Davis: Giraldo si ritira, la Colombia non ci sta

Ha fatto discutere e non poco lo scorso fine settimana l’epilogo della sfida di Davis tra Cile e Colombia, chiusa sul 3-1 in favore del Cile per il ritiro di Giraldo nel quarto incontro. Il tennista colombiano, ex top-30 ATP e ora al numero 150, si è reso protagonista di un gesto che ha mandato in confusione l’opinione pubblica del suo Paese.

Durante il match contro Gonzalo Lama, con la Colombia in svantaggio 2-1, Giraldo se n’è andato quando si trovava in svantaggi 6-4 5-2.

Un gesto coraggioso ma che è costato la sconfitta alla sua squadra in una trasferta molto importante, poiché metteva in palio un posto nei playoff per il World Group 2017.

Già lo scorso anno la Colombia aveva sfiorato la promozione perdendo contro il Giappone, sarebbe stata la prima volta nella storia dopo 57 anni di tentativi e ora tutto il Paese non fa altro che parlare di questo strano ritiro: nessuno si è infatti capacitato del forfait del miglior esponente della squadra pur essendo chiaro che una sua sconfitta avrebbe consegnato la qualificazione al Cile.

Alle critiche, il colombiano ha risposto giustificando il proprio atteggiamento con le pessime condizioni del campo in terra battuta di Iquique: «Siamo giunti a un punto in cui si sono accumulati abusi contro la Colombia: abbiamo giocato su un campo che ha minacciato la nostra integrità, non potevo pensare di giocare senza pensare al rischio di lesioni.

Nel mio cuore ho sentito la necessità di difendere la dignità della mia nazione e dei miei compagni. Ho già inviato una protesta formale alla ITF, non ci hanno battuto giocando a tennis ma con un’ingiustizia. I miei principi non mi permettevano di giocare in un luogo in cui rischiavo a ogni passo che facevo.

Ho quindi scelto di rendere chiaro che abbiamo bisogno di rispetto. Rispetto chi non mi capisce ma voglio far sapere a tutti che mi batto ogni giorno per portare in alto il nome della Colombia e per darci il rispetto che meritiamo».

Il ritiro di Giraldo ha spostato l’attenzione dei media sulle condizioni del campo allestito dalla federazione cilena, in realtà un terreno di gioco al limite della praticabilità.

Giraldo ha giocato e vinto il primo singolo ma poi domenica è sceso in campo visibilmente contrariato, incapace anche di rispondere alle sollecitazioni del proprio coach: «In Cile abbiamo subìto un abuso mentale e psicologico. Quella trascorsa è stata la settimana più sgradevole della mia vita».