferiscono un placido 2017 rispetto a una tumultuosa stagione sotto i riflettori. Neanche da dire che si faceva il tifo per la Royal Rumble che sarebbe derivata da una decisione del genere. Con la speranza che, a Stoccarda e nelle stanze dei bottoni, non debba essere rimpianta già a primavera.