C’è equilibrio (inaspettato) in Europa

Classifica campionati europei equilibrio che regna, le big non stanno scappando e ci sono molte sorprese in Ligue 1, Bundesliga e Premiere League. Vediamo perché

Classifica campionati europei equilibrio che regna – A circa un quarto di stagione, con i più importanti campionati europei che hanno disputato la decima o l’undicesima giornata, emerge un trend chiaro e per certi versi sorprendente. C’è molto più equilibrio, in campo e in classifica, di quanto fosse lecito immaginarsi in estate. Quando i top club (Psg in Francia, Bayern in Germania, Real e Barcellona in Spagna, Juve in Italia, City e United in Inghilterra) sembravano aver scavato un divario impossibile non solo da colmare, ma anche da scalfire già nelle prime giornate. Invece non sta andando così e in giro per l’Europa è pieno di sorprese. E di classifiche corte.

Classifica campionati europei equilibrio, Ligue 1 – Doveva essere il campionato più scontato d’Europa, con il Psg del post Blanc affidato a Emery in fuga solitaria dalla prima giornata (e chi poteva prevedere altrimenti, visto che lo scorso anno a fine campionato fu +31, 96 a 65, sul Lione?). I parigini sono soltanto terzi, o secondi a parimerito con il Monaco, a 23 punti. Davanti, con sei punti di vantaggio, c’è il sempre più sorprendente Nizza di Balotelli che è l’unica squadra francese a non avere ancora perso in campionato. Lo stesso Monaco ha la peggiore difesa tra le prime 13 squadre della Ligue 1, 15 gol subiti, ma ne ha segnati 30, sei più del Nizza. Si gioca a chi segna di più e il Psg ancora non ha trovato la quadratura del cerchio. A 20 punti ci sono Guingamp e Rennes, solitamente frequentatrici della parte bassa della classifica, mentre il Lione naviga solo all’ottavo posto a 16 punti. Anche peggio l’Olympique Marsiglia del neo arrivato Rudi Garcia, decimo a 14 punti. Si può dire, a questo punto legittimamente, che è rivoluzione francese?

Classifica campionati europei equilibrio che regna, Bundesliga – C’è davanti il Bayern di Ancelotti, e questa non è una novità. Ma non è dominio bavarese, tutt’altro. Dopo nove giornate i campioni hanno 23 punti, ma subito dietro a 21 c’è il sorprendente e contestatissimo Lipsia, di cui abbiamo avuto modo di parlare e i cui risultati stanno decollando. La squadra targata Red Bull ha dopo il Bayern la migliore difesa del campionato, 6 gol subiti contro 5. E al terzo posto c’è un’altra novità, l’Hoffenheim, a 19 punti. Queste tre squadre ancora non hanno perso in campionato, il Colonia ha 18 punti, l’Herta Berlino 17. Il Borussia Dortmund, che doveva essere contender dopo lo scossone dell’addio di Klopp, è sesto a 15 punti. Ci sono cinque squadre in sei punti. E anche questo raramente si è visto in terra teutonica.

Classifica campionati europei equilibrio che regna, Liga – In Spagna ci sono sì le due grandi in testa dopo dieci giornate, ma non stanno facendo il vuoto dietro di sé come capitato nelle ultime stagioni. Comanda il Real Madrid con 24 punti ed è l’unica del campionato che non ha ancora perso una partita, ma ha pareggiato tre volte e subisce gol da nove partite consecutive (non succedeva dal 2010). Il Barcellona segue a 22 ed è già scivolata due volte, subito dietro c’è il solito Atletico Madrid a 21 stavolta appaiato alla sorpresa del Siviglia di Sampaoli che ha superato l’addio di Emery ed è agganciata al treno di testa. Considerato il Villareal di Sansone a 19 punti (che sul campo dell’Eibar ha perso l’occasione di salire al secondo posto), ci sono cinque squadre in cinque punti. Un equilibrio che non si vedeva da molto in terra iberica e che è destinato probabilmente a interrompersi da qui a Natale. Ma che fa bene alle dinamiche di un campionato quasi sempre cannibalizzato da blancos e blaugrana.

Classifica campionati europei equilibrio che regna, Premier League – Che sarebbe stato un campionato equilibrato e pieno di sorprese si sapeva. Ma dopo dieci giornate nessuno immaginava un mucchio così compatto davanti. Dal quale è escluso il Manchester United, che con Mourinho doveva contendere a Guardiola il titolo e invece è già staccato di otto punti dal vertice, 23 a 15. A proposito di vertice, in testa insieme al City (che non sta dominando come sembrava in grado di fare dopo le prime giornate ed è appena uscito dal record negativo di Guardiola per partite consecutive senza vittorie) ci sono due sorprese: l’Arsenal di Wenger, secondo lo scorso anno e da verificare in primavera, e il Liverpool di Klopp che ha il miglior attacco insieme al City, 24 gol fatti. Il Chelsea di Conte dopo l’inizio difficile è subito dietro, a 22 punti, mentre il Tottenham segue a 20 con una pareggite in corso (5 e 5 vittorie) ma è l’unica squadra ancora imbattuta in Premier. Fa cinque squadre in tre punti e diventano sei in cinque se ci si aggiunge la metà blu del Mersey, l’Everton di Ronald Koeman, che sta andando oltre le aspettative.

Classifica campionati europei equilibrio che regna, serie A – La Juve comanda ed ha appena aggiunto altri due punti tra sé e la Roma, 27 a 23. Ma ci sono comunque cinque squadre in sette punti e soprattutto gruppo compatto per il secondo posto, con quattro squadre in tre punti. Sotto la Roma, a 22 il Milan, a 21 la Lazio, a 20 il Napoli. La serie A della scorsa stagione ha dimostrato che la classifica tende a sgranarsi nel girone di ritorno, ma Milan e Lazio stanno dando fiducia ai giovani e la strada percorsa potrebbe essere quella giusta in prospettiva e non è detto che non lo sia in primavera. Il nostro campionato resta però l’unico nel quale non ci sono squadre imbattute. Nessuno ha perso meno di due partite, nemmeno la Juve che comunque è rimasta l’unica squadra a subire meno di dieci gol.

Classifica campionati europei equilibrio che regna, tirando le somme – Non sfugge che non è solo questione di equilibrio. Ma anche di nuove realtà che stanno occupando spazi vuoti (Nizza in Francia, Lipsia in Germania, Siviglia in Spagna) o approfittando di difficoltà nell’ingranare da parte delle grandi. In estate tutte le big europee si sono rifatte il trucco (United, City, Chelsea, Psg, la stessa Juve che a parte Marchisio ha perso l’intero centrocampo e attacco con cui aveva giocato la finale di Champions 2015), ad eccezione di Barcellona e Real Madrid. Questo spiega in parte l’equilibrio, che potrebbe estinguersi con l’arrivo dell’inverno. Ma non è detto. Perché soluzioni nuove sono alle porte da noi (puntare su giovani italiani) e all’estero (il Leicester ha dimostrato nell’anno delle outsider che a volte una chimica azzeccata vale più della somma spesa per grandi campioni che non giocano insieme, vedi Manchester United con la grana Ibrahimovic e Pogba). Rimaniamo sintonizzati, potrebbe esserci aria nuova nel continente.