Allenatori italiani all’estero: in tre in testa

Del nutrito gruppo di allenatori italiani all'estero tre sono in testa ai rispettivi campionati: Conte in Premier League, Ancelotti in Bundesliga e Carrera in Russia

Allenatori italiani all’estero, la scuola che funziona – Mai come in questa stagione il numero di allenatori italiani all’estero è corposo. Con Conte, Ranieri, Mazzarri e Guidolin (poi esonerato) in Premier League, Ancelotti in Bundesliga, Carrera nel campionato russo e Prandelli che ha appena chiuso la sua esperienza a Valencia la nostra scuola ha esportato all’estero numerosi interpreti. Tra questi ce ne sono tre che hanno chiuso il 2016 in testa ai rispettivi campionati.

Allenatori italiani all’estero, Conte padrone della Premier – E’ il nome sulla bocca di tutti da quest’estate e non potrebbe essere altrimenti. Prima i quarti di finale agli Europei con la nazionale e un neologismo coniato ad hoc, Contismo, per l’interpretazione e la partecipazione con la quale giocatori anche non dotati di enorme talento si mettono a disposizione del suo progetto. Poi l’arrivo al Chelsea nella Royal Rumble che è la Premier League di questa stagione, il duello con Guardiola, Klopp, Mourinho, l’inizio traballante, il cambio di modulo come già avvenne nella Juve del primo scudetto (dal 4-2-4 al 3-5-2) e il record di vittorie consecutive. Conte sta dimostrando non solo di essere un allenatore in grado di rendere ai massimi livelli, ma anche in esperienze molto diverse tra loro. In due anni è passato dal campionato italiano alla guida di una nazionale alla prima esperienza all’estero nel campionato più competitivo d’Europa. Ha chiuso con il Tottenham una striscia di tredici vittorie consecutive, eguagliato l’Arsenal 2001-02, è primo in Premier con cinque punti di vantaggio sul Liverpool (49 a 44) e con sette su Guardiola, ha la seconda migliore difesa del campionato (15 gol subiti dietro i 14 del Tottenham) e la migliore differenza gol fatti e subiti (27). La sua potrebbe essere considerata una scuola nella scuola, visto che come vedremo più in basso il suo secondo alla Juve e in nazionale, Massimo Carrera, sta ottenendo ottimi risultati in Ucraina in quella che è anche per lui la prima esperienza lontano dallo stivale.

Allenatori italiani all’estero, Massimo Carrera stupisce allo Spartak – Ve lo ricordate Dmitrij Alenichev? Ex giocatore visto in Italia nella Roma di Zeman e al Perugia, è stato esonerato dallo Spartak Mosca a inizio agosto dopo l’eliminazione dai preliminari di Europa League. Il suo posto fu preso, solo momentaneamente in attesa di un nuovo allenatore, da Massimo Carrera che nel frattempo aveva deciso di non seguire Conte al Chelsea. L’erede doveva essere Kurban Berdyev, che aveva stupito a Rostov, con il quale la trattativa però è andata per le lunghe. Nel frattempo Carrera ha convinto dirigenza e tifosi tirando fuori il meglio da una squadra che sembrava tecnicamente frenata e con quattro vittorie consecutive ha guadagnato la testa della classifica. Inizialmente in un testa a testa con lo Zenit San Pietroburgo e quindi guadagnando il primo posto in solitaria. Lo Spartak ha chiuso il 2016 al primo posto con 40 punti, frutto di 13 vittorie, 1 pareggio e 3 sconfitte in 17 giornate, con cinque punti di vantaggio sullo Zenit e otto sui rivali del Cska. Non sfugge che Conte e Carrera, da giocatori, siano stati lanciati in serie A alla Juve da Giovanni Trapattoni, di cui rappresentano la versione 2.0 del nuovo millennio. E proprio Trapattoni dice degli allenatori italiani: ‘Funzionano meglio degli altri perché sono più attenti ai particolari’.

Allenatori italiani all’estero, Ancelotti e il Bayern – Più facile, ma solo sulla carta, vedere Carlo Ancelotti in testa alla Bundesliga insieme al Bayern Monaco. In realtà l’autunno dell’allenatore italiano più vincente all’estero (campionato con Chelsea e Psg, decima Champions League con il Real Madrid) è andato tutt’altro che liscio. Secondo posto nel girone di Champions alle spalle dell’Atletico Madrid, primo posto in campionato dopo 16 giornate ma con soli tre punti di vantaggio sul sorprendente Lipsia di cui abbiamo abbondantemente parlato. Il Bayern non ha ancora trovato una dimensione tattica definita, ha comunque il migliore attacco e la migliore difesa della Bundesliga con 38 gol fatti e 9 subiti, ma storicamente le squadre di Ancelotti danno il meglio in primavera. Quando, dopo i tre campionati vinti da Guardiola, gli verrà chiesto di riportare i bavaresi in finale di Champions League.

Allenatori italiani all’estero, guai per Prandelli – Non sono solo fasti per gli allenatori italiani e vale la pena tornare sulla vicenda di Cesare Prandelli. Che per la terza volta consecutiva ha concluso anticipatamente il proprio rapporto di lavoro con una lettera di dimissioni. Era successo in Brasile nel 2014, dopo la sconfitta con l’Uruguay che costrinse l’Italia a uscire per la seconda volta consecutiva ai gironi del mondiale. E quindi al Galatasaray, dove fu esonerato dopo quattro mesi di lavoro, da luglio a novembre 2014. La sua esperienza in Spagna, al Valencia, è durata anche meno. Appena tre mesi per presentare dimissioni irrevocabili dopo avere preso atto che la condizione economica della società non avrebbe permesso di intervenire sul mercato in una rosa che è terzultima nella Liga a 12 punti. Per Prandelli bottino di una vittoria, quattro sconfitte e tre pareggi per 6 punti collezionati. La sua è una storia parallela e antipodica rispetto a quella di Conte.