Da zero a trecento, il riepilogo della stagione 2016

Il riepilogo della stagione con uno sguardo alle prestazioni dei protagonisti: ottimo Marquez, positivo Rossi, rimandato Lorenzo

La MotoGp è andata in archivio ed è tempo di bilanci in attesa della stagione 2017 che potrebbe essere una delle più combattute e spettacolari di sempre. Una panoramica sui protagonisti.

Marc Marquez – Il vero protagonista della stagione e non solo per il titolo mondiale e i record battuti. El Cabroncito si è trasformato in un ragioniere nel senso migliore del termine. Era impulsivo, sfrontato, caldo e poco calcolatore fino al 2015. Nel 2016 è diventato freddo, strategico, estremo al venerdì nel trovare il limite della Honda, chirurgico la domenica nel non superarlo mai soprattutto in estate quando ha piovuto sempre. E’ caduto solo a Phillip Island quando era già campione, ha vinto cinque gare, più di tutti. Ha 23 anni ed è il favorito della prossima stagione.

Valentino Rossi – Il Dottore, per sua bocca, non ha ancora superato l’epilogo della scorsa stagione. In questo modo si spiegano le cadute estive ad Assen e Brno, responsabilità sua, anomala per uno con un’esperienza infinita. Il resto lo ha fatto la rottura del motore al Mugello quando era in piena corsa mondiale e una Yamaha che ha perso mordente nella seconda parte di stagione litigando con usura delle gomme e basse temperature. Paradossalmente è stato più veloce che nelle scorse stagioni, ma è sembrato la versione di Marquez del 2015, emotivo e istintivo più che calcolatore e speculatore. Avrà un altro paio di occasioni per provare a vincere il decimo titolo mondiale ma ha bisogno di uno sforzo della casa giapponese.

Jorge Lorenzo – La vera delusione della stagione. Lui più che Rossi ha pagato la scarsa capacità della Yamaha di gestire le gomme e le basse temperature, ma lui più che Rossi ha responsabilità nella parte centrale della stagione, quando il meteo è stato avverso. Si sa che con la pioggia perde metà del potenziale ma vederlo annaspare nelle retrovie appena la pista si bagna non è quello che ti aspetti da un campione del mondo in carica. Ha vinto quattro gare, il doppio di Rossi, ed è arrivato terzo nel mondiale. Ha cambiato scuderia e lo vedremo dal prossimo anno sulla Ducati. Dove deve ricostruire ambizioni e reputazione.

Ducati – Un’altra stagione con chiari e scuri. Due vittorie, in Austria e in Malesia, con Iannone e Dovizioso. Una seconda parte in crescita, ma incostanza a volte inspiegabile. Una coppia di piloti a cui manca sempre qualcosa per fare la differenza. Iannone ha vinto la sua prima gara in MotoGp ma ha anche lasciato una vertebra sull’asfalto. Dovizioso è stato efficace appena è iniziato l’autunno ma timido in primavera ed estate. Entrambi mai impeccabili. Non poco, ma nemmeno abbastanza prima dell’era Lorenzo.

Gli altriMaverick Vinales ha avuto un momento di splendore a settembre quando ha vinto a Silverstone e ha fatto crescere enormemente la Suzuki. Ha trovato velocità, non sempre costanza ed è il punto sul quale dovrà lavorare per stare nello stesso box con una leggenda come Valentino Rossi dal prossimo anno. Cal Crutchlow e Jack Miller sono stati bravissimi ad approfittare dei guai altrui ad Assen e Brno, università delle due ruote, con il primo capace di vincere anche a Phillip Island. In una stagione nella quale la MotoGp per pathos e numero di vincitori totali ha surclassato la F1. Otto vincitori diversi in diciotto gran premi.