Tavecchio e il no dei club alla Serie A a 18. Hanno ragione, sono troppe!

Tavecchio non vuole ridurre il numero delle formazioni. Nonostante il divario tra le prime e le altre sia diventato insostenibile.

Calcio Serie A 20 squadre Tavecchio non vuole ridurre. “Dire in questo momento alle squadre del lato destro della classifica di Serie A di diminuire da 20 a 18 credo sia un’utopia”.

Così si è espresso nei giorni scorsi il presidente federale Carlo Tavecchio, in relazione alla poca disponibilità dei club in relazione alla riduzione delle formazioni del massimo campionato. A giudicare da quanto sta accadendo in questi mesi, viene da dare ragione a loro. La Serie A a 18 squadre è un clamoroso errore, il numero giusto in effetti è 16.

Se domani il Milan dovesse imporsi nel posticipo di Torino, nelle ultime due giornate le prime sei avranno conquistato 33 punti su 36. Quasi bottino pieno.

Calcio Serie A 20 squadre Tavecchio non vuole ridurre.

A meno di clamorose sorprese in coda, il campionato di Serie A sta diventando una Lega chiusa in stile NBA composta da 17 squadre.

E in pratica senza retrocessioni. Su 540 punti totali disponibili al termine del girone di andata, Palermo, Crotone e Pescara sul campo (ovvero senza considerare Sassuolo-Pescara assegnata a tavolino) ne hanno ottenuti 25, 7 dei quali negli scontri diretti. Altrimenti 18 su 531 disponibili. Fate voi.

Sono diventate troppe le partite scontate della Serie A, soprattutto quando l’iniziale entusiasmo delle neo-promosse si è affievolito e sono emersi i valori tecnici reali.

Oltre alle tre probabilmente già condannate, sono altre le squadre che hanno faticato e non poco in questo girone di andata, tra queste sicuramente l’Empoli.

Più in generale, con l’eccezione della fantastica Atalanta di Gasperini, il gap tra le prime sei e le altre quattordici è enorme, per non dire preoccupante.

Calcio Serie A 20 squadre Tavecchio non vuole ridurre.

Se è vero che anche quest’anno la Juventus sembra destinata a un campionato a se stante, dietro ai bianconeri Napoli e Roma hanno preso un ottimo passo. Il Milan si sta confermando a livello alto, la Lazio non molla e l’Inter ha trovato il modo di valorizzare il proprio organico con la quinta vittoria di fila.

Certo, vincere a Genova o a Udine non è mai una passeggiata ma la sensazione è che la forbice tra le prime sei e le altre si stia divaricando.

L’ingresso dei colossi cinesi a Milano non potrà che accelerare questo processo che giocoforza tende a impoverire il campionato, con troppe partite segnate. Squadre rassegnate, stadi vuoti, tifosi sul piede di guerra da una parte e annoiati dall’altra.

Al momento, l’unica competizione interessante è quella che riguarda i posti in ballo per Champions ed Europa League.

Per il resto, la Juve non sbaglia (quasi) mai. E in fondo Crotone, Pescara e Palermo sono a un passo dall’alzare bandiera bianca.

Ma 20 squadre sono il numero giusto, per Tavecchio, per i club e pure per Nanni Moretti.

Continuiamo così, facciamoci del male…